Fatti&Misfatti / Bugiardi che sanno come mentire
Martedì 4 Dicembre 2018
Costa tanto l’incenso per elogiare una Nazionale di terza mano che ci farebbe penare anche ai Giochi del Mediterraneo.
di Oscar Eleni
Lasciato a piedi dal charter di Azzurra Fremebonda in Pomerania, felice di stare con i pellegrini che hanno marciato da Roma alla Slesia per difendere un Pianeta ormai riarso. Nella camminata che ha toccato anche Venezia, dove abbiamo salutato Boscia Tanjevic che andava a vedersi gli under 18 al Taliercio, l’occasione per fare un referendum: in questa italietta è giusto passare lo sport al ministero della salute? Accidenti hanno urlato oltre mille persone, basta che sia anche quello della salute mentale. Eh sì, cara gente. Vanno curati in tanti. I mostri delle scritte di Firenze, quelli che picchiano gli arbitri, i genitori, sempre in zona tosco fiorentina, che urlavano, al ragazzino caduto su un campetto di basket, “devi morire”, alla feccia che spaccia in curva, ai genitori che portano le borse a figli impegnati a scrivere troiadas variadas sul telefonino. Questi non li salverebbe neppure Basaglia.
I sentieri di Cimbricus / I magnifici segreti del Barbaresco
Lunedì 3 Dicembre 2018
L’ipocrisia è una perfetta compagna di viaggio, tanto che anche lo sport è finito in questa plastificazione.
di Giorgio Cimbrico
“Good king Wenceslas, protege us” (buon re Venceslao proteggici)” dice una famosa carola di Natale, cantata nelle vie dickensiane di un mondo caldamente e allegramente freddo, ormai sparito. Del buon re Venceslao ci sarebbe un dannato bisogno oggi, nel nostro mondo di irriducibili frequentatori e voyeur di sport. Non solo di sport, in realtà, ma anche di musica, arte, buona letteratura. Tutta roba che pare non interessi più a nessuno.
Saro' greve / Da via de' Giubbonari fino allo Stadio Lenin
Lunedì 3 Dicembre 2018
Una grande firma del giornalismo sportivo e il grande lavoro promozionale svolto con i giovani e per i giovani.
di Vanni Lòriga
Mi collego, con lo scritto odierno, al commosso e doveroso ricordo che circa un mese fa il nostro direttore ha dedicato ad Alfredo Berra nel ventennale della sua scomparsa. So che tutti (o quasi…) hanno del “Profeta” una inevitabile nostalgia. Anch’io, che sono della sua generazione, rivivo le ore trascorse allo Stadio delle Terme sotto le chiome del grande albero che allunga la sua ombra sulla linea di partenza dei 200 metri. È quello il punto da cui meglio si vedono le gare disputate sul rettilineo opposto che peraltro accoglie l’arrivo di tutte le corse. Alfredo commentava con collaudata competenza i risvolti tecnici delle varie prestazioni, arricchendoli con un umorismo, spesso tagliente e sempre gratificante, Chi conversava con lui si sentiva inevitabilmente, e spesso a torto, più intelligente.
Osservatorio / Attenti, solo venti mesi ai Giochi di Tokyo
Venerdì 30 Novembre 2018
Auguriamoci che - tra ventilata Riforma e Candidatura 2026 - il doppio appuntamento olimpico non passi in secondo piano.
di Luciano Barra
A Natale ognuno scrive la sua letterina a Babbo Natale, non come quella auspicata da Salvini, ma quella in cui si esprimono desideri per l’anno che viene. Non voglio sottrarmi a questa tradizione, ma non è mia intenzione inviarla fino in Finlandia dove al Circolo Polare Artico, in Lapponia, vicino a Rovaniemi, si dice che ci sia un Ufficio Postale che riceve tutte le letterine. No, io la indirizzo più vicino: precisamente ai miei amici Giovanni Malagò e Carlo Mornati. Ho solo il dubbio, se inviarla al CONI o all’indirizzo del Circolo Aniene, che tra l’altro per me sarebbe più semplice perché, avendo il Tevere vicino casa, mi basterebbe metterla in una bottiglia per essere sicuro che la ricevano integra. Superati i preliminari, la letterina vorrebbe ricordare loro che fra 20 mesi ci sono i Giochi Olimpici di Tokyo. Ma di fatto, per moltissime discipline, non saranno 20 mesi, ma molto di meno perché le qualificazioni ai Giochi si giocano tutte nei prossimi 10, e la preparazione per l’avvenimento vero e proprio poco più in la.
Piste&Pedane / Il cross e i buoni propositi di Yeman
Giovedì 29 Novembre 2018
Dalla Rift Valley alla pianura olandese per provare a far ripartire il mezzofondo italiano (pensando alla pista di Doha).
di Daniele Perboni
È presto per esporre allori, sventolare bandiere e gagliardetti. Nessuno ha ancora vinto qualcosa di importante e di grande, almeno sul finire di questa stagione. Qualcuno, però, aveva accennato a qualcosa di interessante e dunque si è dato da fare per porre basi solide e concrete che possano portarlo a concretizzare quell’impegno. Quel qualcuno è il giovane Yeman Crippa. Reduce dal bronzo continentale sui 10.000, in più di una occasione aveva chiaramente espresso il desiderio di salire ancora una volta sul podio dei Campionati Europei di cross, che quest’anno si tengono a Tilburg, Olanda, duecentomila abitanti, Brabante Settentrionale.
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