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Piste&Pedane / Oregon 22 (7): Dalla Nigeria con furore

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Giovedì 21 Luglio 2022

 

folorunso-oregon 2


In una giornata quasi senza azzurri, finalmente alla razzente Ayomide riesce di scendere sotto il primato nazionale dei 400 con ostacoli, un record lungamente corteggiato, e raggiunto dopo aver collezionato una serie di tempi appena al di sopra.

Gianfranco Colasante

Vera stakanovista, Ayomide Temilade Folorunso ha lasciato un segno all’Hayward Field spostando in avanti, a 54"34, il record italiano dei 400 ad ostacoli, congelato dal 2013 al 54”54 di Yadisleidy Pedroso: l’una arrivata dalla Nigeria, l’altra da Cuba. E poi Giovanni Malagò dice che all'estero sono avvantaggiati dai nuovi "arrivi" e che sono gli altri ad integrare nello sport, e non noi. Falsi problemi, intendiamoci, ma chissà chi è che lo informa su quanto accade nel nostro paese e nel nostro sport.

Stakonovista, dicevo, perché al primato nazionale è arrivata all’ottava gara di stagione sugli ostacoli “bassi” – un settore in discreta effervescenza e, in prospettiva, con buone interpreti – e dopo molte altre apparizioni “spurie”, compreso un anomalo 300H corso in Polonia, e senza dimenticare le due frazioni della 4x400 Mista. Senza escludere che possa rivedersi in pista, visto il momento di gran forma, anche nella staffetta del miglio.

Cosa si può aggiungere al furore agonistico della ragazza parmigiana e come interpretarlo? Una aggressività che pare andare oltre il dinamismo e spesso, ma anche volentieri, le fa smarrire la visione complessiva della gara, richiedendole uno sforzo superiore ai veri riscontri cronometrici. Per di più con una tendenza a ripetersi sui suoi ritmi: non per nulla, quest’anno ha concluso cinque gare tra 54”60 e 54”84. Quasi un metronomo con l'eccezione della corsa primato.

Si dice che i suoi allenatori, da questo punto di vista, siano disperati e che i loro sforzi per un più giudizioso approccio vadano regolarmente persi. A questo aggiungete che il vero tallone d’Achille di Ayomide risiede nel passaggio degli ostacoli, che paiono più "saltati" che superati, senza quella fluidità necessaria, compromessa anche dalla torsione delle spalle ad ogni contatto con la pista. Ma se in queste condizioni è arrivata nei pressi dei 54”, come dire le porte d’Ercole dell’alto livello mondiale, è credibile sperare in meglio, una volta messi a punti gli approcci e gli automatismi. Auguriamoci che la scossa del primato – ottenuto giungendo quinta al traguardo nella semifinale più veloce delle tre vinta da Sydney McLaughlin (52”17) – le sia da stimolo per voltare decisamente pagina.

Non c’erano molti italiani in campo nella sesta giornata. Con le altre ostacoliste Sartori e Olivieri che hanno concluso la loro avventura mondiale in ottava posizione, in pista c’era solo l’ottocentista di nuovo passaporto (intesi, caro Malagò?) Cătălin Tecuceanu che ai recenti Giochi del Mediterrano – all’esordio in Nazionale – si era segnalato scendendo sotto l’1’45”. Un traguardo che da noi non si vedeva dal Golden Gala del 6 Giugno 2013 quando Giordano Benedetti si fermò a 1’44”67. In batteria Tecuceanu, quarto, ha corso in 1'44"83, un "personale" che ne fa l’ottavo italiano sotto quel limite, sia cronologicamente che nella lista di sempre.

Eccellente sul ritmo, mai rinunciatario in volata, il 23.enne Cătălin è romeno di nascita, ma è giunto da noi con la famiglia non ancora decenne. Ha iniziato con l’atletica in provincia di Padova diventando cittadino italiano a tutti gli effetti nel novembre 2021. Esploso sul doppio giro lo scorso anno, ha continuato a progredire sotto le cure di Lionello Bettin, fino a guadagnare oggi la semifinale mondiale di Eugene. La sua presenza dà nuova linfa ad una distanza che negli ultimi anni ha subito una certa stasi. Ma che pare anche una nuova frontiera per i “nuovi” arrivati, come i due marocchini d’origine Abdelhakim Elliasmine – cittadino italiano dall’agosto 2021 – e Nesim Amsellek, sceso nei giorni scorsi a 1’46”12 e 3’36”90 (migliore italiano sulla distanza), ma proprio in queste ore incappato nello stop del Tribunale Andidoping.





 

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