- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





CONI / Drastica cura dimagrante per il calcio: a vantaggio di chi?

PDFPrintE-mail

Giovedì 30 Ottobre 2014

 

Foro Italico

 

TABELLA CONTRIBUTI CONI ALLE FEDERAZIONI PER IL 2015 

(gfc)
Dopo tanto squillar di trombe, il “taglio” dei contributi al Calcio (pari a un pesante 40%) – con una distribuzione delle risorse alle altre federazioni olimpiche (pochi spiccioli per le altre) – minaccia di procurare una frattura nel corpo del Comitato Olimpico che, più che inopportuna, appare antistorica. Senza neanche l’alibi della condivisione da parte dell’opinione pubblica, ammesso che abbia qualche peso in vicende risolte per lo più nel chiuso di poche stanze. Per di più troppo alto appare il rischio insito nel provvedimento e che potrebbe creare anche ritorsioni (la vicenda degli arbitri che rimarranno a casa, è solo la punta dell’iceberg). Col risultato, neppure tanto remoto, che il tutto venga percepito come una “punizione” nei confronti del calcio che – se pure ha molte colpe di cui fare ammenda – è di gran lunga lo sport (lo spettacolo?) più seguito e amato/vituperato dagli italiani. E qui non è solo questione di numeri di tesserati (che comunque per la FIGC si attestano sul milione e mezzo): paiono per fortuna lontani i tempi dei “Numeri dello Sport” che il CONI ammanniva annualmente e che nessuno prendeva sul serio. Ma allora, in epoca di vacche grasse, avevano un qualche senso: ora servono solo i risultati, olimpici e mondiali. Proprio quelli che mancano.

Primo capitolo - Ritorneremo sull’argomento, anche perché siamo solo al primo capitolo di quella che appare già una guerra. Viste le reazioni indispettite della Federcalcio e, in maniera più soft, della Lega che ora potrebbero compattarsi. Anche in Giunta CONI si sono aperte delle crepe che sarà opportuno stuccare al più presto. Infatti, l’equazione “tutti assieme appassionatamente contro il calcio” non paga né in termini di popolarità, né in vantaggi d’immagine. La sensazione è che – dopo la lunga attesa per il lavoro della commissione che ha elaborato il “taglio” – si è voluto accelerare in maniera sospetta. Anche, ma questa è quasi una certezza, perché il polverone sollevato ha finito coll’oscurare il fallimento “sportivo” del 2014 (secondo anno di Malagò) con un insieme di risultati mediocri e deludenti in (quasi) tutti gli sport, individuali o di squadra.

Golf e Badminton - Ci sono poi alcune considerazioni da fare in merito alla “ridistribuzione”. In testa, già a un primo sguardo (v. Tabella Contributi), saltano i notevoli balzi percentuali di Golf e Badminton, guarda caso proprio le federazioni del presidente e dell’AD della CONI Servizi. Sempre in percentuale, al primo posto troviamo il … Tennistavolo (e in fondo la Ginnastica). Qualche curiosità sollevano anche i salti in avanti di Handball e Hockey Prato, le due federazioni meno presenti nel panorama olimpico italiano. Ci sono poi delle bizzarrie, come i 50.000 euro dati in più all’Automobil Club, ente che il Governo ha già deciso di accorpare alla Motorizzazione, o gli 8000 euro devoluti alla … Caccia.

Voti ponderali - Che si sia andati un po’ oltre, se ne sono accorti tutti. Se l’operazione doveva essere il tratto distintivo della nuova politica introdotta al Foro Italico da Giovanni Malagò, resta più di una perplessità. Anche perché l’appetito al risparmio vien mangiando: e allora via con le (nuove) proposte di accorpamento tra federazioni e enti di propaganda (hanno ancora un senso?), o gli auspicati voti ponderali (il calcio, sempre se resterà nel CONI, non potrà certo “pesare” quanto il citato Badminton). Tanto che è già iniziata la corsa ai distinguo, al tirarsi fuori, alla proposta correttiva. Qualcuno ha opportunamente ricordato i danni della Legge 91 del marzo 1981, voluta da Carraro, e a cui nessuno mai ha voluto mettere mano (Petrucci?). Non sappiamo se verrà innestata subito la marcia indietro, ma è forte la tentazione di riconsiderare tagli e assegnazioni. Se ne riparlerà – a quanto si sente dire – per il 2016, l’anno di Rio. Ma allora, se le Olimpiadi non dovessero dare i riscontri auspicati, potrebbe essere tardi.

Lo schiaffo - Ultima considerazione: ma di tutto questo non si poteva parlare prima ed evitare uno schiaffo in faccia che, difficilmente, il mondo del calcio assorbirà porgendo l’altra guancia?
 

Cerca