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I sentieri di Cimbricus / A che punto e' la notte
Venerdì 11 Ottobre 2019
La scelta dell'industria chimica Ineos è caduta su Vienna, sul Prater, proprio dove Graham Greene ambientò il "Terzo Uomo", per fare di Eliud Kipchoge il "primo uomo" capace di correre la Maratona in 1h59'. Ma c'entra qualcosa con l'atletica?
Giorgio Cimbrico
“A che punto è la notte’ domandava Banquo. “La luna è calata”, gli veniva risposto prima che in scena entrasse Macbeth, già divorato dall’attesa. Anche noi del popolo, spesso contiguo, dell’atletica e del rugby aspettiamo, come dice il Bardo, che la notte combatta con l’alba in un 12 ottobre di scoperta possibile di un nuovo continente: correre una maratona anche in un secondo sotto le due ore, con tutti gli aiuti del caso, “in vitro” viene da dire, magari non è atletica come la intendiamo, ma è una porta che si apre sulle possibilità umane.
Osservatorio / L'incognita Doha ora e' un successo
Giovedì 10 Ottobre 2019
Si può obiettare se i Mondiali tenuti al margine del deserto di Doha siano stati i migliori si sempre? Il dibattito è aperto, ma la partecipazione, l'insieme dei risultati tecnici e il ritorno mediatico propenderebbero per il si.
Luciano Barra
Sono contento che già il 30 Settembre SportOlimpico era intervenuto sui Mondiali 2019 con il mio articolo “Non sparate su Doha”. Ripeto, per molti motivi, ero stato contrario alla scelta di Doha ma le critiche dei primi giorni erano pesanti e non giuste. È finito che Doha ora viene classificato tecnicamente come il miglior campionato del mondo di tutti i tempi con basse temperature e bassa umidità, con produzione televisiva di ottima qualità, e la migliore Event Presentation mai vista, con Annunciatori di grande qualità. Cosa vogliamo di più? L’unico aspetto negativo, per uno come me che vive in Toscana, è stata l’assenza di vino e birra.
Duribanchi / Sempre sbagliato fischiare, ma ... …
Martedì 8 Ottobre 2019
Servirebbe un tasso minore di ipocrisia. La favoletta del professionismo regge fino ad un certo punto. Si può dire di no. Ma è anche vero che nel calcio ormai le bandiere sono drappi sgualciti.
Andrea Bosco
Da Doha senza furore. L’Italia dell’atletica è piccola nel mondo. I commoventi e sofferti 10.000 di Crippa valgono il primato italiano che resisteva dal paleozoico, ma l’ordine d’arrivo recita ottavo posto. Gli africani sono in certe specialità imbattibili. Tortu va veloce ma le sue “partenze” sembrano sempre da “dilettante”. Lewis potrebbe spiegargli come si fa. Gimbo vola nell’alto, ma non abbastanza, benché con l’alibi del lungo infortunio. Piuttosto: la barba stile Salvator Dalì, da “personaggio”, è una idea rivedibile.
Piste&Pedane / Leggiamola come un passaggio verso Tokyo 2020
Lunedì 7 Ottobre 2019
Un’ampia disamina finale sulla numerosa squadra azzurra schierata ai Mondiali n. 17: luci ed ombre inevitabili e a misure variabili, anche se gli atleti da copertina indossavano magliette dai colori diversi dai nostri.
Carlo Santi
DOHA – Hanno danzato per dieci giorni, forse troppi per mantenere attenzione e concentrazione in uno stadio troppo spesso vuoto se non negli ultimi giorni quando, correndo ai ripari, gli organizzatori sono riusciti a riempire le tribune del Khalifa al cui interno grazie al condizionatore era primavera. Non hanno invece potuto aggiustare un programma orario a dir poco folle, con pause eccessive tali da rendere l’evento non solo non spettacola ma noioso.
Piste&Pedane / Qualche numero per capire meglio
Martedì 8 Ottobre 2019
Tempo di riflessioni dopo i Mondiali con alcune considerazioni su base statistica. Con qualche inatteso risultato, in un quadro che può suggerire alcune interessanti valutazioni. Anche per il futuro.
Pierluigi Fiorella
Alla vigilia c’erano non poche perplessità sulla riuscita tecnica della rassegna iridata: soprattutto per le inconsuete condizioni ambientali e per la data avanzata. A luci spente si può tranquillamente affermare che gli aspetti positivi siano stati superiori ai negativi (sebbene tra questi vada annoverato la ridotta presenza di spettatori). Alle critiche, che pure non sono mancate, Seb Coe – confermato all’unanimità per il prossimo quadriennio – ha opposto due considerazioni. Vediamole.
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