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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Mitri

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Tiberio Mitri [1928-2001]
Pugilato


              (gfc)
Biondo, bello, un nome da imperatore antico, atletico d’aspetto, fisico perfetto, piaceva alle donne, era ammirato dalle folle. Aveva classe e talento anche se non fu mai un guerriero in una categoria, quella dei medi, dove ne abbondavano. Era piuttosto uno schermidore, con una boxe veloce, fatta di invenzioni e colpi eleganti, scintillante, e la gente si entusiasmava anche se non lo vedeva quasi mai chiudere prima del limite. Aveva tutto o quasi per essere grande. Non riuscì ad esserlo fino in fondo.

              Tiberio Mitri è stato il primo pugile ad entrare realmente nel cuore degli italiani di quel dopoguerra cencioso. ma gonfio e turgido di voglia di vivere e di fare. Divenne il simbolo della volontà di rinascere e di ricominciare, ma ogni suo successo fu amareggiato da brucianti sconfitte fuori dalle corde. Le sue difficili vicende umane, sempre strettamente intrecciate a una carriera decennale sul ring, si svolsero sotto gli occhi di un’opinione pubblica attenta e maligna che non gli perdonò le prime e mal comprese la seconda.

              Nel gennaio del 1950, quand’era all’apice della carriera e aveva appena conquistato il titolo europeo, sposò l’attrice Fulvia Franco che due anni prima era stata eletta miss Italia (dalla quale si separò quattro anni più tardi). Fu un matrimonio turbolento, avvelenato da gelosia e rancori, capace di condizionare tutta la successiva attività sportiva. Si disse che proprio il desiderio della moglie di raggiungere i fasti di Hollywood l’avesse spinto alla infelice esperienza americana. Probabilmente un tasto che Saverio Turiello seppe sapientemente sfiorare quando arrivò in Italia, speditovi da Frankie Carbo e Jim Norris, grandi burattinai e corruttori della mafia pugilistica italo-irlandese, per convincere Mitri a volare dall’altra parte dell’Atlantico. Dopo un facile match d’assaggio, nella notte del 12 luglio 1950 (giorno del suo ventiquattresimo compleanno) il triestino affrontò al “Madison” il terribile Jake La Motta per un incontro approntato per potergli consegnare la corona mondiale dei medi. Ma il “Toro del Bronx” non fu d’accordo, o cambiò semplicemente idea, oppure sul risultato di quel match giravano grandi somme, comunque sia andata il sogno americano di Mitri sfumò ancor prima della quindicesima e ultima ripresa. Una beffa. Qualcosa non aveva funzionato o qualcuno aveva barato. Di certo l’italiano aveva perso la più grande, e irripetibile, delle occasioni.

              Nato nel 1928, aveva cominciato con il pugilato a tredici anni nella palestra “Quis contra nos” imponendosi subito come un giovane di grande avvenire. Per il pugilato lasciò la scuola, tentò vari mestieri, turbolento com’era passò anche un periodo in riformatorio, prima di approdare al professionismo nel 1946 e finire alla corte dell’accorto manager milanese Pasquale Gramegna. Sotto le sue cure, sul quadrato di casa a Trieste, il 13 marzo 1948 conquistò il suo primo e unico titolo italiano battendo in dodici riprese Michele Marini. E sullo slancio, il 7 maggio dell’anno seguente, riuscì a strappare sul quadrato di Bruxelles la corona europea al belga Cyrille Delannoit, titolo che qualche mese più tardi difese brillantemente al “Palais des Sports” di Grenelle contro il massiccio minatore Jean Stock.

              Scomparso Gramegna, Mitri entrò nella colonia di Cesare Pagani Cesa che, al contrario del predecessore che non lo riteneva ancora maturo per quella avventura, con disinvoltura accettò di mandarlo a bruciarsi in America. La punizione subita da La Motta e la lunga crisi che ne seguì condizionarono pesantemente il suo futuro. La lenta ripresa sotto la tutela di Luigi Proietti, che con grande pazienza ne aveva ricostruito il morale, il 2 maggio 1954 lo portò a riconquistare il titolo continentale battendo a Roma, per kot alla prima ripresa, l’inglese Randy Turpin. Fu l’ultima grande serata. Poi sulla sua strada si parò il ringhioso francese Charles Humez che gli strappò la corona, spedendolo al tappeto prima del limite e ponendo fine ad una carriera mai compiutamente espressa fino ai limiti che sarebbe stato lecito attendersi. Una carriera conclusa con 101 incontri disputati, dei quali 7 chiusi in parità e solo 6 persi.

              Spente le luci del ring, Mitri tentò con scarso successo la via del cinema: sullo schermo aveva esordito nel 1952 con la mediocre pellicola “I tre corsari”, ma lo si vide anche in film importanti come “La grande guerra” di Monicelli o i “Due nemici” di Guy Hamilton. Anche un secondo matrimonio finì male con strascichi in tribunale. I figli nati dalle due unioni – Alessandro dalla prima, Tiberia dalla seconda – ebbero destini tragici: l’uno ucciso da una overdose, l’altra dall’Aids. Gli ultimi anni di Mitri furono opachi e il suo declino segnato dalla malinconia di una modesta pensione e accompagnato da un progressivo indebolimento delle capacità mentali. Si disse che la colpa andava cercata nei colpi subiti, qualcuno l’attribuiva al consumo di droghe (una abitudine, quella della cocaina, che l’aveva portato anche in carcere). E forse proprio per quello stato confusionale, all’alba del 12 maggio 2001, finì miseramente travolto dal locale Roma-Civitavecchia mentre attraversava i binari all’altezza di Porta Maggiore. In circostanze mai chiarite del tutto.
       
              Nel suo libro autobiografico – “La botta in testa” apparso nel 1967 – aveva scritto: “Tutto è passato in un soffio”.


Le sfide di Mitri per i titoli dei Medi:
• Campionato del Mondo
12 Luglio 1950, New York – Jake La Motta b. T.Mitri a.p. (15 r.)

• Campionato d’Europa
7 Maggio 1949, Bruxelles – T.Mitri b. Cyrille Delannoit a.p. (15 r.)
12 Dicembre 1949, Parigi – T.Mitri b. Jean Stock a.p. (15 r.)
2 Maggio 1954, Londra – T.Mitri b. Randolph Turpin kot 1° r.
13 Novembre 1954, Roma – Charles Humez b. T.Mitri kot 3° r.

• Campionato d’Italia
13 Marzo 1948, Trieste – T.Mitri b. Michele Marini a.p. (12 r.)
9 Ago 1948, Trieste – T.Mitri b. Giovanni Manca a.p. (12 r.)

(revisione: 26 Giugno 2012)

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