Piste&Pedane / (2) Tra recuperi e ricorsi si alza il sipario
Sabato 3 Agosto 2024
Una grande gara sui 10.000 la sola finale di giornata. L'unica novità (ma chi ne sapeva qualcosa?) l’introduzione dei “recuperi”, come nel canottaggio o nel ciclismo su pista. La voglia di stupire della WA non si smentisce mai.
Daniele Perboni
Tutto come da copione in riva alla Senna, almeno per quanto riguarda la seconda giornata dedicata all’atletica. Donne e uomini impegnati su piste e pedane, con la prima finale delle 48 previste che, nei 10.000 mila – con una delle più veloci corse della storia – ha consacrato il ventisettenne ugandese Joshua Cheptegei (26’43”14), davanti all’etiope Aregawi (26’43”44) e allo statunitense Fisher (26’43”46).
Da segnalare la tredicesima piazza del transalpino Gressier (26’58”67, record nazionale), vecchia conoscenza di Yeman Crippa, con il quale battagliava nelle categorie giovanili. Ora il galletto è rimasto in pista, migliorandosi continuamente, mentre l’allievo di Massimo Pegoretti ha allungato gittata. Da queste parti lo rivedremo in azione sui 42 chilometri sabato 10 agosto.
Per la cronaca: nessuna maglia azzurra nei 25 giri, così come nei 5000. Almeno per quanto riguarda gli uomini. Le ragazze, invece, si sono adocchiate nei 5000, con la trentina Nadia Battocletti, approdata in finale, e la vicentina Del Buono autrice di una delle peggiori sue gare stagionali.
Il resto? Ordinaria amministrazione. C’è chi va (a casa) e chi resta per un prossimo turno di qualificazione o, meglio ancora, per dare spettacolo in finale. Fra i primi, degni di nota la Dosso sbarcata in semifinale, in virtù di un 11”30/-0,8 in batteria, così come Dariya Derkach (apostrofata “Darcka” nelle news televisive), autrice di un ottimo 14.35/+0,3 che le ha permesso di essere fra le prime dodici. Ottimo il passaggio in finale della staffetta mista con una grande ultima frazione (3’11”59 di Sito, Polinari, Scotti e Mangione).
In tre nei 1500. Uno solo avanza e bene, Arese (3’35”30): Riva e Meslek quasi vergognosi per i tempi e per la condotta di gara. Dove stanno la tigna, l’orgoglio, la tenacia e la combattività? Persi come bagagli all’aeroporto? Largo ora ai recuperi.
Finalmente Daisy Osakue riesce ad esprimersi ai livelli agonistici che le competono (63.11) che le regalano un giorno in più di permanenza al villaggio olimpico, in attesa della finale. Anche in questo caso certi strafalcioni ci fanno quasi sobbalzare. Post della rosea su FB: Daisy Osakue con 63.11m centra il nono posto e conquista la finale nel lancio del disco: lunedì l’azzurra si giocherà una medaglia. Boh.
È il giorno d Leo Fabbri. Il toscano sembra prenderci gusto quando riesce a far impazzire le coronarie di Paolone Dal Soglio. Al terzo e ultimo lancio di qualificazione è fuori dalla finale. Però… Ma all’ultimo tentativo spara il proiettile a 21.76, miglior risultato della serata, per la felicità di tutto lo staff azzurro. Lo rivedremo in padana in serata (19,35), a far compagnia a Zane Weir. Niente pronostici per favore…
LOTTA (?) – Fra le righe, da segnalare l’esclusione di Giacomo Leone dalla corsa alla presidenza decretata dalla commissione elettorale, composta da Alessandro Londi, Giampaolo Guarnieri e Francesco Banchelli. Nessuna motivazione è stata fornita sull’esclusione di Leone. La lotta politica per la presidenza sta assumendo toni quasi fantascientifici, o ridicoli. Fate voi. Ora la parola è passata agli avvocati.
Nel frattempo il presidente Mei non perde occasione di mettersi in mostra, sfruttando ogni possibile richiamo. Parlano le foto… Vanno in scena gli atleti? Eccoli alla conferenza stampa di rito. E chi c’è in mezzo a loro? Indovina indovinello.
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