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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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(le oltre 400 testate dimenticate)





CIO / Thomas Bach nuovo presidente. Restera' in carica (almeno) fino al 2021.

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Giovedì 12 Settembre 2013

bachrogge


E’ il sessantenne tedesco Thomas Bach il nono presidente del Comitato Olimpico Internazione fondato il 23 giugno 1894: questo il responso delle elezioni tenute all’Hilton di Buenos Aires il 10 settembre nel corso della 125ª Sessione. Succede al chirurgo belga Jacques Rogge – in carica dal 16 luglio 2001 – ex-velista con tre partecipazioni olimpiche alle spalle, rimasto alla guida il CIO negli ultimi tre quadrienni, i più difficili nella storia secolare dell’organismo. Toccherà ora a Bach – ex-fiorettista vincitore di un oro olimpico a squadre a Montreal 1976 –, affermato uomo d’affari ed avvocato, indirizzare il CIO verso acque meno insidiose e restituire al Comitato una autorevolezza oggi intaccata dall’asservimento a un certo potere economico (leggi sponsor e televisioni) e l’occhiolino a una certa geo-politica dettata dalla “globalizzazione”. Non per nulla, in questi anni di cambiamenti, della “mission” del CIO resta poco più che un ricordo, mentre lo sport appare ingabbiato nelle sue profonde contraddizioni, su tutto doping diffuso e flussi di denaro. Un compito enorme quello che cade sulle spalle di Bach che lo dovrà affrontare in pratica da solo, non potendo contare su un Esecutivo altrettanto nuovo. Nuovo leader, vecchio governo: una riprova di come appaia sempre più anacronistico, nel nostro secolo, un organismo fondato nell’Ottocento, con regole e liturgie sempre più datate.

Bach – che è nato a Wurzburg il 23 dicembre 1953 –, cooptato nel CIO dal 1991 e vice-presidente dal 2000, si è presentato come capo dell’antidoping del CIO e responsabile della Commissione giuridica, due accrediti di un certo peso. E’ stato eletto al secondo scrutinio, anche se la sua designazione non è parsa mai in forse, malgrado, per la prima volta nella storia, dovesse fronteggiare cinque concorrenti. Una ulteriore conferma, questa delle candidature multiple, di quanto risulti oggi sfilacciato l’intero Comitato. Secondo le norme attuali, resterà in carica per due quadrienni con una possibile terza conferma. Va qui ricordato che Bach aveva iniziato il suo viaggio verso la presidenza sin dal 2009 con un articolato intervento alla Sessione di Copenaghen. Da allora aveva raccolto per strada altri pretendenti, in particolare l’ucraino Sergei Bubka – il non dimenticato collezionista di record nell’asta – e il banchiera portoricano Richard Carrion, i quali lo hanno contrastato (si fa per dire) fino all’ultimo. La sconfitta clamorosa di Bubka ha fatto molto scalpore, non tanto per il responso che era nell’aria, quanto per le proporzioni che peseranno inevitabilmente nella sua corsa al vertice della IAAF (elezioni nel 2015): in un certo qual modo spianando la strada a Seb Coe, forte del successo di Londra 2012.

Questa designazione – ma nel loro complesso i lavori della Sessione con la designazione di Tokyo per i Giochi del 2020 – ha confermato che l’uomo forte del movimento olimpico internazionale è oggi lo sceicco del Kuwait Ahmad a-Sabah, l’uomo che tra l’altro ha imposto i mondiali di calcio nel Qatar. Non è estranea alla elezione di Bach il suo appoggio e la circostanza che il neo-eletto presieda l’ufficio per il commercio arabo-tedesco. Dal discorso di insediamento del neo presidente si può estrarre una frase che se non è un programma, lo annuncia. “Farò di tutto per mettere in pratica il mio credo, unità e diversità, per poter bilanciare al meglio i diversi interessi del nostro movimento”. “Sono molto contento della sua elezione” – ha detto il presidente del CONI Giovanni Malagò, già con la valigia ai piedi – “Bach è il dirigente più adatto a pilotare il CIO in una nuova era, tra la tradizione della famiglia olimpica e la necessaria innovazione”. Nelle sue parole anche la conferma che l’Italia ha appoggiato la scelta di Bach, benché proprio la Sessione abbia sottolineato come i tre rappresentanti italiani – Carraro, Pescante, Cinquanta – siano ormai alla periferia dell’impero olimpico.


I risultati delle elezioni (10 Set 2013)

● Prima votazione:
Thomas Bach 43
Richard Carrion 23
Sergei Bubka 8
Denis Oswald 7
Ser Minag Ng 6 (56)
Ching-kuo Wu 6 (36)
 
● Seconda votazione:
Thomas Bach 49
Richard Carrion 29
Ser Minag Ng 6
Denis Oswald 5
Sergei Bubka 4


I presidenti del CIO nella storia

1) Demetrius Vikélas (Grecia) – 1894-1896
2) Barone Pierre de Coubertin (Francia) – 1896-1925
3) Conte Henri de Baillet-Latour (Belgio) – 1925-1942
4) J. Sigfrid Edström (Svezia) – 1946-1952
5) Averi Brundage (Stati Uniti) – 1952-1972
6) Lord Killanin (Irlanda) 1972-1980
7) Marchese de Samaranch (Spagna) –1980-2001
8) Jacques Rogge (Belgio) – 2001-2013
9) Thomas Bach (Germania) – 2013
 

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