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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
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Londra 2012 / Un altro argento: Campriani nella carabina

Lunedì 30 Luglio 2012

L’ottavo sigillo azzurro lo centra, a fine mattinata, Niccolò Campriani nel tiro con la carabina a 10 metri. Un argento pesante che, con un pizzico di fortuna in più, avrebbe ben potuto virare verso un colore più nobile. Si tratta della seconda medaglia d’argento conquistata dai tiratori a segno dopo quella di Luca Tesconi nella pistola. Due ragazzi di venticinque anni, entrambi toscani, che fanno ben sperare per il futuro di questo sport che si fa sempre più tecnologico. Non per nulla Campriani studia ingegneria alla West Virginia University dopo essersi trasferito negli Stati Uniti, a Morgantown, assieme alla tiratrice Petra Zublasing, sua compagna di vita e di allenamento.

Molto conosciuto negli ambienti del tiro a segno d’oltre oceano, proprio dai giornali americani Campriani veniva indicato come il favorito della gara, dato quasi alla pari con il cinese Qinan Zhu. Un pronostico mandato all’aria da una prova maiuscola del rumeno Alin George Moldoveanu che ha strappato il titolo nella serie finale: 103,1 i suoi punti contro i 102,5 dell’italiano. La sei serie regolari le avevano entrambi concluse a 599 (per Campriani il solo errore si era verificato alla quarta tornata). Alla fine dei tiri Moldoveani ha prevalso per la frazione di 0,6 punti. Un’inezia. Al terzo posto l’indiano Gagan Narang, risalito nel finale fino a 701,1. Campione europeo nel 2009 e campione mondiale nel 2010, Campriani si era classificato 12° a Pechino con 594 punti, senza raggiungere la finale. Quattro anni più tardi ha saputo rifarsi con gli interessi. In gara c’era anche l’altro azzurro Marco De Nicolo che si è però fermato in qualificazione (34. con 590 punti).

In serata tutti gli occhi si sono puntati sulla piscina dove Federica Pellegrini, dopo la delusione di ieri, tentava sui 200 un pronto riscatto (proprio come era accaduto a Pechino). Di fronte le avversarie di sempre, le stesse che l’avevano mortificata sulla distanza doppia. Scesa in acqua con una certa tensione, Fede ha ottenuto il miglior tempo delle batterie (1’57”16). Dopo che la prima semifinale aveva visto quattro atlete sono 1’57”, Federica vinceva senza problemi la seconda col quinto tempo della serata, senza però dare l’impressione di essersi impegnata a fondo. Domani, alle ore 20,40, la finale della verità.

 

 

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