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Saro' greve / Duro come il granito, leggero come il sughero
Lunedì 30 Settembre 2019
La RAI sta coprendo l'avvenimento con largo dispiego di mezzi e di uomini. Se la prima edizione dei Mondiali (1983) aveva solo la voce di Paolo Rosi, adesso possiamo contare sul Trio Bat+Man (“Bragagna, Alessandrini, Tilli”). Col supporto dell'uomo trigonometrico (il "prof" Ponchio).
Vanni Lóriga
Non sarò tanto “greve” da comunicare ai fruitori del nostro sito Olimpico che Filippo Tortu, da sabato sera, è entrato nell’aristocrazia mondiale della velocità, finalista nei 100 metri del campionato iridato in corso a Doha. Tutti sono stati informati da precise telecronache, da prime pagine che eternano l’avvenimento, da completi resoconti e puntuali interviste. Poco posso aggiungere e lo faccio ricorrendo al mio personale mondo di ricordi. Mi aiuta il fatto che è stato giustamente sottolineato che Filippo non è il primo italiano a raggiungere una finale mondiale: la stessa impresa fu realizzata nel 1987 a Roma da Pierfrancesco Pavoni.
Piste&Pedane / La piu' grande di sempre e' Shelly-Ann
Lunedì 30 Settembre 2019
Malgrado le condizioni estreme, i Mondiali nel deserto stanno miticando le perplessità mettendo in vetrina anche protagonisti e risultati di pregio come è capitato sulla pedana del triplo.
Daniele Perboni
Terza giornata e terza notte di passione. Andati a dormire con le campane che suonavano a festa per il bronzo di Eleonora nella 50 di marcia, ci siamo risvegliati con la dolce illusione di poter chiudere la domenica con una seconda medaglia. Sempre grazie alla disciplina dei faticatori del tacco e punta, nella fattispecie si puntava tutto su Antonella Palmisano. Non è andata come il cuore spingeva a sperare. La ragazza di Mottola non è riuscita a ripetere il miracolo di altre stagioni più felici. Tredicesima alla fine (1h37’36”) e diciassettesima Valentina Trapletti (1h38’22).
Piste&Pedane / Nella notte bollente emerge (ancora) Liu Hong
Domenica 30 Settembre 2019 (Notte)
Alle cinesi va tutto il podio della 20 di marcia (e poteva essere poker). Antonella Palmisano fa quello che può, ma deve scivolare al tredicesimo posto, quattro posizioni davanti a Valentina Trapletti.
Carlo Santi
DOHA - Marcia trionfale per la Cina, delusione per l’Italia che sperava in Antonella Palmisano sul podio. Ma la ragazza pugliese che nelle ultime due competizioni internazionali, Mondiali di Londra ed Europei di Berlino, era stata terza, stavolta è finita in retrovia, tredicesima in 1h33’36”, mentre Valentina Trapletti ha chiuso quattro posti più in là (1h38’22”). Non certo quello che molti si attendevano dalla coppia, soprattutto dalla Palmisano che, però, aveva fatto scattare un campanello d’allarme con il ritiro in Coppa Europa in primavera ad Alytus, in Lituania.
Piste&Pedane / Manca il pubblico, non il livello tecnico
Domenica 29 Settembre 2019
Carlo Santi
Nella terza giornata dei Mondiali le cose migliori arrivano dalle pedane, ma regina della serata è la minuta giamaicana Fraser-Pryce, nuova mamma volante, all’ottavo titolo iridato.
DOHA – Shelly-Ann Fraser-Pryce è un lampo. Irraggiungibile per tutte, la mamma trentaduenne di Kingston, Giamaica, ha corso i 100 metri in 10”71, a un solo centesimo dal suo primato e cogliendo l’ottavo sigillo mondiale. Felice, Shelly-Ann è corsa a festeggiare tenendo teneramente in braccio il figlioletto Zyon che è parso un po’ smarrito trovandosi lì, nello stadio. Quando le sette sprinter sono partite (mancava l’olandese Dafne Schippers che ha disertato la finale) lei è scappata subito via. Per Dina Asher-Smith e Marie-Josee Ta Lou non c’era altro da fare che inseguire e vedere la lunga e variopinta chioma della Fraser-Pryce.
Piste&Pedane / Giorgi: “Ho consumato tutte le lacrime”
Domenica 29 Settembre 2019
«Ho usato testa, gambe e soprattutto il cuore per riuscire a superare i problemi di stomaco che mi hanno rallentata. Ho rischiato di non farcela, ma oggi non potevo fermarmi: l’occasione era unica, mica potevo sprecarla».
Carlo Santi
DOHA – Famiglia, marcia, studio. Eleonora Giorgi piange sulla prima medaglia importate di una lunga carriera nel tacco e punta, la prima per l’Italia in questo Mondiale. La donna azzurra della notte nella Doha bollente, oltre 30 i gradi ma con un’umidità altissima, con estrema lucidità ha saputo tenere nervi e muscoli saldi per arrivare al terzo posto della 50 chilometri, gara massacrante e qui ancora di più viste le condizioni estreme di caldo e umidità. Ma era importante scalarla questa montagna perché dopo troppe delusioni era arrivato il momento del sorriso.
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