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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Prime schegge olimpiche, il gigante e la bambina

Giovedì 30 Gennaio 2020

 

fabbri 2

 

Mentre è in pieno svolgimento la stagione del cross, che si concluderà a metà marzo con i "tricolori", arrivano i primi segnali in chiave olimpica da parte del pesista Fabbri e dalla marciatrice Giorgi.

 

Daniele Perboni

Officiato il secondo rito pagano invernale, sui prati di San Vittore Olona, con l’instancabile Yeman Crippa nei panni del volontario agnello sacrificale, restiamo ora in attesa della replica tricolore che si celebrerà a marzo sulle terre toscane di Campi Bisenzio. Dopo i giochi celtici del Campaccio, della 5 Mulini (dove si è rivista in gran spolvero e senza paura una grintosa Nadia Battocletti), e della Vallagarina all’estremo est italico, non ci resta che soddisfare le malsane voglie di atletica volgendo lo sguardo su piste pedane e, perché no, sulle consuete strade che iniziano ad ospitare guerrieri instancabili, continuamente intenti a poggiare freneticamente un passo dopo l’altro a ritmi indiavolati.
 

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Italian Graffiti / Nomine ministeriali e regole del gioco

Mercoledì 29 Gennaio 2020

 

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Si apre un nuovo capitolo per "Sport e Salute" che da oggi - dopo le dimissioni di Rocco Sabelli - ha un nuovo presidente/AD: Vito Cozzoli. Difficile immaginare cosa potrà cambiare per lo Sport italiano e, casomai, per il CONI. Proviamoci.

 

Gianfranco Colasante

 

A chi chiedeva se tutti si fossero detti d'accordo sulla nomina governativa di Vito Cozzoli - un funzionario del MISE calato alla testa di "Sport e Salute" -, il ministro delle politiche giovanili e dello sport, Vincenzo Spadafora, ha risposto lapidario: "Dialettica naturale, come tutte le nomine". Centrando, forse involontariamente, il punto. In effetti questa nuova nomina rientra in un pacchetto che ne comprende diverse altre, dall'Agenzia delle entrate alle Dogane. Legittimo, certo, considerato che il vero collante del governo giallorosso (PD e M5S) resta pur sempre l'assegnazione delle 300/400 poltrone degli enti di Stato e dintorni. Tanto più nello scenario politico un po' arroccato quale s'è andato configurando dopo le elezioni in Emilia-Romagna e in Calabria. 


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I sentieri di Cimbricus / Nel labirinto dei voli senza ritorno

Mercoledì 28 Gennaio 2020

 

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"Pescando da un archivio in cui la commozione non è appiccicata come un malfermo francobollo, un paio di queste pagine. Lassù nessuno li amava. Quaggiù tanti."


Giorgio Cimbrico

Yves du Manoir, Aleksandr Obolensky, il Grande Torino e Cerdan in quel crudele 1949, il Manchester United, i nuotatori azzurri diventati i Caduti di Brema, la squadra cilena di rugby delle Ande (qualcuno sopravvisse, …), gli olandesi del Suriman, lo Zambia, la Lokomotivi Jaroslav di hockey su ghiaccio, Camille Muft, Alexis Vestine e Florence Arthuad (nuoto, boxe e vela di Francia tutti assieme su un elicottero maledetto), la Chapecoense brasiliana, ora Kobe Bryant: i voli senza ritorno iniziano dal tempo del biplano di uno dei più eleganti rugbysti di Francia, proseguono con il principe russo giustiziere degli All Blacks che perde il controllo dell’Hurricane su cui si allenava per dare una mano alla sua nuova patria, mietono vittime quando l’aviazione si apre al trasporto prima dei privilegiati, poi del grande pubblico.

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Duribanchi / Il ragazzo che faceva invidia agli Dei

Martedì 28 Gennaio 2020

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“Kobe era di tutti. Di quelli che lo amavano e di quelli che ‘sportivamente’ aveva punito. Era troppo bravo, troppo ‘bello’ da vedere, troppo determinato, troppo vincente per non innamorarsene. Che infinita tristezza.”

Andrea Bosco

Cara pallacanestro, te lo sei “ripreso”. Lui ti amava, visceralmente. Ma anche tu divinità del parquet lo amavi probabilmente troppo, per sopportare di non vederlo più protagonista. La vita sa essere meravigliosa e contemporaneamente atroce. E gli dei, come spiega Erodoto, sono sempre lì, corrucciati ed “invidiosi” della fama e del successo degli umani. Ma voglio pensare, cara pallacanestro, disciplina intelligente, disciplina da “scacchisti”, disciplina dove l'impossibile, a volte diventa “possibile”, dove la leggenda possono scriverla anche i Davide come Hickory e non sempre i Golia, tu abbia voluto riprenderti Kobe per troppo amore.

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Fatti&Misfatti / Una notte di pentimento, ma a voi che ve ne fotte?

Lunedì 27 Gennaio 2020

 

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La morte di Kobe e di sua figlia ci ha rubato la voglia di non guardare più nella bottega dei barbieri di cestolandia, in Italia dove cercano il mago di Oz per qualche dollaro in più e lasciano morire i vivai dove imparò il Bryant delle meraviglie.”

Oscar Eleni

Sperduto in un fiordo islandese per non rispondere alla coscienza sporca che ci ha fatto rifiutare un commento sulla morte dei Kobe Bryant, rubato dagli dei, portato via nel rogo del suo elicottero privato. Eravamo sotto choc quando è arrivata la chiamata dal capo dello sport al Giornale. Non riuscivamo a pensare. Destino infame, ma perché, insomma tutti tormenti che ti prendono quando trovi che la morte ha un suo codice e non rispetta niente, l’età, il censo, insomma la livella. Erano le stesse cose che pensavamo quando ai tempi della Voce montanelliana eravamo stati precettati nel giorno in cui i giornali non escono perché il pilota che amavamo di più, Ayrton Senna, bravo al volante, stupendo come essere umano, era andato oltre una curva maledetta.

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