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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane / Larissa e Fiona, quando l'atletica e' teatro

Sabato 20 Febbraio 2021

 

iapichino-6.91


Quasi seguendo un copione: con la stessa misura ottenuta dalla madre (6.91), Iapichino riscrive il record mondiale junior e stacca il biglietto per Tokyo. Ma in Business Class.

Daniele Perboni

Era domenica in quel lontano 1° marzo 1998 a Valencia. Venticinquesimi Campionati Europei sotto tetto. Nel palazzetto della città cresciuta sulla foce del Turia, lungo la costa centro-orientale della Spagna, sulla pedana del lungo la ventinovenne Fiona May, dopo due balzi a 6.73 (gara già vinta), atterra a 6.91 (seguiti da un 6.80 e due nulli). È record italiano. Il tempo si congela. La ragazza di Slough al titoli iridato dell’anno prima (Parigi), abbina anche quello continentale. A sgelare Il bello addormentato ci penserà, 23 anni dopo, la figlia Larissa Iapichino.

Nell’impianto di Ancona, deserto per l’occasione, la talentuosa diciottenne (diciannove il 18 luglio 2002) al quinto tentativo buca la sabbia a 6.91. Record nazionale eguagliato, record del mondo under 23, battuto il 6.88 che dal 1983 apparteneva alla tedesca Heike Daute (poi maritata Drechsler). Ma non basta, quella misura sino ad oggi è anche il miglior salto al mondo del 2021 e standard olimpico per i Giochi di Tokyo. Bastano queste cifre per descrivere grandezza di questa ragazza fiorentina? 

In gara deve vedersela con la più esperta Laura Strati. Sulla carta non dovrebbe esserci storia. Troppo avanti la fiorentina. Ma l’esperta trentenne veneta non si lascia impressionare. Ribatte colpo su colpo ma resta sempre una spanna dietro: 6.58 Iapichino; 6.52 Strati. Nullo Iapichino; Nullo la veneta. 6.75 Iapichino (record nazionale Under-23 eguagliato); 6.66 Strati. Ultimi salti di finale. Da regolamento si invertono gli ordini di entrata in pedana. Strati 6.64; Iapichino 6.75 al millimetro. 6.54 Strati; 6.91 Iapichino. Esplode la gioia all’interno del palazzetto. Baci, abbracci, forse qualche lacrima. Papa Gianni scende a stringere fra le braccia la figlia. Il tecnico di Larissa, Gianni Cecconi si avvicina e “ordina” basta. La gara finisce qui. Ma non per Laura che, caparbiamente, atterra prima a 6.54 e conclude con 6.63.

A caldo ecco le prime parole della nuova campionessa tricolore: «Surreale, un sogno, non ho parole per descriverlo. La prima cosa che ho pensato è: cavolo, ho saltato come mia mamma. Solo dopo ho realizzato che 6.91 è anche il record del mondo under 20, e che è lo standard per Tokyo! Mi ci vorrà un po’ a realizzare quello che è successo oggi. Felicità, stupore, … ho dentro un misto di emozioni a volume altissimo, mi sento come una bambina. Dedico questo record a mamma, ma non voglio dire perché. Lei lo sa».

A proposito di Tokyo: «A 18 anni portare a casa il biglietto per un’Olimpiade non è una cosa da tutti i giorni. Tokyo me la immagino come un’occasione per imparare, per catturare le cose migliori da tutte le grandi campionesse che in pedana con me, e che saranno le mie avversarie, … e già questo mi sembra incredibile. Voglio cogliere l’opportunità di fare esperienza. I Giochi Olimpici di Tokyo, ma anche gli Europei indoor di Torun fra due settimane, … nelle gare di questo tipo non conta solo la misura d’iscrizione o la forma fisica. C’è tanto lavoro di testa, l’esperienza conta moltissimo. Io sono molto giovane e voglio assorbire più che posso, come una spugna».

Il resto della giornata, pur offrendo interessanti spunti agonistici e tecnici in vista dei prossimi Euroindoor, passa in secondo piano, anche se si rivede all’opera una ritrovata Alessia Trost (1.92), tre meno 48 nelle batterie dei 400 (Aceti/47”24, Lopez/47”44; Benati/47”62). Bene anche Pietro Arese nei 1500 (3’40”54) e Gaia Sabbatini nella rispettiva prova femminile (4’13”70). In questa gara si è rivista il bronzo degli Euroindoor 2015 Federica Del Buono. Partita con velleità di successo, nel prosieguo della gara si è spenta, per riprendersi alla fine e spuntarla per la seconda piazza (4’16”32). È ancora lunga la strada per il completo recupero. Ci speriamo.

 

Foto Grana/Fidal. 


 

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