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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





CONI / "Lo sport italiano invecchia e va rinnovato"

Venerdì 21 settembre 2012

Che finalmente se ne siano accorti? Parrebbe di si, a giudicare dai riscontri emersi dalla riunione CONI/Federazioni dello scorso 18 settembre: o lo sport italiano, nella sua datata organizzazione centrale, si rinnova completamente o si annuncia per Rio 2016 un deciso arretramento. Se non proprio un disastro, come hanno chiosato i quotidiani più attenti allo sport olimpico e al suo futuro. Superato a fatica lo scoglio Londra – 28 medaglie delle quali 8 d’oro –, si è fatto il punto con l'obiettivo alzato verso la prossima scadenza olimpica. Anche se la tappa più immediata, Sochi 2014, si annuncia già piena di incognite, dopo il crollo di Vancouver e le traversie della federazione degli sport invernali. E veniamo ora alla riunione tenuta al Foro Italico. Dopo il profluvio di “mission” e “passion”, è stato scelto un altro termine che fa tanto tendenza, ma che denuncia una certa povertà di linguaggio e di contenuti: intendiamo quell’improbabile “debriefing” (seguito dall’immancabile “workshop”) al quale l’incontro è stato intitolato. E che sarà seguito, tanto per gradire, da una serie di contatti “one-to-one”. Ma andiamo ...

Restiamo ai numeri diffusi dal Comitato Olimpico: invitati 11 presidenti federali, 17 segretari, 31 DT, 16 medici. Da un lato del tavolo i rappresentanti federali, con i rispettivi presidenti già impegnati in una logorante e inattesa, quanto a tempistica, campagna elettorale finalizzata al rinnovo. Dall’altro i vertici operativi del CONI, leggasi il segretario generale Raffaele Pagnozzi che ha tenuto la relazione, e la responsabile della preparazione olimpica Rossana Ciuffetti. Più defilata, non si sa se per scelta o per opportunismo, la fantomatica commissione tecnica che si dice ci sia, ma che non si vede e, soprattutto, non parla. Difficile credere che la riunione non abbia aperto la campagna elettorale per le elezioni al CONI, almeno sulla sponda Pagnozzi (che il giorno seguente ha ricevuto da Giorgio Napolitano la benedizione del cavalierato di Gran Croce) dal momento che l’altro pretendente, Giovanni Malagò, si trova impastoiato con lo spinoso caso Pellegrini.

La sintesi? Lo sport italiano invecchia e va rinnovato, sostiene il candidato Pagnozzi. Facile a dirsi, ben più difficile individuare le linee guida per farlo. A nostro parere il problema non sta tanto nell’età media dei medagliati (tra l’altro, a Londra, calata rispetto a Pechino attestandosi a 28,7 anni), quanto nell’introdurre qualcosa di nuovo. Ma, qualunque progetto si voglia scegliere, esso non può che passare dalle federazioni, il vero braccio armato dello sport nazionale, che vanno potenziate e rese più autonome rispetto a quanto avviene oggi. Sono le federazioni a portare linfa e medaglie, non il CONI che, a voler essere benevoli, rimane solo un apparato burocratico, una struttura verticistica, dalla quale non ci si può attendere alcun rinnovamento tecnico. Ma si avrà il coraggio di intervenire e quali uomini “nuovi” potranno dare il via a tale processo? Considerando che, per i tempi dello sport, a Rio ci siamo già. Confidiamo allora che ci siano ancora le nostre benedette Vezzali e nostri miracolosi Donato a trarci di impaccio.

Quindi, sciolte le fila, tutti da Napolitano, fieri del dovere compiuto a Londra. Anche perchè, come ripete Pagnozzi, “la battaglia d’Inghilterra è stata vinta”. Senza precisare a quale prezzo (economico, intendiamo). Quella vera, combattuta in nome della libertà di tutta l’umanità, è stata altra cosa e l’accostamente, più che infelice, è irriguardoso verso i 60.000 inglesi che vi persero la vita. Tanto più che noi italiani, in quell’occasione, con i 200 aerei inviati da Mussolini, eravamo dall’altra parte … quella sbagliata. Forse sarà opportuno ricordare cosa è stata la battaglia d’Inghilterra ripetendo ancora le parole di Winston Churchill ai Comuni: “Mai, negli umani conflitti, tanti dovettero così tanto a così pochi”. Noi restiamo al nostro posto e contentiamoci del “debriefing”.

Теперь, лежа на утесе, он разглядывал сквозь дымку тумана и пыли хвост уходящей процессии хромые и старые шли, "Сетевизор скачать"опираясь на палки или плечи родных, скво тащили ребятишек и мешки с припасами.

Но ведь с тех пор климат тоже изменился кое в чем, зимы стали мягче, приходят позднее и кончаются быстро.

Он настроил свое внутреннее зрение и оглянулся на силовой конус.

Энн наполняла его глубоким, благочестивым смирением.

Я говорю только о том, что ты манипулируешь мной, навязываешь то, что идет не от меня.

Я манипулирую своими упрощенными понятиями, чтобы рассказать, что со мной случилось.

С человеком, который пытался убить меня, никакое обращение не могло "Битва за Берлин. В воспоминаниях очевидцев. 1944 - 1945"быть слишком грубым.

Обычно мы во всем советовались с ними.

Даже не великолепная, "Адриан Моул: годы прострации"а просто "Прикольные кухонные прихватки XXL"трезвая и хорошо организованная семерка вооруженных смельчаков могла разогнать и прихлопнуть эту пьяную полицейскую ораву, поставленную охранять один из "Новая жизнь"важнейших институтов их государственного строя.

Если Оцеола и затаил против него злобу, "Малое собрание сочинений"то отныне он мог считать себя вполне удовлетворенным "Комментарий к Конституции РФ (постатейный)"и оставить старого ветерана в покое.

Пока повозки тащились вперед "Волшебные раскраски/Мир животных"к деревне инути, Чиун рассказал, что тут некогда была процветающая страна древних королей инути, но "Книжки-пышки-раскладушки/Азбука"потом пришел белый человек и показал, как можно жить иначе.

Мой друг "Сборник по народной медицине"жил главным образом в городе или в фортах на атлантическом побережье, "На лугу. Загадки с сюрпризом"и ему редко выпадал случай насладиться охотой на лису или оленя.

 

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