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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Osservatorio / Muovere La Torre per lo scacco matto

Sabato 27 Ottobre 2018

 

tamberi-berlino 2

 

Le medaglie sono già un premio morale e di grande visibilità, ma per vincerle occorre una preparazione ben programmata.

 

di Luciano Barra


Lo confesso, non so giocare a scacchi, preferisco il bridge. Ma dopo il mio articolo sui militari e sulla decurtazione del 50% delle assistenze federali ho avuto molte “mosse” che hanno un solo obbiettivo: quello di muovere in avanti La Torre. Basterà per fare scacco matto? La prima mossa mi dice che il budget “tecnico” a disposizione de La Torre è di 3,5 milioni di euro. E sia chiaro, ci si riferisce solo al budget “tecnico” per l’alto livello e non a tutti gli altri ammennicoli. Mi ha stupito questa notizia perché mi ha ricordato, che bene o male, era la stessa cifra (l’equivalente in euro) a disposizione di Rossi e Giovannelli 30 anni fa.

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I sentieri di Cimbricus / Quei temerari nella terra di nessuno

Sabato 27 Ottobre 2018

 

van niekerk

 

La ricerca della perfezione tra 200 e 400, linea di confine segnata col filo spinato, come sfida al limite umano.

 

di Giorgio Cimbrico


La distanza in cui l’uomo raggiunge i più impressionanti e vertiginosi picchi e quella in cui la resistenza alla velocità viene messa a dura, a volte disperata, prova. 200+400: una dimensione poco conciliabile, una linea di confine ricca di filo spinato. Qualcuno ha provato ad assaggiarle in un grande evento e ne è venuto a capo (Michal Johnson, ad Atlanta e, un anno prima, ai Mondiali di Göteborg), qualcun altro ha fallito (Wayde van Niekerk ai Mondiali londinesi dell’anno scorso) se può esser etichettato fallimento metter le mani sui 400 e cedere di poco, da esausto e prosciugato, sui 200.

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Fatti&Misfatti / Per un minuto di silenzio

Venerdì 26 Ottobre 2018

 

benetton

 

"Un triste addio senza riuscire a difendersi per errori di tanti, senza trovare una soluzione come faceva sempre nello sport".

di Oscar Eleni

 

Dai prati della Ghirada di Treviso pensando ai momenti di gloria, alle giornate difficili, ai giorni sbagliati come gli ultimi che ha dovuto vivere Gilberto Benetton. Per lui vado a rubare da un grande poeta giapponese:

Nel mio rimpianto (per Gilberto)
anche il suono della campana
sembra diverso
e la rugiada si trasforma in brina.

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Piste&Pedane / Brindando con una magnum di Gutturnio

Martedì 23 Ottobre 2018

 

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Posti in piedi ad Agazzano per la bella festa del triplo "olimpico" con Giuseppe Gentile e i suoi fratelli.

 

di Daniele Perboni

 

È noto a tutti, almeno dovrebbe esserlo, che giusto cinquant’anni or sono dalle parti dell’America Centrale, più precisamente a Città del Messico, accadevano fatti strani. Gioiosi e drammatici. Protagonisti fotografati, osannati e ricordati con il sorriso sulle labbra e altri, anonimi, sconosciuti, gettati in fosse comuni come miseri stracci. Chiaro che il riferimento vola ai Giochi Olimpici. Sì, proprio quelle Olimpiadi che rappresentarono uno spartiacque fra il passato e il futuro. Nella foto Perboni, riunito il Club +17: (da sinistra) Fabrizio Donato, Paolo Camossi, Peppe Gentile, Dario Badinelli, Fabrizio Schembri, Daniele Greco.


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I sentieri di Cimbricus / Compiacere, la nuova parola d'ordine

Martedì 23 Ottobre 2018


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Ipocrisia e timore di dire la verità, chiamare le cose col proprio nome: compiacere è d'obbligo oggi.


di Giorgio Cimbrico

Lo spread che divide le maratone corse su asfalto italiano dalle altre è sempre più profondo: quest’anno è a quota 384, vale a dire i secondi che dividono il 2h01'39" di Eliuk Kipchoge a Berlino e il 2h08'03" di Jarius Birech a Roma. L’anno scorso, proprio come sullo scenario economico, era nettamente più basso: 221, la differenza tra il “titolo” berlinese, ancora di Kipchoge, collocato a 2h03'32", e il 2h07'13" milanese di Edwin Koech.

 

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