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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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CIO / Tra nuovi accordi TV e Olimpiadi ... "no-stop"

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Giovedì 19 Giugno 2014

Visita di stato del segretario generale dell'ONU (ma esiste ancora?) Ban Ki-moon alla casa madre del CIO diretto ora dal 61.enne tedesco Thomas Bach (discusso rivale di Dal Zotto a Montreal '76). Non era mai accaduto prima. In tempi di corruzione dilagante e, soprattutto, di grande incertezza sugli scenari futuri per lo sport internazionale, ci si attendeva qualche indicazione rassicurante sul futuro. Ma oltre le solite affermazioni di principio e di bon ton, ... si fa fatica ad individuarle. Né si può esultare per la nomina di ben 14 [sic!] commissioni ad hoc. Resta prioritario su tutto il potere (e il volere) dei maggiori network televisivi. Non per nulla, proprio ieri sera, il CIO ha annunciato di aver sottoscritto un nuovo accordo con i due maggiori gruppi televisivi dell'Oriente, le compagnie giapponesi NHK e JBA cui ha concesso, riunite in consorzio, i diritti sui Giochi dal 2018 fino ad almeno il 2024, come precisa il comunicato-stampa (ma senza far cenno alle cifre in gioco). 

Sotto questo accordo ricadranno, quindi, i XXII Giochi Invernali di PyeongChang, i XXXII Giochi di Tokyo 2020, e quelli ancora da assegnare (chi aspirerebbe, come è stato recentemente ribadito, la disastrata Roma). Così Bach, che aveva sollevato molte aspettative dopo la soporifera gestione Rogge, propone ora di dilatare la durata dei Giochi da due a tre settimane, ovviamente ampliando il numero degli sport ammessi (Carraro docet ...). Quindi nessuna riduzione, ma porte spalancate. Si va verso quella "Olimpiade non-stop" vagheggiata da chi su questo enorme e rutilante baraccone ci lucra a dismisura e prospera. Senza tenere poi conto di un calendario di eventi internazionale che ormai si sovrappongono danneggiandosi l'un con l'altro (nel 2015 sono previsti anche dei Giochi Europei ...). 

PS. Il CIO è un organismo internazionale no-profit (?) che vive di enormi diritti TV e generosi lasciti pubblicitari da parte delle più note multinazionali, formato da un centinaio di vecchi signori e signore che nessuno elegge, ma che si nominano tra loro, ... e che ogni tanto, causa scandali, sono costretti a rimboccarsi le maniche e fare le pulizie di casa.  

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