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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / Americani a mani basse

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Mercoledì 8 Agosto 2012

Sesta giornata di Atletica. Continua lo stillicidio delle finali troppo diluite per nobili ragioni di cassetta. In serata si assegnano quattro titoli: uno show per gli americani che portano a casa 7 medaglie su docici. I riflettori vanno sull’unica dei maschi – gli ostacoli “alti” – che vede la vittoria del favoritissimo Aries Meritt. Non fa l’atteso primato mondiale, ma con 12”92 segna il personale, un centesimo in meno di quanto già fatto (due volte) quest’anno. Alle sue spalle, un concreto Jason Richardson regola la concorrenza. Dopo l’uscita di scena di Liu Xiang, la gara perde anche lo sfortunato cubano Dayron Robles, campione a Pechino e primatista mondiale, che in finale si ferma per una contrattura.

Poi la passarella delle atlete a stelle e strisce. Tornata all’atleta dopo un periodo nel basket, Brittney Reese vince nel lungo una gara finalmente su misure degne: fa 7.12 e lascia al secondo posto, per cinque centimetri, Yelena Sokolova. Una conferma: quest’inverno, al coperto, la Reese era atterrata a 7.31. Anche nei 200 tutto secondo copione, con l’affermazione di Allyson Felix (21”88) davanti alla campionessa dei 100 Fraser-Pryce. Infine i 400 con ostacoli dove Natalya Antyukh, onesta lavoratrice delle piste, incontra il suo giorno magico e in un eccellente 52”70 giustizia la favorita Lashinda Demus (52”77).

Degli italiani (soltanto in tre) bella semifinale di Emanuele Abate che, pur partendo male in prima corsia, si batte al meglio, fa 13”35 e manca la qualificazione per un soffio. Così come capita a Daniele Meucci che ha il solo torto di capitare nella semifinale più lenta: il 13’28”71 con cui chiude all’ottavo posto lo esclude anche dai tempi di recupero. Ultima nota per Silvia Salis che, come le capita nei grandi appuntamenti, annega nei nulli concludendo in ultima posizione una qualificazione, onestamente, molto difficile.  

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