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Olimpiadi 2020 / Formalizzata la candidatura di Roma

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Venerdì 15 Luglio 2011

 

"Missione possibile": finalmente Gianni Alemanno ce l'ha fatta. Sulla scia dei suoi predecessori Francesco Rutelli e Walter Veltroni, il sindaco di Roma è riuscito nella giornata di ieri a fare approvare dall'Assemblea Capitolina, riunita in seduta straordinaria, la candidatura ufficiale di Roma per i Giochi del 2020. Cinquantuno sono stati i voti favorevoli, solo due quelli contrari, due gli astenuti. A totale favore si sono espresse le componenti Pdl e Pd. A votazioni concluse, è stato varato anche il Comitato Promotore che vede confermato alla presidenza il deputato del Pdl Mario Pescante, con tre vice che saranno lo stesso sindaco, Andrea Mondello e Giovanni Petrucci. Tutto, quindi, secondo copione, senza scosse e senza incertezze. "Siamo i favoriti, anche se non sarà facile vincere" il commento neanche troppo prudente di Alemanno. "La rinuncia di Parigi ci solleva", ha chiosato Pescante.

 Per procedere agli atti formali della candidatura (il 1° settembre il CIO renderà noti i nomi delle città effettivamente in lizza) il Campidoglio ha stanziano la somma iniziale di 3 milioni di euro, uno per ciascun anno fino al 2013, quando si avrà l'assegnazione. Una prima tranche di un investimento che, secondo i promotori, non dovrebbe superare i 12,7 miliardi di euro, cifra peraltro che molti osservatori ritengono volutamente contenuta. Circa 10 miliardi saranno assorbiti dalle infrastrutture, mentre dovrebbero essere creati 109 mila posti di lavoro. Staremo a vedere quanti di questi buoni propositi reggeranno all'impatto del tempo.
Com'è noto Roma dovrà confrontare la sua proposta, innanzi tutto, con quella di Madrid, mentre appaiono ad oggi più sfumate le ambizioni di Tokyo e Istanbul. Nella vicenda è entrato anche il presidente del CIO, il belga Jacques Rogge, che - proprio da Tokyo dove si trova per il centenario del Comitato Olimpico nipponico - ha precisato che l'assegnazione dei Giochi Invernali alla città coreana di PyeongChang non pregiudica affatto le aspirazioni di altre città asiatiche e che, in questo gioco al massacro, "non è prevista alcuna alternanza dei continenti", ma che si ha solo rispetto "per la qualità dei progetti".
Nel frattempo, a poche ore dalla delibera comunale su Roma 2020, si registrano due notizie che non sembrano destinate a rasserenare. Dapprima, una ordinanza del Tar del Lazio ha azzerato la Giunta capitolina causa il mancato rispetto delle "quote rosa" (una sola donna in carica su 12 consiglieri), proprio quando Alemanno aveva arruolato nella squadra l'ex-presidentessa giallorossa Rosella Sensi, con incarichi proprio nella direzione di Roma 2020; in secondo luogo, in coincidenza con la drammatica manovra economica in atto in Parlamento, Bankitalia ha comunicato che il deficit nazionale ha appena superato il nuovo record storico di 1897 miliardi di euro.

 

 

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