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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane (2) / Rientro (col brivido) di Daniele Greco

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Mercoledì 5 Febbraio 2014

La modesta stagione italiana del cross fa tappa a San Vittore Olona per l’ottantaduesima edizione della Cinque Mulini (26 gennaio). Mancano l’interesse e la gente, sono spariti anche i mulini, ma la gara resta centrale nel piccolo palcoscenico italiano, sia pure con la scena limitata ai soli corridori africani. Alla fine d’un bel duello, giocato anche d’astuzia, nel terzetto keniano che ha fatto la corsa si impone il 23.enne Paul Tanui (29’59”), bronzo nei 10.000 di Mosca, davanti a Alex Kibet e Thomas Lokomwa, tutti racchiusi in 4 secondi. Ottavo, ancora primo degli italiani, Michele Fontana che con il vincitore, per ora, condivide solo l’età. E per il cross può ora bastare, in attesa delle corse per i titoli tricolori (aperte, quest’anno, anche agli stranieri: una bislacca innovazione della federazione). Più variegata l’attività su piste e pedane al coperto che quest’anno (Europei di Sopot, in Polonia, 7/9 marzo) può contare sul nuovo centro di Padova e sulla riapertura di Genova. Non è poco. Vediamo nel dettaglio.

Velocità – Nello sprint, in attesa degli uomini, si segnala il 7”32 d Aubrey Alloh, a 2/100 dal personale dello scorso anno. Sul doppio giro atteso esordio di Matteo Galvan che trova però una fiera resistenza in Michele Tricca: alla fine un solo centesimo a dividere i due, sia pure sul piede di un modesto 47”35. Da segnalare il 53”98 di Marzia Caravelli, miglior tempo in assoluto dell’ostacolista, con prospettive verso i 400 con barriere (da quest’anno potrà gareggiare con la nazionale la 27.enne cubana Yadisleidy Pedroso).

 

Ostacoli – La stessa Caravelli si presenta con un 8”08 corso in solitudine ad Ancona: si tratta del suo secondo crono in carriera. Per iniziare va più che bene. Sull’altro fronte, recuperato a pieno Paolo Dal Molin, apparso più determinato in partenza: alla quarta uscita sulle piste tedesche segna 7”62 (una batteria a Karlsruhe).

 

Mezzofondo – Molto attiva Margherita Magnani. Dopo l’esordio col record indoor dei 1000 (2’39”94, un regalo per il suo 27.mo compleanno, cancellato il 2’42”18 di Elisa Cusma del 7 febbraio 2013), si è trasferita in Germania dove ha corso due eccellenti 1500. Nella seconda occasione, a Karlsruhe, ha opprofittato al meglio del ritmo imposto dalla lepre, la slovacca Sonja Roman, che ha consentito a Genzebe Dibada di portare il mondiale a 3’56”17, 2”11 in meno del record della russa Yelena Soboleva che risaliva al 2006. Il 4’09”27 della Magnani è per lei il quarto tempo in carriera, anche se non proprio vicino al 4’06”34 ottenuto ai Mediterranei dello scorso giugno. I due ordini d’arrivo:

√ Düsseldorf, 30 gennaio: 1. Hellen Obiri (Ken) 4’07”01, 2. Axumawit Embaye (Eth) 4’10“08, 3. Magnani 4’10”10, 4. Renata Plis (Pol) 4’10”10.

√ Karlsruhe, 1° febbraio: 1. Ganzebe Dibada (Eth) 3’56”17 [WR], 2. Angelika Cichocka (Pol) 4’08”15, 3. Embaye 4’08“88, 4. Magnani 4’09”27. 

 

Strada – Esordio di Valeria Straneo nella “mezza” di Santa Margherita Ligure conclusa in 1h12’14”. Nella maratona di Osaka (26 gennaio), ottava posizione per la rientrante Toniolo in 2h31’42”, quarto tempo in carriera.

 

Salti – Il settore più vivace. Soprattutto per il ritorno di Daniele Greco (Ancona, 1° febbraio) che ha ritrovato Fabrizio Donato. I due (a parte il mancato confronto di Mosca) non si affrontavano dal 19 luglio scorso. Quella volta, DL di Montecarlo, Greco aveva saltato 17.25 con Donato fermo a 16.84. Per di più Greco non si vedeva in pedana da venerdì 16 agosto 2013, quando uno strappo al bicipide femorale sinistro lo aveva rimandato negli spogliatoi. Anche ad Ancona ha prevalso il salentino, ma riuscendo a scavalcare solo al quinto salto (16.65) il 16.58 ottenuto da Donato al secondo tentativo. Il giorno seguente ha provato con il lungo (7.44, miglior salto in carriera), ma si è procurato una nuova lesione al semitendineo della coscia sinistra. Recupero problematico per Sopot.

 

Nell’alto si è avuto la seconda uscita di Alessia Trost conclusa oltre gli 1.92. In buona evidenza, a più 1.85, Enrica Cipolloni nel pentathlon di Padova e la 18.enne Erika Furlani con 1.85 superato a Digione (aveva 1.82 dal 2012). In condizione Marco Fassinotti, due volte oltre i 2.28, misura che non superava dal marzo 2011 quando arrivò ad un solitario 2.29. I due anni di allenamento a Birmingham stanno dando i loro frutti. Giuseppe Gibilisco ha affrontato in Germania tre gare in undici giorni, misurandosi contro i 5.45, superati prima a Düsseldorf, falliti poi a Karlsruhe. Oltre 5.45 è andato anche Giorgio Piantella. In sordina anche l’esordio di Simona La Mantia, ferma a 13.38.

 

Lanci – Sulla pedana di Schio, Daniele Secci ha ripreso a salire portandosi a 19.25, più di mezzo metro oltre il suo precedente limite assoluto. Compirà 22 anni proprio a Sopot: uno stimolo in più. Esordio anche per Chiara Rosa, per ora solo un assaggio a 17.57. All’aperto, alla Farnesina, nel martello Silvia Salis – che si è spostata a Roma per allenarsi con Enzo Brichese – ha iniziato da 66.49.

 

Campionati – Primi titoli assoluti. Nella marcia (Latina, 26 gennaio), col ritiro di Jean-Jacques Nkouloukidi a dieci dal termine, i 50 km sono andati a Matteo Giupponi in 3h51’49”. Per lui, obiettivo marcato sui 20, si è trattato solo di un tentativo extra che non dovrebbe avere repliche, almeno immediate, visto che per trovare un precedente bisogna risalire al 2008 (4h10’49”). La corona dei 20 al femminile è andata, da pronostico, a Eleonora Anna Giorgi in 1h30’48”, un minuto esatto dal personale ottenuto a Londra 2012. Maglie tricolori anche al coperto (Padova, 26 gennaio) con le prove multiple. Nell’Eptathlon Simone Cairoli ha vinto con 5334 punti su Michele Calvi, campione uscente. Tra le ragazze si è imposta la Cipolloni, capitalizzando l’alto, appena oltre i 4000.


Tutti i dati della stagione 2014 nella sezione TOP TEN  

 

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