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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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I sentieri di Cimbricus / Sulle note country di "Roses of Alabama"

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Lunedì 15 Marzo 2021


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Nel meeting nel quale il bergamasco Emmanuel Ihemeje ha saltato 17.26 nel triplo, il sottile JuVaughn Harrison ha fatto una cosa mai vista: 2.30 e 8.45 nel giro di due ore.

Giorgio Cimbrico


Tra le tante cose interessanti capitate a Fayetteville, Arkansas, campionati NCAA – da sempre fucina e miniera dell’atletica USA – al Randal TysonTrack Center, una merita una riflessione storico-geografica, nell’ambito sempre stuzzicante dei poliedrici, dei proteiformi, che spedisce in vetta uno stato, diventato proverbiale per la sua scarsa … tolleranza e per lunghi anni di segregazione. Da segnalare anche una vecchia canzone country che spesso si ascolta nei film western, "Roses of Alabama".

 


Domande: dov’era nato Jesse Owens che regalò vittorie e record alla Ohio State che lo aveva accolto? A Danville, Alabama. Dov’è nato Carl Lewis, che passa per essere del New Jersey per crescita o californiano per lunga residenza o texano per la sua attuale occupazione? A Birmingham, Alabama. Dov’è nato JuVaughn Krishna Harrison? A Huntsville, contea di Madison, Alabama.

Harrison ha fatto una cosa mai vista: 2.30 di salto in alto e 8.45 di salto in lungo in meno di tre ore, un’accoppiata unica, una combinata senza precedenti. Ha quasi 22 anni – compleanno il 30 aprile –, è molto alto, 1.93, e molto sottile, ha una cascata di treccine colorate, studia ingegneria biomedica alla LSU, Lousiana State University, sportivamente “The Tigers”. Roar.

Racconta il giovanotto che all’inizio del pomeriggio non sentiva di essere al meglio e di aver collezionato errori nella progressione dell’asticella. Superati i 2.30 e passato sulla pedana del lungo, è andato in testa al quarto turno atterrando a 8.45, ottavo di sempre al mondo in competizioni indoor. Gara di livello eccelso: il secondo a 8.35, il terzo a 8.26, il quarto a 8.11. In questo caso, più che le scarpe merita di esser segnalato la qualità del materiale. Non solo quello umano.

Due titoli NCAA incamerati in un pomeriggio e in due specialità molto diverse. Mai capitato? Non è esatto. Nel 2019, all’aperto, ad Austin, Texas, c’era riuscito proprio lui, JuVaughn, saltando 2.27 e 8.20 (ma, a palmi, in quarantott’ore) che restano i suoi record personali senza un tetto sopra la testa. Ora, molto meglio. La mamma si chiama Georgia e va ringraziata.

Precedenti: il 25 maggio 1935, ad Ann Arbor, Michigan, meeting delle “Big Ten”, Owens concesse “il giorno dei giorni”: sei record del mondo migliorati o eguagliati in 45 minuti malgrado avesse un forte mal di schiena, compreso il formidabile 8.13 nel lungo, su una pedana che sembrava un sentiero di campagna. Il record tenne duro per 25 anni, sino a Ralph Boston, nativo del Mississippi, vicino, in tutti i sensi, all’Alabama. Un anno dopo, “la settimana delle settimane” a Berlino. Lewis pareggiò Jesse a Los Angeles ’84 e allineò quattro medaglie d’oro nel lungo, il comune denominatore che unisce questi tre figli dell’Alabama.

Per Harrison la strada verso Tokyo passerà attraverso i Trials della seconda metà di giugno a Hayward Field, Eugene, Oregon, nel nuovo impianto allestito per i Mondiali 2022. Proverà una doppia, unica selezione olimpica?

 

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