Fatti&Misfatti / Addio al principe di via Giusti
Mercoledì 8 Maggio 2019
Oscar Eleni
In morte di Arnaldo Taurisano: “Geniale, mai comodo, spaccamaroni su troppe cose, era il suo pregio e difetto, primo in tutto, ma quando stavi con lui e Germana sembrava davvero che la vita ti avesse sorriso: imparavi”.
Fra le cave di marmo che davano tormento ed estasi a Michelangelo. Negli occhi una notte di calcio come non la vivevamo da tempo, una serata di sport che finiva con il canto della curva Liverpool ad Anfield dove nessuno osava schernire i battuti del Barcellona di super Messi. Nel cuore la tristezza per aver perduto Arnaldo Taurisano che era un vero maestro di sport, di basket, di vita. Non siamo mai andati a funghi con lui, quando era in gara si sentiva il migliore in tutto, quindi tutti i porcini erano suoi, ma siamo cresciuti seguendo i suoi allenamenti al Pavoniano rubando le caramelle a Germana, la sua compagna in tante battaglie. Fratel Brambilla non ci impediva di passare il tempo sfidando i suoi campioni ed era bello anche perdere tante coca cole contro il trio Recalcati, Zambano, Pandolfi. Un mondo.
I sentieri di Cimbricus / Un imperatore da incoronare (forse)
Mercoledì 8 Maggio 2019
Kipchode e la pazza idea di bucare il muro delle due ore nella Maratona: “È l’ultimo traguardo dell’atletica e voglio lasciarlo come un’eredità. Lo faccio per la storia”. Ma quanto a motivazioni c’è chi ha qualche dubbio.
Giorgio Cimbrico
Eliud Kipchoge è così famoso (e così ricco) da considerare una maratona mondiale che parte a mezzanotte una faccenda da “cenerentoli”: lui ha altri programmi ed è andato ad annunciarli sulla pista che 65 anni fa ospitò la discesa di Roger Bannister sotto la barriera dei 4’ nel miglio, l’ultima impresa imperiale: la penultima, un anno prima, era stata la conquista dell’Everest ad opera di Edmund Hillary e di Tenzing Norgay. Jan Morris, al tempo uomo e inviato del Times, firmò uno scoop, di quelli doc. Eliud rinuncia a Doha e rinuncia anche a Berlino, dove il 16 settembre dell’anno scorso ha chiuso i 42 km in 2h01’39”, 1’18” sotto il record, anch’esso berlinese, di Dennis Kimetto, per inseguire la brama di diventare l’uomo sotto le due ore.
Fatti&Misfatti / Meglio il freddo che il rumore
Lunedì 6 Maggio 2019
... certo si gioca lo stesso, si assegneranno comunque i titoli, ma resta nell’aria questo squadrismo ideologico di chi beatifica un semplice pastore e si arrabbia se altri guidano meglio il loro gregge ...
Oscar Eleni
Fra i ghiaccioli dell’Antartide cilena, sulle rive del Lago dedicato al Toro dalla provincia dell’Ultima Esperancia. Esilio volontario dopo aver tolto l’audio dallo sport urlato, persino da quello sacrificato, reso comico come nella mezza maratona di Trieste, dopo aver sentito dal presidente della Lega basket, che aveva appena spinto fuori dalla porta i disperati di Torino, che le due coppe europee vinte da Sassari e dalla Virtus Bologna riqualificano il nostro campionato. Visioni, come quelle della gente in piazza per protestare contro un malaffare che ha preso tutto, ma proprio tutto, uccidendo sul sagrato il capro espiatorio quasi ogni domenica se è vero che un gruppo di “intellettuali cattolici” ha denunciato questo Papa per eresia. Vergognarsi mai.
Saro' Greve / 5 maggio, una data storica per lo Sport
Lunedì 6 Maggio 2019
La Scuola dello Sport, nata esattamente 53 anni fa, è stata una delle intuizione di Giulio Onesti e del "suo" CONI che si caratterizzava per la profonda conoscenza delle tematiche dello sport e, soprattutto, per innovazione e lungimiranza. Proprio quello che più si rimpiange oggi.
Vanni Loriga
Il 5 maggio 1966, cioè esattamente 53 anni da ieri, nasceva la Scuola Centrale dello Sport del CONI. La sua istituzione fu infatti deliberata in quel fatidico giorno dalla riunione 212 della Giunta Esecutiva del Comitato Nazionale Olimpico attuando una idea preannunciata dal presidente Giulio Onesti sin dal Consiglio del 16 dicembre 1965. Il primo Corso si aprì il 21 novembre 1966. È superfluo ricordare cosa sia una Scuola. A beneficio dei più distratti riportiamo la definizione che ne dà lo Zingarelli: “Istituzione che persegue finalità educative attraverso un programma di studi o di attività metodicamente ordinate”.
I sentieri di Cimbricus / Il caso Semenya, tra pregiudizio ed orgoglio
Lunedì 6 Maggio 2019
A conclusione del più difficile e controverso processo della storia dello sport, è stato emesso un verdetto che farà discutere a lungo, e le cui conseguenze potrebbero arrivare molto lontano. E, perchè no, suggerire uno sguardo ad un passato mai indagato.
Giorgio Cimbrico
In passato non ho nascosto di non provare simpatia per Caster Semenya. Oggi eccomi reduce da una via di Damasco – senza cascare da cavallo, però … -perché in questo mondo di chiacchiere vane, di parole vuote, di opinioni di cui non si sente il bisogno, portate dalla marea sporca e dalla pioggia acida dei social media, Caster ha risposto con i fatti e lo ha anche detto: “Le azioni sono più importanti delle parole”. In fondo alla settimana più difficile, a quello che la stampa britannica ha definito il più delicato processo sportivo della storia (anche più del caso Pistorius), ha deciso di andare a Doha per correre, vincere sotto gli occhi di Sebastian Coe che aveva appena affermato che “i principi erano stati riaffermati”. Il nuovo regolamento va in vigore l’8 maggio. Caster ha corso in piena legalità.
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