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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Giornalismo / "Ti fa arrabbiare, ma lo devi leggere!"

Venerdì 19 Febbraio 2021

 

eleni 


Ci scuserà il Coach, che però ci ha cortesemente autorizzati, se gli "rubiamo" questo post su Oscar Eleni: ma non potevano fare a meno di riproporvelo. Ne valeva troppo la pena.

Dan Peterson

Oscar Eleni, detto “Orso” Eleni e anche Oscar “Veleni”, è un mito fra i giornalisti di basket. Le storie della sua leggenda abbondano. A partire dal giorno in Gazzetta quando ha spinto una macchina da scrivere verso il collega Enrico Campana. Bravo nel misurare, lo ha solo sfiorato ma ha fatto grande rumore! O, come nel 1972, quando si dava ammalato anziché andare ad un meeting di atletica per la “rosea”, andando a Roma per vedere lo spareggio Ignis-Simmenthal, vinto dal “suo” Simmenthal. Tutto camuffato, nel momento della vittoria salta in aria, cade la sciarpa e suo direttore, Gualtiero Zanetti, guardando la TV, lo individua!

Poi, suo stile. Ammetto che non capisco tutto ciò che scrive! Ma non sono l’unico! Io dico spesso: “Ci vuole il traduttore Eleni-Italiano, Italiano-Eleni. Il collega-amico Claudio Pea, lo chiama “Gesu Cripto” perché ci vorrebbe uno della crittografia e un decoder per capire tutto. Ma nessuno salta la sua lista di Top Ten! Forse ho preso più zero di chiunque altro. Recentemente, mi ha dato 10, il top. Ho chiamato amici in comune: “Ragazzi, ma Eleni sta bene? Mi ha dato 10!” Ovvio, a sentire tutto ciò, Oscar mi ha subito dato uno 0. Per la verità, stavo meglio! Ero “disorientato” dall’elogio precedente.

Poi, devo tanto a lui. Prima di tutto, è stato lui ad inventare il nome “Banda Bassotti” per la mia primissima squadra a Milano, nel 1978-79. Il motivo? Eravamo (di gran lunga) la squadra più piccola (centimetri) e più giovane (media età) della Serie A-1. Ma, con nostro pressing, davamo a lui l’impressione di un branco di piccoli bassotti, a dare morsi alle caviglie degli altri. Il più grande regalo che potevo ricevere! Ogni coach cerca di dare un’identità alla sua squadra. Ecco servito! Prima di ogni partita, dicevo ai miei: “Sapete chi siete voi? Siete la Banda Bassotti! Dovete correre di più, saltare di più, lottare di più degli altri.” Fantastico.

Mi ha dato il soprannome “Nano Ghiacciato.” Non sono alto due metri e ero molto “freddo” a bordo campo durante le partite. Ovvio, l’ha preso dalla bibita che la gente poteva prendere al bar ai tempi. Paragono Oscar Eleni al grande Peter Vecsey, ex-New York Post. Come diceva di Vecsey, anni fa, Joe Axelson, GM dei Sacramento Kings: “Ti fa arrabbiare ma lo devi leggere!” Il più grande complimento possibile. Poi, nel suo Top Ten, ce l’ha per tutti: CONI, FIBA, ULEB, FIP, LEGA. Non parliamo di squadre, giocatori, allenatori e dirigenti. Pure colleghi. Nessun è salvo. Non ci sono più personaggi come Oscar Eleni!

Poi, avendo giocato alla mitica Canottieri di Milano, è stato anche allenatore, pure con la tessera! Era il “ghost writer” per Cesare Rubini, con il libro “Sono Rubini.” Ha fatto giornalista per diverse testate: Gazzetta, Il Giornale, altre. Ha lavorato per veri titani come Gualtiero Zanetti, Indro Montanelli, altri. È stato sempre con noi, tifoso della squadra ma obbiettivo (anzi!) se non giocavamo bene! Lo ringrazio, ancora, per la Banda Bassotti e il Nano Ghiacciato! Apre ogni pezzo con tipo, “Oscar Eleni dalle Montagne Rocciose di Colorado.” La verità: le Montagne Rocciose sono troppe basse per tenere un Oscar Eleni!

Articolo tratto da www.superbasket.it
 

 

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