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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





www.sportolimpico.it

I sentieri di Cimbricus / La morale e' salva, ... c'e' il bip che vigila

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Mercoledì 19 Settembre 2018


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Col prevalere del buonismo e della censura, anche le valutazioni di carattere estetico non saranno più possibili.


di Giorgio Cimbrico

Quando il nudo (o la nuda) entrava improvvisamente in campo, non è che la telecamera spostasse il suo occhio: la prima che ho visto “invadere” era una bionda con tette così grosse che i giocatori dell’Inghilterra (di rugby) strabuzzarono gli occhi. Adesso capita più di rado ma comunque lo, o la, streaker non viene più inquadrato (inquadrata) perché sennò scatta l’emulazione. Se due o più giocatori vengono alle mani, il commento è: “sono scene che non vorremmo vedere”. Perché? Un giramento di palle non è più ammesso? I giocatori devono dare l’esempio, dicono. A chi? Tutti adorano Maradona, il novello Eliogabalo. Ha mai dato l’esempio?

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Fatti&Misfatti / Addio Slovenia, tanto amata

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Martedì 18 Settembre 2018

 

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Voglia di tenerezza per lo sport italiano che presto farà i conti con chi i conti non li sa fare.


di Oscar Eleni

Dalla Nuova Aquitania, cantone di Talence, zona Bordeaux, terra di sogni se arrivi fino a Limoges per il basket ricordando l’Azzurra di Gamba poi campione d’Europa a Nantes. Tenendo in tasca l’ultimo “fil di rete” del granata Aldo Grasso sulla funzione del telecronista che regredisce a livello scolastico con la smania di voler essere il protagonista su una scena dove i campioni, o presunti tali, stanno in campo e non ci sfasciano con il vangelo catodico degli urlatori genuflessi che fanno diventare una meraviglia il passaggio di Luca Vitali, bello perché era semplice, e non richiedeva uno scienziato nell’esecuzione, dentro l’area nell’ultima fatica della Fremebonda Azzurra del basket in Ungheria.

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I sentieri di Cimbricus / Caduta e rinascita di un superuomo

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Lunedì 17 Settembre 2018

 

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Non li amiamo proprio, questi francesi, ma bisogna ammettere che sono capaci di capire, curare, allevare. Almeno nello sport.

 

di Giorgio Cimbrico

Non si è per caso studente in tecnica delle misure e della strumentazione all’università di Montpellier: Kevin Mayer, 4563 il primo giorno, 4563 il secondo. Un record de dingue, un record pazzesco è il titolo de l’Equipe che ha scelto di dedicare tutta la prima pagina all’impresa del biondo. Un record pazzesco, sterminato, di una dimensione che mi ha fatto pensare le stesse sensazioni che provai quando ad Atlanta vidi scritto sul tabellone 19”32: “Non mi sembra neanche un tempo sui 200”. E così, domenica, verso le 18,30, quando sui risultati ho visto scritto 9126 ho pensato: “Non sembra neanche un punteggio del decathlon, più un’eccellente misura nel giavellotto”.

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Osservatorio / Settembre, e' tempo di esami di riparazione

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Lunedì 17 Settembre 2018

 

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Ma alla fine qualcosa cambierà? Vedremo, Ma chissà perchè torna sempre in mente il sano cinismo del Principe di Salina, ...


di Luciano Barra

 

Ormai è passato un mese dagli Europei di Berlino e prima del Consiglio della FIDAL di fine settembre, che dovrà decidere del futuro dell’atletica d’élite italiana per l’importantissimo biennio che ci aspetta, saranno trascorsi circa 48 giorni. Paradossalmente quasi quanto passato dall’ultima gara di Tortu prima della finale dei 100 ai Campionati. C’era chi aveva auspicato un’accelerazione circa le decisioni da prendere e questo era il chiaro significato delle dimissioni di Stefano Baldini a pochi giorni dalla conclusione degli Europei. Forse la goccia che aveva fatto traboccare il vaso era stata, anche, la pantomima avvenuta nella scelta di chi doveva correre le eliminatorie della 4x400. (Nella foto, quel che resta di un ingresso alla federazione).

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Saro' greve / Quando alla Scuola c'erano i Maestri

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Lunedì 17 Settembre 2018


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Nicola Placanica e altre storie di Maestri che fecero grande l’Atletica alla SNAL ideata e fondata da Bruno Zauli.

di Vanni Lòriga

Pensavate che mi fossi stancato di parlare del fatidico 12 settembre 1968? Avete sbagliato di grosso e non sarò greve ma grevissimo. Torniamo appunto a quel 12 settembre e non siamo al di là dell’Oceano Atlantico, ma più semplicemente nello Stadio delle Terme di Caracalla in Roma. Il meraviglioso impianto, voluto da Bruno Zauli, ospita il triangolare atletico Italia-Svezia-Romania. Considerato che il tutto è caduto in prescrizione svelo che in quella occasione fui nominato capo ufficio stampa. Prima ed unica esperienza nell’incarico per il quale evidentemente non ero tagliato. Alla fine gli Azzurri prevalgono sulla Svezia (108-103) e più agevolmente (130-81) sulla Romania. In realtà si guardava soprattutto agli imminenti Giochi Olimpici del Messico e restavano da designare gli ultimi promossi.

Maestri di Scuola. Da sinistra, Peppino Russo e signora, Giorgio Oberweger, Nicola Placanica, Renato Carnevali, Carlo Vittori.

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