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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Quel che resta della notte

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Domenica 24 Luglio 2022

 

4x100-d-oregon 


Appunti e sensazioni davanti alla TV sintonizzata sui Mondiali dell’Oregon: le nove ore di fuso orario non aiutano a mantenersi svegli. A farlo ci pensano gli avvenimenti (e i personaggi) che si rincorrono sullo schermo.

Giorgio Cimbrico 

Il Canada perde un titolo che, a metà del cammino, sembrava scontato: dopo 15o metri dei 400 Damian Warner si accascia, stirato al bicipite femorale sinistro, pochi attimi prima del sensazionale 45”07 del portoricano Ayden Owens Delerme che chiude la prima giornata in testa, con 4606 punti, con Kevin Mayer in difficoltà. Per il campione olimpico del decathlon, il quarto ad aver superato la barriera dei 9000 punti e già nettamente in testa, è tutto finito. 

Meno di un’ora, quasi svolazzasse, insieme ai falchi pescatori che non perdono una gara, uno spirito di revanche il Canada può tornare a sorridere bruciando gli americani e conquistando il titolo della 4x100: brutto cambio tra Hall e Bracy e magnifica frazione di Andre de Grasse che aveva rinunciato ai 200. Nella combinata Mondiali-Olimpiadi è l’ottava medaglia del velocista dell’Ontario con ascendenze caribiche. E’ uno su cui si può sempre contare. Tempo vincente, 37”48, due centesimi meglio dell’Italia da oro olimpico. 

A gambe all’aria anche il pronostico della staffetta donne: il primo cambio, lungo e sospetto, tra Nelson e Thompson, apre un eccellente scenario per le USA. Sull’ultimo rettilineo Twanisha Terry resiste a Shericka Jackson e porta in fondo il bastone in 41”14, quatto centesimi sulle giamaicane. Dosso, Kaddari, Bongioni e Fontata peggiorano due decimi, 42”92, e sono ottave. 

La marciatrice peruviana Kimberly Garcia Leon, donata dalla Cordigliera, resiste: continua a esser l’unica con due vittorie. Nelle ore che rimangono dovrà guardarsi da Mu e McLaughlin ma in ogni caso sarà la sola ad aver vinto due gare individuali. 

Soltanto un aggettivo per Anderson Peters: esemplare. Il giavellottista di Grenada, che in stagione ha varcato i 93 metri, offre tre limpide prove (la sua tecnica è lineare, molto pura) oltre i 90, con un picco finale a 90.55. Se tre anni fa era stato la sorpresa, ora è la conferma. Nella totale metamorfosi geografica della specialità, il campione olimpico, il dimagrito indiano Neeeraj Chopra è secondo, 88.13, quattro piccoli centimetri sul rappresentante di una scuola antica, il ceko Jakub Vadleich. 

Segni di ripresa del Kenya che cattura il titolo degli 800 con Emmanuel Korir, campiona olimpico allenato da un altro campione olimpico, il calligrafico Paul Ereng, l’unico kenyano ad aver raggiunto il grado di capo tecnico all’Università di El Paso. A Emmanuel riesce una distribuzione rara, ma non sorprendente per chi parte da 44”21, secondo giro più veloce del primo, 52”2+51”5 per l’1’43”71 che gli assicura l’accoppiata Giochi-Mondiali. Interessante il finisseur algerino classe ’99 Djamel Sejati, che nel tratto finale brucia il canadese-sudanese Marco Arop. 

Dopo lungo parlottare, quando il ritmo è ancora lento, le etiopi trovano l’accordo: sarà Gudaf Tsegay, seconda nei 1500, e non Letesenbet Gidey, pluriprimatista mondiale, a giocarsi la carta importante. Non resta che attendere l’attacco di Sifan Hassan, olandese d’Etiopia: arriva alla campana ma non è devastante come un anno fa quando l’infaticabile orange conquistò 5000, 10.000 e il bronzo nei 1500. Solo sesta, al piccolo trotto, mentre Tsegay, con un ultimo giro cinque centesimi sotto il minuto, piega la kenyana Beatrice Chenet e l’altra etiope Dawit Seyaum. 

 

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