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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / A tavola con filosofia aristotelica

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Lunedì 16 Agosto 2021

 

giorgi-montreal 


Prima settimana senza Olimpiadi, a tutto calcio, fra i marameo delle televisioni che ti vorrebbero abbonato, che ti fanno credere libero e fortunato. Dal doppio oro al doppio malto dei contratti di calciatori che piangono prima e dopo aver firmato.

Oscar Eleni

Pensando a Gino Strada, davvero un uomo migliore di noi, fra i mosaici della Stagira aristotelica dove i santi ristoratori della penisola Calcidica ti fanno mangiare tutto con filosofia. Terra, aria, acqua, fuoco e l’incorruttibile quint’essenza. Il pranzo e la cena per sopportare meglio quello che succede, dall’Afghanistan ad Haiti, dalla confusione pandemica, ai terrapiattisti, per finire a mescolare, con il cucchiaio fatto usando un corno di capra, il sacro e il profano dello sport, Paltrinieri eroico ed ora erotico con la Fiammingo, Camila Giorgi, tennista, scrittrice, che a quasi 30 anni vince un torneo 1000, salendo a pieno diritto sull’autobus scoperto che porterà i medagliati di Tokyo al Quirinale e, certamente, dal drago Draghi che in questa calura ha scoperto come funzionino meglio gli sportivi di certi compagni di viaggio al Governo.

Formaggio di capra come piaceva ad Aristotele, orzo, olive e pesce ascoltando il citaredo che era in contatto con Toro Seduto prima della “salvezza strage” di chi finge di portare la pace e tira una fucilata.

Un po’ come questa prima settimana senza Olimpiadi, a tutto calcio, fra i marameo delle televisioni che ti vorrebbero abbonato, che ti fanno credere libero e fortunato. Dal doppio oro al doppio malto dei contratti di calciatori che piangono prima e dopo aver firmato lussuosi contratti. Lasciato Jacobs che, finalmente, si è reso conto di essere in mezzo ad una dolce tragedia, ossimoro della sua nuova vita. Tutti lo vogliono, molti giurano di avergli voluto sempre bene, altri cercano di capire se davvero le calunnie sono nate in Italia, pochi, forse soltanto Camossi e chi ha potuto entrare nella sua mente, gli hanno detto fermati. Ora, a parte l’ironia di Michael Johnson, perché discutere una scelta saggia. Certo ci rimetterà ingaggi favolosi, ma il trittico del 2022 basta e avanza per avere già paura adesso.

Comunque lasciate ogni speranza voi che avete creduto davvero in un’Italia sportiva diversa dopo Tokyo, persino con lo sport nella scuola. Fatevi più in là, e sarà già un miracolo, ben pagato, comunque dalla pubblicità, se troveranno spazio per scrivere davvero sulle Paraolimpiadi che si apriranno fra la prima e la terza giornata del campionato di calcio. Forza Bebe Vio, forza voi campioni che ci fate sentire così piccoli con le nostre emicranie, mentre litighiamo per avere un voto in più da chi sente minacciata la sua libertà di infettare.

In questo caos fa tenerezza anche tornare all’amato basket ora che l’Atene bolognese ha fatto sapere alla Sparta milanese che con l’arrivo di Nico Mannion lo scudetto non sarà così facile da riportare in città fra i cortigiani che vanno cianciando di una stagione senza fare prigionieri. Prima, gli armanidi, devono liberare dalle catene loro stessi, poi si vedrà. Al momento Scariolo un passo avanti per come sta costruendo sullo scudetto, per aver aggiunto il Fossati, ex allenatore e giocatore di qualità, come preparatore della mente, seguendo le tracce lasciate a Tokyo da Marcello di El Paso.

Intanto alleluia brava gente: dicono che il presidente Petrucci abbia incontrato l’olimpionica sottosegretaria Vezzali per poter dire alla Lega di Gandini che in tribuna si potrà avere finalmente un po’ di pubblico pagante, necessario per onorare gli stipendi con l’armata dei giramondo che predicano basket, magari, solo palla al cesto. Come si scopre, leggendo i vangeli apocrifi dei siti più informati, da Spicchi d’Arancia a Sportando, questi viaggiatori per pane e sport, se non giocano qui trovano ingaggi altrove, dalla Corea all’Islanda.

Nella confusione ci siamo persi la sceneggiata malaguegna dove Marco Spissu, rapito a Sassari, è stato ripudiato come la bella Elena. Nelle briciole sui giornali la furia italiana che considera idoneo il giocatore appena bocciato dalle visite mediche in Spagna. Ci penseranno gli agenti, come sempre. Loro sanno mettere le mani dove c’è infiammazione. Nello sport professionistico conta più chi ti sistema, ti piazza i guadagni, dell’allenatore o la famiglia. A meno che non sia come quei tipi che hanno truffato persino Conte e, ultimamente, il Rizzitelli rimasto sul lastrico. Anche nel basket ne abbiamo visti tanti rimanere senza benzina.

A proposito di basket non leggerete nessuna nota informativa sulla under 19 femminile che per arrivare 11ª, nel mondiale vinto per la nona volta dalle americane, ha dovuto ribattere l’Egitto. Da notare, per chi ogni tanto straparla di scuole, che anche la finale under 19 è stata come quella olimpica maschile: USA su Australia, lasciando il terzo posto alle padrone di casa ungheresi.

Per aiutarvi, fra un’oliva e un po’ di feta, gocce raccolte qua e là ascoltando il dolore per aver dovuto salutare Gino Strada, sicuri che lo accoglieranno bene dove è andato, perché lui sapeva aiutare tutti, soprattutto chi non aveva pace, patria, amici, nel frastuono di guerre che non finiscono mai e ti fanno dubitare sulla bontà di certe parabole.

Dunque il basket con i primi raduni, le coppe, il campionato, un programma vero.

Affascinati dalla vivacità della base, progetti belli come Udine, Tortona, Napoli, Latina. Felici che Pozzecco, cominciando la sua nuova vita di assistente nella grande reggia Armani di Ettore Messina, abbia alzato ancora una volta la voce per difendere Spissu caduto nella trappola.

Bellissima l’intervista di Valentina De Salvo, cuore di Repubblica, all’amica ex pallavolista romana madre di Nico Mannion: così dovrebbero ragionare quelli che vogliono crescere davvero. Speriamo lo faccia Moretti, anche se pizzicato dal Covid, nel prestito alla corte pesarese di Aza Petrovic che è tornato, senza rancore, dove l’evangelista Bianchini gli spiegò come può essere dura la vita dell’allenatore se alla vigilia di una volata scudetto devi mandare via chi ti ha portato fino a quel punto per avere una coppia migliore. Lui ci pianse, la Scavolini vinse e sorrise.

Torna in Italia Flaccadori, dopo aver scoperto la durezza della professione oltre frontiera. Lo ha ripreso Trento. Per chiedergli il meglio, non certo per farlo coccolare da Lele Molin perché Trainotti, oltre a pensare ad Azzurra è sempre al timone delle Aquile.

Il bronzo magico nel peso della super mamma neozelandese Adams, oro di Pechino e Londra, ci ha fatto ricordare la sua parentela con Morandotti, uno dei talenti del nostro basket che non abbiamo visto arrivare dove poteva. Come tanti, purtroppo.

 

 

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