Duribanchi / A volo d'uccello sul paese dell'assurdo

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Martedì 21 Gennaio 2020


anastasi 


“L'Italia è un paese dove la percentuale di illegalità è in continuo aumento. Siamo fanalini di coda in Europa quanto a lotta alla corruzione. Ma da mesi la guida dell'Anac, l'Anticorruzione, dopo l'uscita di scena di Raffaele Cantone, resta vacante.”

Andrea Bosco

Dino Meneghin ne ha fatti settanta. Auguri all'uomo di Alano di Piave. Sembra ieri che faceva a sportellate con Arturo il “rosso”. O dialogava divinamente con Bob McAdoo. Giampaolo Ormezzano (ciao, grande Giampa) si è raccomandato che non “ecceda” con il basket. Ci provo. Walter de Raffaele ha spiegato che l'esordio con la maglia della Reyer per Goudelock potrebbe essere imminente. E di essere incantato dalla sua “cultura del lavoro”. I grandi campioni faticano. Nane Vianello mi raccontò che andando per via Montenapoleone con Bradley, rimase impressionato per come Bill “catalogava” gli oggetti delle vetrine, elencandoli passo dopo passo. Richiesto del perché, si sentì rispondere: “alleno la mia visione periferica”.

Sono passati 35 anni da quando il Palasport di San Siro si ritrovò con il tetto sfondato a causa di una nevicata senza precedenti. Quella notte fu danneggiato anche il tetto del Vigorelli. Il tetto dello storico velodromo fu riparato. Il Palasport fu abbattuto per la felicità dei residenti, essendo quell'impianto prossimo al Meazza. Che oggi arrischia di essere, a sua volta, spianato. Il fatto è che Milano non è riuscita a costruire un nuovo Palazzo. Ma hanno rimesso in piedi dopo un'odissea edilizia e burocratica il Palalido. Che il sindaco Sala dovrebbe intitolare a Cesare Rubini: potrebbe avere, in futuro, rimpianti per non averlo fatto. Cesare Rubini fu un “milanese d'adozione”. Uno che amava Milano, che da Milano tanto ebbe, ma che a Milano, tanto anche, diede.

E' morto a 71 anni Pietro Anastasi centravanti indimenticabile che siglò all'Europeo vinto dall'Italia a Roma una rete spettacolare nella finale bis contro la Jugoslavia. Era un uomo buono. Fu un ragazzo del sud nella Torino dove a migliaia dal meridione d'Italia erano arrivati a lavorare alla Fiat. E dove non infrequentemente si esponevano cartelli del tipo: “Non si affitta ai meridionali”. Fu una bandiera, U’Turcu, per quanti, dopo una settimana alle linee di montaggio, andavano al Comunale a tifare Juventus. Che lo ha ricordato con un minuto di silenzio. Sugli altri campi d’Italia non è stato fatto. A conferma che il Palazzo del calcio è governato da gente inadeguata. (foto tratta da Wikipedia).

Vola ancora Paris (ottimo secondo), vola ancora Federica Brignone vincendo (ex equo) là dove aveva sciato vincendo 17 anni prima un’altra italiana: sua mamma. Torna in campo dopo che a settembre aveva annunciato il ritiro la Francesca del volley: la Piccinini. Che a 41 anni insegue il sogno di poter partecipare all'Olimpiade. Qualcuno ha storto il naso per il suo “ritorno” usando parole francamente rivedibili. Francesca Piccinini ha contribuito alla popolarità del volley femminile. Se Ibra è tornato a 38 anni facendo ancora la differenza, egualmente la differenza potrebbe farla a 41 la Piccinini a Busto Arsizio. Quelli bravi, se il fisico li assiste, anche con la carta d'identità ingiallita, frequentemente sanno farla.

Mentre impazza il calciomercato con “arrivi” di giocatori “bolliti” e scarti di altri campionati. Mentre la Lazio di “rigore” incanta, e a Torino rivedono el cabezòn con le fattezze di Dybala. Mentre il Napoli affonda e infiamma le redazioni l'affaire sfumato Politano-Spinazzola, la notizia calcistica che scalda davvero il cuore è l'approdo anche in Italia della Deaf Champions League di futsal. Che per quelli che non praticano l'inglese è la Champions del calcio a 5 per i non udenti. La manifestazione si tiene a Vigevano con la partecipazione di 39 squadre (15 femminili) da oggi, fino a sabato 25 gennaio. Sarebbe bello che grandi firme raccontassero. Che giornaletti e giornaloni dedicassero qualche colonna e qualche titolo. Che le televisioni incaricassero i loro inviati. Al PalaArena l'ingresso sarà libero. L'arbitraggio sarà effettuato (tre direttori di gara) tramite bandiere e il linguaggio dei segni. I campioni in carica sono israeliani, le campionesse polacche. A maggio a Göteborg, in Svezia, si svolgerà l’omologo torneo di calcio ad 11.  

La Corte Costituzionale ha bocciato la richiesta di referendum presentata da alcune Regioni per cambiare la legge elettorale vigente con un comunicato (le motivazioni si conosceranno solo a febbraio) che recita: “eccesso di manipolatività”. Non entro nel dettaglio giuridico: non sono attrezzato. Che ci crediate o meno, la materia del contendere (in punta di diritto, sia chiaro) oltre che la sostanza della richiesta referendaria potrebbe riguardare le virgole e i punti e virgola, del testo presentato.

Mi concentro su quella parola, “manipolatività” che il vocabolario non contempla. Esiste “manipolazione”, termine che evidentemente repelle alla togata Corte. Giuristi, giudici e avvocati si esprimono in un linguaggio astruso anche per chi abbia frequentato aule universitarie. E' un linguaggio “loro”: da “setta”.

Maggioritario o proporzionale? Sky News-24 ha chiesto ad alcuni cittadini a spasso per Piazza Duomo a Milano di “definire” i due sistemi elettorali. Risultato? Su dieci intervistati di svariata età e (a naso) differente ceto sociale, nessuno ha saputo dare una risposta. Da anni, dalla scuola italiana, è sparita una materia ( che forse e dico forse, sarà ripristinata ) : educazione civica. Gli italiani sono ignoranti. Lo sono i comuni cittadini e lo sono quanti, eletti dai cittadini, sono chiamati a governare. E' quasi fisiologico che in questa palude di “non sapere”, la casta dei magistrati si senta autorizzata ad una azione di “supplenza”.

L'Italia è un paese dove la percentuale di illegalità è in continuo aumento. E la “corruzione” è solo una delle voci nell'agenda nazionale. Siamo fanalini di coda in Europa quanto a “lotta alla corruzione”. Ma da mesi la guida dell'Anac, l'Anticorruzione, dopo l'uscita di scena di Raffaele Cantone, è vacante. Insomma: il Palazzo non ha fretta. “Nella somma corruzione della cosa pubblica, infinito il numero delle leggi”. Non fatevi venire l'idea che a scriverlo sia stato qualche editorialista di punta. E' di Tacito. E chiunque al liceo abbia affrontato i suoi “Annali” sa che anche ai suoi tempi la “cosa pubblica”, assaltata dalle fazioni politiche veniva rifilata ai cittadini attraverso un ginepraio di leggi.

La Repubblica Italiana è stata costruita per essere “co-governata”. Il timore (sacrosanto) di una nuova dittatura portò i padri fondatori a costruire un sistema di contrappesi, tale che nessuno potesse governare “da solo”. Da qui una Repubblica parlamentare e non presidenziale. Da qui il “non vincolo di mandato” con relativi “voltagabbana”. Da qui la possibilità di formare (lecite) maggioranze-ossimoro. La Repubblica Italiana, in un mondo, allora suddiviso tra Occidente (garantito dagli USA) ed Oriente (URSS e Patto di Varsavia) nacque dal tacito compromesso tra l'allora DC di governo e l'allora PCI di opposizione.

Non è che la Costituzione Italiana sia vecchia e vada riscritta. La Costituzione Italiana andrebbe “rinfrescata”. Cambiare si può. A volte, proprio si dovrebbe. “Anche quando le leggi sono scritte, non dovrebbero mai rimanere immutate”. Anche questa non l'ha pronunciata un leader delle ultime settimane. E' di Aristotele. Vale per le leggi, ma anche per certi articoli della Costituzione.  

Ho i capelli bianchi ed ho imparato a convivere con le assurdità del mio paese. Mai avute simpatie per il Capovocione. Sarò politicamente scorretto se dico: “Me ne frego”? Me ne frego delle vicende dei reali britannici. Me ne frego dell'abolizione della legge Salica voluta dai Savoia: meglio tardi, comunque, che mai.  Me ne frego, visto che non sono Lilli Gruber, con chi passi le serate o assieme a chi dorma l'ex ministra Elena Boschi.

Me ne frego se la consigliera (PD) RAI si è espressa contro Amadeus, conduttore a Sanremo con un (testuale): “Non si riesce ad uscire da questo spaventoso coacervo di maschilismo, patriarcato, mancanza di rispetto, luoghi comuni”. Cosa aveva detto Amadeus nel “coacervo”? Aveva detto, presentando Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi, modella ospite alla rassegna canterina: “invece di cavalcare la popolarità del suo fidanzato, ha scelto di essere discreta e di rimanere più defilata”. La Novello non se l'è presa. La consigliera PD, invece sì. Ionesco: distribuite gratuitamente i suoi testi.

Altre “chicche” dell'assurdo? Il governo aveva in animo di tassare anche “l'ombra”: ideona poi ritirata. Fa sul serio invece Sala a Milano: alle fermate dell'autobus d'ora in avanti sarà vietato fumare. E dal 2030, a Milano, i tabaccai andranno con il piattino all'angolo delle strade. Ora: in alcune strade di New York questo già (da tempo) accade. Ora: il fumo fa male. Tuttavia, lo smog che ammanta le città italiane (Milano compresa) non è determinato solo dai fumatori o dalle emissioni delle automobili: queste due voci “contribuiscono”, certamente. Ma lo smog è causato principalmente dagli impianti di riscaldamento e dai fumi delle fabbriche circostanti Milano. Officiante la natura. Perché tu puoi emettere millanta provvedimenti, ma al “vento” non puoi infilare le mutande.

Me ne frego se Renzi vota con Forza Italia sulla prescrizione. Geniale sul Corriere Giannelli: il barbuto ministro pentastellato si sente dire dal segretario PD, Zingaretti: “La soluzione è una legge elettorale con la prescrizione del maggioritario”. Si può essere più efficacemente sintetici in un editoriale?

Non me ne frego invece se la ministra De Micheli dichiara che le gallerie delle autostrade “sono sicure”. Visto che qualche ora dopo da una (delle gallerie) si è staccata una tonnellata di calcinacci che avrebbe potuto provocare una strage.

Non me ne frego delle migliaia di ex-militari che stanno “anche da defunti” occupando 3500 case della Difesa. Ma neppure me ne frego dei tanti militari italiani che stanno arrischiando il collo in varie zone del mondo, senza che il Paese sia in grado di esibire uno straccio di politica estera.

Non me ne frego se ogni giorno esseri umani finiscono a picco in fondo al Mediterraneo scappando dalla guerra e dalla miseria: nell' ipocrita “comprensione” di chi gonfia il petto definendosi “europeo”.

Mai sentito parlare de “La legge di Parkinson, ovvero 1=2”? Beh, spiega l'autore (mister Parkinson), che l'intolleranza è roba da sergenti maggiori, composta da due elementi chimici: “L'ottimo non è buono abbastanza. E non si accettano scuse. In nessun caso”.

Tomaso Montanari, storico dell'arte, già presidente di “Libertà e Giustizia”, nonché consigliere del ministro Bonisoli, si è beccato da Aldo Grasso un “Padiglione Italia” al vetriolo. Sul sito di MicroMega – racconta Grasso – Montanari ha “ricordato” Giampaolo Pansa, da poco scomparso, definendo i suoi libri “falsificazioni, coscienti omissioni, intellettuali disonestà di ogni tipo”. Grasso ha dato a Montanari del “Maramaldo”. Mostrando, direi, misura.

Infine non posso fregarmene se il governo ti spiega che quel provvedimento per stoppare le chiamate dai call center, di questa o quella azienda, sul tuo cellulare (anche quando stai sulla tazza del water) se va bene, sarà operativo da dicembre. Non posso fregarmene perché non è detto che per quella data il governo in carica sia ancora operativo e quel provvedimento venga confermato. Ma soprattutto, perché le leggi italiane consentiranno agli azzeccagarbugli di quelle aziende di appellarsi, sine die, ai mille “tribunali” che in Italia sono più numerosi delle margherite in un prato. Quindi, visto che ho un brutto carattere, continuerò (quando mi stresseranno gli zebedei) a comportarmi come ho sempre, finora fatto, dicendo stentoreamente: “Fangala all'offerta!”.