Piste&Pedane / (4) Contro ogni (negativa) previsione
Lunedì 5 Agosto 2024
Diciamo dell'ex campione olimpico. Dopo tre anni tribolati non erano in molti a credere ad una sua resurrezione (e noi con loro): e invece ecco un 9”85 che non si vedeva dai giorni di Tokyo. E che apre inaspettate prospettive.
Daniele Perboni
Chapeau. Che altro dire di Lamont Marcell Jacobs? Dato per quasi finito, sull’orlo di una crisi di nervi, criticato per una scelta di vita e tecnica che sino ad ora non aveva dato i frutti sperati è rinato nell’occasione più importante: la finale olimpica dei 100 metri, quella finale che a tre anni di distanza lo ha visto ancora fra i protagonisti. Magari, anzi sicuramente, non al centro dell’attenzione ma uno degli attori che hanno contribuito a portare ai massimi livelli questo spettacolo.
OSCAR – Per Noah Lyles (9”79/+1,0) anche se dopo le semifinali le sue quotazioni erano un tantino scese. La scalata verso la cime delle quattro medaglie (100, 200, 4x100, 4x400) è appena iniziata. Lo attende un lungo percorso anche se non così periglioso come potrebbe apparire, ma pur sempre in un contesto olimpico di altissimo livello tecnico. Il dubbio permane per la staffetta del miglio. Che cosa diranno i colleghi quattrocentisti?
Sull’identico piano, quindi statuetta da dividere, il giamaicano Kishane Thompson (secondo con 9”79 ma con cinque millesimi di zavorra rispetto allo statunitense: .784 a .789), il più veloce nelle semifinali (9”80/+0,5). Miglior attore non protagonista Fred Kerley (9”81 e suo miglior crono stagionale), ancora una volta sul podio. A Tokyo battuto da Marcell. Quarto il sudafricano Akine Simbine, al record nazionale (9”82), identico piazzamento dei Giochi giapponesi.
Quinto lui, il tatuato, il campione uscente, sempre pacato e sorridente. È ritornato dopo tre anni in cui, pur raccogliendo due titoli europei, non aveva più saputo raggiungere le vette della velocità che lo avevano innalzato all’oro olimpico.
Personalmente abbiamo vacillato ad ogni sua uscita agonistica. Lo confessiamo, non credevamo sino in fondo ad un possibile ritorno ai fasti vissuti con Paolo Camossi. Un tecnico che, da gran signore, dalla separazione non è mai intervenuto pubblicamente criticando o elogiando l’ex allievo. Quali sentimenti ora starà provando? E Jacobs lascerà il buen ritiro della Florida o continuerà l’avventura con coach Rana Reider? Molto dipenderà anche dalle “direttive” che arriveranno dallo sponsor tecnico dell’ex campione olimpico. In fondo è la Puma che ci mette il capitale e prima o poi si arriverà al rendez-vous.
STAFFETTA – Intanto godiamoci un ritrovato Jacobs che rappresenta, non dimentichiamolo, pedina fondamentale per la staffetta. Staffetta che non intende abbandonare, stando alle parole rilasciate alla RAI poco dopo la prova parigina.
“Non posso essere troppo contento. Sono uscito molto bene dai blocchi con un tempo di reazione molto buono (0.114) ma nella fase in cui dovevo continuare a spingere non ci sono riuscito. Ho dato tutto me stesso, il cento per cento, perché cerco sempre di tirare fuori il meglio nelle gare importanti. Sicuramente avrei voluto la medaglia e mi dispiace, credevo di poterla prendere. Ma questa gara è anche una soddisfazione, dopo un anno e mezzo difficile. È stata una stagione complicata, ho cambiato tutto per ritrovare me stesso e la forma che da un po’ di tempo non avevo, però credo in questo progetto e siamo arrivati comunque a 9”85. Non finisce qui, ci sono altri quattro lunghi anni da affrontare prima della prossima Olimpiade. Ho avuto un crampo alla coscia, ma sono pronto a scendere in pista qui con la staffetta”
Giornata tutto sommato positiva, per gli altri protagonisti azzurri. Pietro Arese è in finale dei 1500. Fuori Riva e Ossama Meslek, anche se con il 3’32”77 ottenuto diventa il secondo italiano di sempre. Avanti anche Lorenzo Simonelli nei 110 ostacoli (13”27/+0,3), Mattia Furlani nel lungo (8,01/+0,1) e Sara Fantini nel martello (72.40).
TAMBERI – Il campione olimpico Gianmarco Tamberi ha posticipato di un giorno, per questioni di salute (calcoli renali), il suo arrivo a Parigi. La situazione è sotto costante controllo da parte dello staff medico federale. In un post sui profili social personali Tamberi è entrato nel dettaglio: “Incredibile... Non può essere vero. Ieri […] ho avvertito una fitta lancinante ad un fianco. Pronto soccorso, tac, ecografia, analisi del sangue... Probabile calcolo renale. E ora mi ritrovo, a 3 giorni dalla gara per cui ho sacrificato tutto quanto, sdraiato in un letto, impotente, con 38.8 di febbre […]”.
Mercoledì 7 agosto, ore 10,05, sono previste le qualificazioni. Eventuale finale sabato 10 agosto, ore 19,00.
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