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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Per Pianigiani una tisana al chorrizo nobile

Venerdì 2 Febbraio 2018

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di Oscar Eleni

Sulle torbide rive del fiume Spoon chiedendo all’avvocato Lee Master di farmi attraversare l’onda limacciosa abbracciato a Gianni Capitani che ci ha appena lasciato. Grazie a Gianfranco Colasante per averlo raccontato così bene. Anche provandoci non ci siamo riusciti. Era un amico di quelli che non dimenticherai mai, era un eccellente collega, era il genio della lampada per far diventare una trasferta, un viaggio, una gita, una corsa, un pranzo, qualcosa di speciale. Era bello camminare con lui anche se nella sua ironica visione della vita gli smaniosi come noi gli stavano sulle scarpe sempre lucidate così bene. Nei boschi tedeschi, seguendo il serpentone che voleva liberarsi dei suoi peccati di gola, abbiamo brindato all’alba, sapendo che eravamo al tramonto. Gli abbiamo voluto bene. Dai tempi della Gazzetta ai viaggi seguendo i sogni nebioliani. Dalla scoperta di Piperno e i suoi carciofi alle notti che non erano tanto magiche seguendo uno sport che ci stava soffocando.

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Giornalismo / In memoria di un amico che manchera' a molti

Giovedì 1° Febbraio 2018

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di Gianfranco Colasante

Nella notte del 30 gennaio si è spento a Roma Gianni Capitani. Aveva 78 anni. Da tempo era uscito, in discreto silenzio, dalla scena fin troppo affollata del giornalismo chiassoso e becero dei giorni nostri. Aggiungerei, se non temessi di apparire riduttivo, profondamente incolto. Gianni, così compassato, con quella vena di sorridente ironia che lo contraddistingueva nel lavoro e nei rapporti tra colleghi, lo aveva inteso da tempo. Ci eravamo incontrati per l'ultima volta qualche anno fa, in occasione di una piccola "rimpatriata" per ricordare Roma '87. Poi, come capita, c'eravamo persi di vista. Qualche volta attingevo notizie da amici comuni, e non sempre erano confortanti. Ora Gianni ci ha lasciato per sempre. Ma tutti coloro che l'hanno conosciuto avranno molto da ricordare.

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I sentieri di Cimbricus / Il "principe" Augusto al confronto del tempo

Giovedì 1° Febbraio 2018

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di Giorgio Cimbrico

“Frasca è un principe”, diceva Primo Nebiolo tentando di insinuare un rivolo maligno e finendo soltanto per tracciare, quanto a stile, una non sottile linea di confine tra sé e chi per un ventennio ebbe in mano e in pugno le redini di quella che oggi si chiama comunicazione e che a quel tempo era una fitta rete di rapporti diretti, stretti, a volte affettuosi. Non è facile raccontare un amico e, nel caso di Augusto, qualcosa di più: una presenza costante negli ultimi 47 anni, un mentore, un pigmalione a cui debbo riconoscenza, stima e un amore da fratello minore, forse da figlio adottato. Di sicuro è stata la persona che ha tolto me, e non solo me, dal destino di un’esistenza che poteva essere mediocre per la sua capacità di individuare le capacità, di separare, come nella parabola evangelica, il grano dal loglio. E’ l’elemento che distingue il superficiale, o colui che si fa abbagliare da false luci, da chi possiede capacità di analisi, di giudizio.

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I sentieri di Cimbricus / E' il mercato, bellezza, solo il mercato

Mercoledì 31 Gennaio 2018

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di Giorgio Cimbrico

Dzeko resta a Roma, Sgarbi va a Acerra Pomigliano, Boschi a Bolzano, Padoan a Siena, Di Girolamo in Emilia, Lotito a Salerno dove, almeno lui, ha qualche addentellato. Mercato, libero mercato, global market: cosa non si fa per te. Ma il mercato delle disinvolte contrattazioni, il mercato delle vacche lo chiama ancora qualcuno ricordando il tempo felice in cui i sensali vendevano bene i loro non anabolizzati e cornuti animali e offrivano bottiglie di barbaresco, ha battuto un colpo a vuoto all’Hilton di Fiumicino. E così il calcio italiano non ha un presidente, non ha un presidente di Lega (Tavecchio, dimissionario dalla Federazione, è decaduto), la Nazionale non ha un commissario tecnico (ce ne sarebbe uno pronto e perfetto, Gasperini, ma naturalmente si guarda altrove.

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Fatti&Misfatti / Gli artigli di Attilio (messaggio per chi vuol capire)

Mercoledì 31 Gennaio 2018

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di Oscar Eleni

Dall’oasi di Latina dove Massimiliano Benacquista mi porta in un basket che sa di lavanda. Magari trovassimo in questo sport gente del genere. Basta dare uno sguardo laggiù, nella meravigliosa A2 che sarà la nostra salvezza caro Basciano, nessuna pretesa pur spendendo oltre un milione di euro, tante squadre giovanili, la luce di Franco Gramenzi col quale ci siamo misurati in un basket universitario minore. Un sogno, una realtà. Una bella realtà. Ci abbiamo pensato mentre gli artigli di Attilio Caja (foto) e della sua Varese che si batte per uscire dalla terza fascia del campionato.

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