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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Piste&Pedane (6) / Euroindoor: gli ostacoli tornano azzurri

Sabato 2 Marzo 2013

Facile gioco di parole sugli ostacoli superati dagli azzurri a questi 32. Campionati Europei al coperto apertisi ieri a Göteborg. L’atletica italiana, che a dicembre ha deciso di cambiare passo, chiamata al primo impegno internazionale, risponde al meglio. Si fa valere proprio sugli ostacoli con due ragazzi di 25 anni, una realtà molto incoraggiante. E che arrivano alla grande ribalta da percorsi ben diversi. Così, in poco più di dieci minuti, si vedono due azzurri sul podio dei 60 con barriere, come non accadeva da decenni. Prima è stata la volta di Paolo Dal Molin, una vera forza della natura che contiene a fatica le sue spinte muscolari, secondo con un tempo (7”51) che frantuma per 6/100 il limite ottenuto lo scorso inverno da Emanuele Abate (qui assente). Subito dopo, nella gara di chiusura della giornata, Veronica Borsi è terza al traguardo con un tempo di eccellente rilievo tecnico, un 7”94 (alla pari con la seconda) che riscrive il primato nazionale da lei stessa ottenuto già in semifinale (7”96, un centesimo in meno di quanto Carla Tuzzi seppe fare nel 1994), Due ventate di qualità capaci di caricare tutto l’ambiente.

Dal Molin – che oggi vive e si allena a Saarbrücken – è nome abbastanza nuovo. Nato in Camerun, a Yaoundé, da padre camerunense e madre bellunese, è arrivato in Italia ad una decina d’anni stabilendosi prima in provincia di Alessandria e poi, dal marzo 2011, seguendo la madre in Germania. Proprio dal confronto con l’atletica tedesca sono nati i suoi progressi che, sui 110, lo hanno portato a 13”67 nel 2011 e a 13”64 nel 2012. Sulle cinque barriere delle indoor (in semifinale ne ha frantumate addirittura quattro) si esprime al meglio, grazie alla forza esplosiva che lo sostiene. Non è comunque azzardato pronosticarlo in estate nei pressi dei 13”40. Estroverso di carattere, capace di gestire con profitto una notevole carica agonistica, è studente di economia. Prototipo della nuova gioventù europea, oltre che in perfetto italiano, si esprime correttamente anche in inglese e francese.

Altre le caratteristiche per Veronica Borsi, romana di Bracciano, che alla grande ribalta c’era già arrivata nel 2005 con un quarto posto agli Europei juniores di Kaunas. Poi la rottura del tendine di Achille e altri malanni muscolari ne hanno ridotto i progressi costringendola a un sofferto e lungo recupero. Anche il passaggio di allenatore, dal padre Adelmo a Vincenzo De Luca (lo stesso che aveva seguito la Tuzzi), ha contribuito a riportarla nelle prime file dell’atletica europea. Si tratta di una ragazza dal fisico non vistoso, ma in grado di esprimere una ritmica eccellente tra gli ostacoli. I progressi fatti registrare coi due primati consecutivi al coperto, le spianano ora la strada verso risultati di pregio anche sulle dieci barriere (un 13”05 ottenuto nel 2012 il suo PB). Una medaglia, questa, che è anche una rivincita sulla sfortuna.

Ombre e luci per il resto della spedizione azzurra, giunta in Svezia con 40 elementi, agli ordine del nuovo CT Massimo Magnani. Superano a pieni voti le eliminatorie Michael Tumi e i due triplisti: il favorito Daniele Greco e una ritrovata Simona La Mantia, chiamata qui a difendere il titolo vinto due anni fa a Parigi-Bercy. Pagano invece dazio all’inesperienza i due neo primatisti Chesani e Bruni che restano fuori dalle finali. Con loro, rovescio della medaglia, non superano il primo turno altri tredici. Ad evitare eccessivi entusiasmi che non sempre aiutano.

32. Campionati Europei Indoor
Göteborg, SWE – 1/3 marzo 2013

1ª Giornata (Finali)
Uomini

60 m ost. – 1. Shubenkov (Rus) 7”49; 2. Dal Molin (Ita) 7”51; 3. Martinot Lagarde (Fra) 7”53.
Peso – 1. Kolasinac (Srb) 20.62; 2. Alic (Bih) 20.34; 3. Prasil (Cze) 20.29.

● Donne
60 m ost. – 1. Yanit (Tur) 7”89; 2. Talay (Blr) 7”94; 3. Borsi (Ita) 7”94.
Pentathlon – 1. Djimou (Fra) 4666; 2. Maksimava (Blr) 4658; 3. Melnychenko (Ukr) 4608.

 

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