I sentieri di Cimbricus / Rimpianto per il cantore Paolo Rosi
Lunedì 12 Febbraio 2018di Giorgio Cimbrico
In “Roma” Fellini ricostruisce il vecchio Ambra Jovinelli: soldati in libera uscita, mangiatori di lupini, segaioli, comici senza più verve, ballerine cellulitiche, lanciatori di gatti morti, tripponi in canotta. Un repertorio di grevità degno di un’incisione di Hogarth, di pinturas negras di Goya. Il clima in cui agli italiani viene offerto il rugby non è così tenebroso ma un po’ assomiglia: il conduttore con un accento marcato, che mai ha pensato di correggere, di limare, di limitare; il piccolo pubblico in studio che applaude obbediente e stolidamente felice; la novità della signora che sferruzza: è una Parca o è la zia Assunta?
Saro' greve / Quando Oscar era l'anagramma di ... Corsa
Lunedì 12 Febbraio 2018di Vanni Lòriga
Mi accingo a raccontare, come annunciato, i dettagli di quanto ho vissuto nello scorso fine-settimana-lungo, cioè domenica 4 e lunedì 5 febbraio. Anticipo soltanto che ho capito perché ho il dovere di essere felice; in poco più di ventiquattro ore ho rivissuto infiniti momenti di splendide vicende, frequentando persone di sicuro valore. Tutto è cominciato domenica scorsa a Civitavecchia. In una giornata esaltata da un sole inebriante abbiamo corso (“ciascuno e tutti insieme “come avrebbe detto il poeta Mario Luzi che ebbe anche pregevoli trascorsi atletici nella Mens Sana) “Semplicemente ricordando Oscar”.
Foto. Dicembre 1971, Stadio dell'Acquacetosa. Franco Arese seguito da Oscar Barletta in motorino. A sinistra, con imperneabile bianco e ombrello, Amos Matteucci che cerca di riparare un giovane Mario Pescante, da poco tempo al CONI.
PyeongChang 2018 / Cerimonia d'apertura, spremute di sentimenti
Sabato 10 Febbraio 2018di Gianfranco Colasante
Spremute di sentimenti e lacrimevoli accenni da libro Cuore. Le parole più gettonate? Speranza, pace, fratellanza, festa, sogno. Questi ventitreesimi Giochi Invernali non lontani dall'insanguinato 38° parallelo rischiano di passare alla storia più per il merluzzo secco e il kimchi bianco che hanno riunito attorno allo stesso desco le delegazioni delle due Coree, che per i risvolti sportivi o per le pacioccone guerre al doping che li hanno preceduti. Missili sparacchiati a caso, muscolari esercitazioni navali, gigantesche parate militari, minacciosi sorvoli, bottoni esibiti a chi ce l'ha più grosso: tutto dimenticato in pochi giorni. Tutti fratelli, come amano ripetere (e scrivere) i bempensanti da salotto. Intanto, più che sfilare assieme sotto una bandiera inesistente, profilo azzurro della penisola più calda del pianeta su sfondo bianco-latte olimpico, sarà meglio attendere la verifica dei nuovi scenari politico-economici.
Fatti&Misfatti / Consigli dalla Riviera, un Fiorello per Armani,
Sabato 10 Febbraio 2018di Oscar Eleni
Da una focacceria di Sanremo dove hanno scoperto che se ti affidi a quelli bravi magari ci si diverte anche al festival di musica. Camminando per le strade di Italo Calvino, quelle che percorreva con Scalfari, dopo essere rientrato da Cuba dove era nato, il padre agronomo sanremese era andato a Santiago de Las Vegas per lavoro, siamo arrivati a scoprire dove è stato pensato il Visconte Dimezzato che non è soltanto boemo. Potrebbe essere anche di Siena perché Simone “Dindo” Pianigiani, allenatore dell’Emporio, sembra davvero combattuto fra il male dell’Eurolega e il bene del campionato dove molti tirano a campare e, magari, come nel caso di Varese, hanno un bilancio che è la metà di uno degli stipendi del superlusso armaniano.
Piste&Pedane / Atletica e Stampa, un'epopea al contrario
Sabato 10 Febbraio 2018di Daniele Perboni
Carissimo direttore, tralascio il gentile anche se molte lettere indirizzate ai giornali iniziano proprio così, ho letto il pezzo (articolo) del collega Carlo Santi “Oltre la linea rossa del dopo Bolt” e mi sono (mi passi il termine un poco forte?) girati i cosiddetti. E non poco, specialmente nel passaggio finale che riporto in corsivo: Certo, Bolt è stato un campionissimo, un atleta fantastico, un catalizzatore di simpatia ma troppo spesso ha fatto ombra – anzi: li ha cancellati – agli altri con la complicità degli organizzatori e della stampa. (…) Riappropriamoci dell’atletica, adesso, ridiamo il giusto valore e la giusta considerazione a tutti gli atleti. (…) Torniamo a vivere l’atletica delle sfide e torniamo, soprattutto, a conoscere tutti i protagonisti, gli altri, con le loro storie e le loro ambizioni. Parte da qui il rilancio dell’atletica e i frutti potrebbero presto essere visibili anche nel giardinetto di casa nostra. Nessuna intenzione di polemizzare con Carlo, ci mancherebbe, ma ho la netta sensazione che il “problema” dell’ombra sia stato prima cavalcato ed ora usato a pretesto del mancato spazio dedicato ai personaggi minori.
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