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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Un abisso tra bambini e ometti

Sabato 14 Dicembre 2019


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“Se Milano mi avesse chiesto di vincere subito non avrei accettato, così come feci al Real Madrid”. Vincere subito magari no, dipende anche dalla forza degli avversari, ma cambiare davvero rotta era il minimo e per adesso questa barca va verso il salice piangente.

Oscar Eleni

Aggrappato al salice piangente che vive solitario in mezzo al lago neozelandese di Wanaka, nell’Otago. Piangiamo insieme guardando il ghigno ipocrita di chi ha scoperto tutti i difetti del Carlo Ancelotti, allenatore insigne che doveva fare attenzione a gente come Insigne. Non vorremmo che la stessa cosa accadesse ad Ettore Messina che, anche per i giornali allineati, ora guida una squadra in crisi, nella settimana dove scoprire tristi verità fa ancora più male. Non eravamo allineati nei giorni in cui tutti vedevano la mano di Ettorre, il suo marchio nella costruzione di una squadra nata sotto cattiva stella, mai sfidare i gufi sul salice.

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I sentieri di Cimbricus / Un carro armato dalle marce veloci

Sabato 14 Dicembre 2019

 

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Se ne è andato serenamente nel sonno, alla soglia degli 81 anni. Forse nessuno come Peter Snell, ha saputo interpretare l'epopea del doppio giro in un'epoca magica, quando l'atletica non era tormentata dal denaro, dalla frenesia, dalle convenienze.

 

Giorgio Cimbrico

E’ stato il mio primo "All Black" quando non sapevo niente di rugby, di haka, di epici scontri tra neozelandesi e sudafricani, di rari tour in Europa ricordati come chanson de geste. Ero molto giovane, avevo nove anni, e guardavo in una televisione nuova di zecca, le Olimpiadi di Roma, una caverna delle meraviglie, una miniera inesauribile: speravo non finissero mai. Anche nella semplicità cromatica dei due colori offerti dal tubo catodico, venni colpito da quel giovanotto robusto (un carro armato con le marce veloci, disse di lui un giornalista americano), maglia nera, calzoncini neri. Solo uno sbaffo chiaro. solo più tardi venni a sapere che era la felce d’argento. Nuova Zelanda: sul mio primo atlante andai a cercarla. Già fervente lettore di Verne, calcolai che scavando un tunnel attraverso il globo sarei arrivato da quelle parti.

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Doping / Quando, semplicemente, "il fatto non sussiste!"”

Mercoledì 11 Dicembre 2019

 
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Giustizia è fatta. Una bella notizia che ci riconcilia con il buon senso e con l’onestà. La Corte di Appello di Bolzano ha ieri pienamente prosciolto Giuseppe Fischetto, Pierluigi Fiorella e Rita Bottiglieri dalle ingiuste accuse lanciate da Alex Schwazer, l’uomo dalle mille verità e dalle tante amnesie.

Sandro Aquari

Dopo sei anni e mezzo “il fatto non sussiste”. Eppure non era difficile capirlo. Bastava leggere cosa i carabinieri avevano raccolto, dopo sequestri, centinaia di ore d’intercettazioni, decine e decine d’interrogatori e quant’altro, contro il dottor Giuseppe Fischetto, il dottor Pierluigi Fiorella e la dottoressa Rita Bottiglieri nelle 700 pagine del dossier “Olimpia”, per capire che “il fatto non sussiste”. Bastava aver letto tutti gli atti del processo di Bolzano (due anni e mezzo la sua durata!) contro di loro, accusati di “omissione”, ovvero di aver saputo che il carabiniere Alex Schwazer si dopava, ma di non aver fatto nulla per denunciarlo o comunque fermarlo, per capire che “il fatto non sussiste”.

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Osservatorio / Ma lo sport italiano somiglia davvero all'Alitalia?

Mercoledì 11 Dicembre 2019

 

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Una lunga catena di errori e di incapacità programmatiche, ed ora gli insipidi diktat di due Governi di opposto colore, stanno condannando lo Sport Italiano a perdere la sua identità e, soprattutto, la sua collocazione di vertice. Possibile che non si possa fare nulla per impedire che finisca come la compagnia di "bandiera"? 


Luciano Barra

Che brutto presentimento! Vedo lo sport italiano scivolare in basso come l’Alitalia, la nostra ex compagnia di bandiera. Quante similitudini e comuni denominatori. Con una piccola differenza che all’Alitalia sono serviti 20 anni, e tanti manager illuminati e ben pagati, per finire dove è finita. Allo Sport Italiano (maiuscolo, per rispetto), che ora non è più solo il CONI, ne stanno bastando solo due di anni. Quali i sintomi? Tanti, ma su tutti uno: la consapevolezza che dopo la seconda guerra mondiale grazie ad un politico e ad un dirigente sportivo ambedue illuminati ed ambedue di nome Giulio (Andreotti ed Onesti) e grazie a due leggi (quella istitutiva del CONI e poi quella sul Totocalcio) il CONI fu sottratto alle influenze politiche che l’avrebbero fatto diventare uno dei tanti carrozzoni pubblici fallimentari di cui oggi il Paese è cosparso. Oggi invece questo sta accadendo (è accaduto?).

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Duribanchi / Schiacciate vincenti e uomini di polsino

Martedì 10 Dicembre 2019

 

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A zonzo tra i fatti della settimana cercando conforto nella Tosca magnifica e negli exploit delle ragazze, dall'Egonu alla Pilato. Anche se il Paese, ignaro e giulivo, piroetta sempre sull'orlo del baratro.


Andrea Bosco

Trentuno, trentadue, trentatré: il braccio di Paola Egonu è un maglio. Il collega di Sky è in estasi. Il volley, a livello mondiale per club, parla italiano. Le ragazze di Conegliano in Cina hanno stappato prosecco. Nettare messo in pericolo dalle brame austriache sull'originalità del prodotto. Discussione antica: lo spritz veneziano fu portato sui tavoli del bàcaro “Il Calice” dove al pomeriggio si giocava a tressette dai marinai austriaci (prosecco e seltz) quando il Veneto faceva parte dell'Impero? Oppure la variazione successiva (prosecco e aperol) lo rende invenzione autoctona? Buone entrambe le versioni: spritz deriva dal tedesco spritzen che significa “spruzzare”. Ma l'Aperol è roba italiana.

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