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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Nulla sara' piu' come prima (forse)

Giovedì 28 Febbraio 2019

 

sci fondo

 

Ci si chiede come andrà a finire dopo la "spettacolare" operazione di polizia ai Mondiali di fondo di Seefeld che ieri ha portato in manette nove persone. Qualcosa del genere era già accaduto a Torino 2006, ma con un nulla a procedere certificato dal CIO dieci anni più tardi. Capiterà anche stavolta?

 

Giorgio Cimbrico

Quelli delle tv hanno sempre bisogno di piccoli eroi e se sono angeli dalla faccia sporca, pazienza. Per loro, tutto può essere rubricato nel repertorio delle brutte storie che a loro non interessano: loro sono lì per parlare di ciclismo pedalato, di sci sciato, di calcio giocato. Non reclamo una superiorità ma una diversità di noi della carta stampata: quando corre Justin Gatlin non manchiamo di ricordare che s’é fatto cinque anni a guardare senza smettere di allenarsi. Mica per fare i Torquemada, i grandi inquisitori, i Savonarola, i moralisti, ma per amore dei fatti. Una volta si diceva: per dovere di cronaca.

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I sentieri di Cimbricus / Pellegrinaggio a Twickenham

Mercoledì 27 Febbraio 2019


twickenham 2


"Alla fine uno si fa l’idea che Twickenham non esista, sia una dimensione, un modo di dire, un improvviso dell’anima avrebbe detto Ionesco, una quercia cava piena di sortilegi, uno specchio da penetrare per entrare in un mondo delle meraviglie".


Giorgio Cimbrico

 

Tra qualche giorno vado a Londra: la scusa è che c’è Inghilterra-Italia del Sei Nazioni, la verità è che mi inoltro in una serie di piccoli riti che mi danno gioia: uno, appena arrivato, è andarmi a sedere nella sala della National Gallery dove, uno di fianco all’altro, sono appesi la Natività e il Battesimo di Cristo di Piero della Francesca e, dopo aver spostato i glutei, spingermi sul divano posto davanti alla parete con i Turner. Il giorno dopo, rotta verso la Fortezza. A seguire, vado a vedere che mostra è in programma alla Royal Academy (ho viste di magnifiche), ceno in un ristorante indiano vicino a Piccadilly, prendo la metro (mi diverte anche prendere la metro e vado a dormire nel mio alberghetto vicino alla stazione di Earls Court, comoda per chi come me l’indomani deve andare alla Fortezza.

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Osservatorio / Sport olimpico? Silenzio assordante

Martedì 26 Febbraio 2019

 

studiotv 2 

 

Ad un anno dai Giochi di Tokyo, non si percepisce quell'attivismo e quel fermento che dovrebbero caratterizzare la vigilia olimpica. Sia che ci si riferisca alla Preparazione Olimpica in senso lato, sia al sostegno che dovrebbe provenire dai mass media, giornali e televisioni. Con qualche perplessità sulle più recenti mosse della RAI.

Luciano Barra

A fine novembre mi ero permesso di ricordare con un articolo pubblicato su SportOlimpico che siamo di fatto alla vigilia dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020. E per chi non fosse del mestiere è bene ricordare che da quando il CIO ha adottato – per controllare e calmierare i numeri degli iscritti ai Giochi, deve obbligatoriamente stare nei 10.500 atleti previsti nella Carta Olimpica – il concetto delle “qualificazioni”. E quindi nella maggioranza degli sport la partecipazione ai Giochi si gioca questa estate, o comunque nei prossimi sei mesi. Persino nel Nuoto e nell’Atletica che rappresentano come numero di medaglie 1/3 dei Giochi, ma come valore simbolico ben oltre il 70%, i risultati conseguiti nei prossimi Campionati del Mondo saranno importantissimi al fine della partecipazione ai Giochi. In qualche caso (sport di squadra, staffette ecc.) sono qualificanti.

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Piste&Pedane / Marcia o muori: il crepuscolo degli eroi

Martedì 26 Febbraio 2019


50 km 


Intervista con il saggio Pietro Pastorini sulla cancellazione delle gare lunghe di marcia dai programmi olimpici e mondiali. Gran parte della tradizione – che nel nostro Paese è storia dello sport – sacrificata sull’altare del profitto imposto da chi maneggia le scelte tecniche a vantaggio dello spettacollo televisivo.

Daniele Perboni

Come ormai noto alla gran parte dei nostri lettori, agli inizi di febbraio la IAAF ha ufficializzato alcune proposte della Race Walking Committee (Commissione della marcia, presieduta, da tempo immemore, da Maurizio Damilano). Proposte che tendono a cancellare dal programma atletico la 50 e la 20 chilometri, per sostituirle con la 30 e la 10 chilometri e che saranno votate nella prossima riunione del Consiglio IAAF (Doha, 10-11 marzo). Inoltre si propone di inserire uno speciale controllo elettronico per pizzicare chi infrange l’aurea regola della sospensione, controllo basato su una speciale soletta da applicare alle scarpe degli atleti. Il progetto, naturalmente, è nato da un invito del Comitato Olimpico internazionale. Motivo della rivoluzione? Rendere più appetibile al pubblico televisivo lo spettacolo dei marciatori che si dannano l’anima sulle strade infuocate.

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I sentieri di Cimbricus / Var o il pianeta delle scimmie

Martedì 26 Febbraio 2019

 

scimmie

 

Se è vero che ormai solo la tecnologia guida i passi dell'umanità, si è ancora liberi di pensare che il Var e le altre diavolerie hanno nello sport - più o meno - il sapore del riso scotto e non condito? O il pensiero unico non lo consente? 

 

Giorgio Cimbrico

Se War era l’ultimo capitolo del Pianeta delle Scimmie, Var può essere il primo del Pianeta dello Sport che hanno deciso di farci vivere, da scimmie obbedienti. Quelle della saga a un certo punto avevano il pregio di incazzarsi. Domenica Fiorentina-Inter è durata un paio d’ore. Ma non dicono che la tv impone tempi rapidi, scanditi, in una parola forzatamente divertenti? Come le corporazioni senza volto che governano scenari di un futuro sempre più prossimo e venturo, il Var ha preso il potere, costringe all’esame, spazza via l’autonomia di giudizio dell’arbitro, in nome di un’esattezza che ha il gusto del riso scotto e non condito.

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