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Londra 2012 / Al salto triplo delle medaglie Campriani e doro

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Lunedì 6 Agosto 2012


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Decima giornata. Il conteggio delle medaglie italiane fa un salto triplo e nel giro di poche ore, tra tarda mattinata e metà pomeriggio, sale a 17, con gli ori diventano sette per merito di Niccolò Campriani che trionfa nella carabina 50 metri 3 posizioni. Partiamo proprio dalla sua vittoria. A distanza di una settimana ha voluto riprovarci e stavolta è andata ancora meglio. Dopo l’argento dai 10 metri, dai 50 la sua carabina è diventata d’oro. Relegato in un impianto alla periferia di Londra, Campriani ha vissuto la giornata della vita, sognata per quattro anni nel lungo soggiorno in America. Dove ha trovato modo di laurearsi in ingegnera manageriale all’università di Morgantown, in West Virginia, e dove vive assieme alla tiratrice bolzanina Petra Zublasig, la sua tifosa più convinta.

Un soggiorno all'estero cercato per tanti motivi, soprattutto per una sfida con se stesso, per esorcizzare la delusione di Pechino, quando il nostro ingegnere si perse nell’anonimato delle qualificazioni. Dopo aver scoperto il fascino del tiro a segno da giovanissimo, non l’ha più lasciato. Un lungo apprendistato. E col tempo ha anche imparato a convivere, e a dominare, quel sottile tremore che assale ad ogni sparo, quando il divario tra successo e delusione è racchiuso nello spazio di pochi millimetri.
La sua arma di parata resta la carabina. Intendiamoci, la carabina per lo shooting, un gioiello di ardita tecnologia poco nota alla gente comune, anche con chi ha dimestichezza con le armi da tiro. Tanto delicata e ingombrante, con canna di precisione e doppio visore, che necessita di un appoggio apposito, neanche fosse un archibugio d’antica memoria. Per fare centro su un bersaglio posto alla distanza di 50 metri, tanto difficile da individuare che necessita il supporto di un elaboratore e un software dedicato per registrare i punteggi. Primo in qualificazione con un rassicurante totale di 1180 punti, Campriani ha controllato la finale senza patemi, soprattutto attento a non commettere errori irreparabili.

E veniamo alle altre due medaglie che hanno fatto ricca questa giornata. In ordine di tempo arriva per prima quella di bronzo vinta agli anelli da Matteo Morandi, a chiusura di una competizione che delinea con chiarezza le varie posizioni. Vince il brasiliano Arthur Nabarrete Zanetti con un buon margine sul cinese Chen Yibing. Morandi tiene bene il campo difendendo la terza piazza e al terzo tentativo – dopo i due quinti posti ottenuti ad Atene e a Pechino – riesce ad agguantare la medaglia inseguita per tutta la carriera.

In chiusura di pomeriggio – atteso sin dalla prima giornata di qualifiche – è arrivato l’argento di Massimo Fabbrizi nel Trap, al termine di un confronto drammatico col croato Cernogoraz. Alla pari con 146 piattelli ciascuno alla fine delle serie regolari, i due hanno dovuto affrontare un lungo shoot-off deciso dall’errore dei Fabbrizi che - sparando per primo - al sesto lancio sbaglia un piattello uscito "basso" da sinistra. Una medaglia d’argento molto importante, in ogni caso, ma accolta con più d’una recriminazione, specie per quel terzo piattello sfuggito a Fabbrizi nella serie finale.

 

 

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