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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / La magia un po' bislacca dei numeri

Mercoledì 7 Ottobre 2020

 

tortu-dl-2020 

 

Al levare delle mense agonistiche, proviamo a mettere in fila i migliori di quest’anno monco e incompleto. Cedendo anche alla tentazione di buttare giù qualche considerazione di natura diversa.

Daniele Perboni

– Specchio, servo delle mie brame, chi è il più famoso del reame?
– È Filippo, mia regina …
– Chiamate il PR Coordinator!
– Eccomi mia regina.
– Conduci il ragazzo nel bosco e, veloce come il vento, vedi di incrementare la sua presenza in ogni dove. Deve apparire il migliore, il più bello, più convincente, il solo in grado di rappresentare il nostro regno.
Sarà fatto mia regina.

Così potrebbe iniziare la favola che stiamo vivendo da tre anni a questa parte. Prendete un ragazzo talentuoso, veloce, bello, intelligente, pacato, insomma l’uomo a cui ogni padre darebbe in sposa la propria figlia, e affidatelo a chi è in grado di gestire aspetti, attività e strategie di pubbliche relazioni per imporre la sua immagine, pianificare ed eseguire strategie adeguate e campagne pubblicitarie per promuovere il suo brand. Ed avrete creato così il campionissimo: l’uomo che ad ogni piè sospinto appare sulle pagine e sugli schermi della stampa e delle tv nazionali.

Avrete capito che stiamo parlando del Pippo nazionale, il Pippo che ha strappato a Pietro Paolo da Barletta lo scettro cronometrico dell’uomo più veloce dello stivale.

Tutto vero? Parrebbe di sì. Anzi, è proprio così. Filippo Tortu è l’uomo che ha saputo risollevare l’ambiente dall’apatia mediatica in cui era piombata l’atletica italiana. Chi ringraziare? La natura? La famiglia? Il DNA?, il tecnico (che poi sempre di un famigliare si tratta)? E qui non vogliamo entrare nel campo dei favorevoli e dei contrari. Che sia il genitore o un altro allenatore a seguirlo non ci tange. È un argomento che non ci interessa, appassiona, coinvolge. Già lo abbiamo scritto che pur non essendo perfettamente d’accordo sui metodi di allenamento e sulle strategie agonistiche seguiti dal pargolo, restiamo fermamente convinti della bontà delle sue capacità funzionali come velocità, forza e coordinazione. Dunque?

Andando oltre abbiamo provato a guardare con un’angolazione diversa i risultati di Pippo (e di altri eccellenti atleti azzurri) per cercar di comprendere se il “finalista dei Mondiali di Doha” è realmente il numero uno azzurro. Come capire se in verità il mondo, il nostro mondo casalingo, è dominato da Tortu? Niente di meglio che affidarci alle tabelle che si usano in atletica per uniformare risultati tecnici altrimenti non unificabili.

Prospetti utilizzati per tramutare in punti tempi e metri, pur con tutti i distinguo del caso. Quelle tavole che i vecchi aficionados conoscono come “Tabella Ungherese/IAAF”. Basta un clic ed ecco che sul nostro fido Mac appaiono colonne di numeri con accanto altrettanti contrassegni. A sinistra il tempo cronometrico o la misura metrica, a destra i punti corrispondenti. Fatto questo semplice calcolo qualche sorpresa ci attende.

2018. Il 9”99 madrileno di Tortu equivale a 1156 punti, il che lo installa saldamente in cima a questa fantasiosa classifica, davanti al 10”08 di Jacobs (1108) e al 13’18”83 di Crippa nei 5000 (1108).

2019. Sorpresa! In cima appare Yeman Crippa con il suo 13’07”85 nei 5000 (1153 punti), seguito da Leonardo Fabbri (20.99 nel peso, equivalenti a 1148 punti) e da Luminosa Bogliolo: 12”78 nei 100 ostacoli (1147). Quarto Davide Re con 44”77 nei 400 (1144). Tortu? “Solo” quinto con 1113/10”07.

2020. Anno strano e maledetto. Il 21.99 del fiorentino Leo Fabbri lo catapulta in cima (1213), davanti a Crippa (1178) grazie al record nazionale nei 5000, alla solita Luminosa con 1145 (12”79). Tortu è quarto con l’identico punteggio e tempo del 2019 (10”07/1113).

Nella classifica combinata, cioè sommando i tre anni esaminati, davanti a tutti vediamo Fabbri (3458), seguito da Crippa (3441), Bogliolo (3394), Tortu (3382), Davide Re (3346), Jacobs (3340), Tamberi (3234). Ai numeri e alla loro interpretazione l’ardua sentenza.

VARIE ED EVENTUALI1) La scorsa settimana avevamo trattato lo spinoso “caso” dell’assemblea federale e della sua immotivata, per noi, posticipazione agli ultimi giorni utili di marzo 2021. Ora parrebbe anticipata a metà, fine gennaio. Attendiamo il primo Consiglio Federale per saperne di più. C’è chi ipotizza che lo slittamento è dovuto al fatto di riuscire a portare a casa l’assegnazione all’Italia degli Europei 2024. Giomi così chiuderebbe il suo doppio quadriennio con un notevole e prestigioso successo personale. Una parziale ricompensa per la bocciatura a cui è andato incontro alle recenti elezioni regionali.

2) Sempre in merito all’articolo apparso su questa testata la settimana scorsa, qualcuno (tanto per non fare nomi, il generale Parrinello) si è sentito toccato nel vivo ed ha pensato bene di impugnare il telefono e lamentarsi. Peccato lo abbia fatto con un “innocente” e non con il “colpevole” scrivente. Non è la prima volta che ciò accade. Eppure il signore in questione sa perfettamente dove e come contattarci. Attendiamo fiduciosi.

3) Domenica 11 ottobre, dopo cinque anni di assenza, la nuova pista dell’Arena Gianni Brera di Milano si ripresenta alla città con una manifestazione, il Mi-teen in Arena, dedicata alle rappresentative provinciali giovanili, con le formazioni di Lombardia, Piemonte e Veneto. L’inaugurazione ufficiale, invece, si terrà giovedì 15 ottobre. Auguri.

 

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