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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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Nuoto / Greg Paltrinieri stellare e 125^ titolo per l'eterna Pellegrini

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Venerdì 14 Agosto 2020

 

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Un primato continentale e due record italiani per un Sette Colli in emergenza e senza pubblico, ma che ha messo in mostra una confortante vitalità del movimento tra conferme e diverse novità.

Carlo Santi

L’importante era tornare in acqua e gareggiare cercando la normalità. Nonostante la mancanza di allenamento generale e le scarse motivazioni di una stagione anomala, il Sette Colli ha interpretato al meglio tutto questo e lo ha fatto proponendo competizioni di buon livello. Un record europeo con Gregorio Paltrinieri nei 1500 sl, due primati italiani grazie ad Alberto Razzetti nei 200 misti e Benedetta Pilato nei 50 rana che ha realizzato anche il limite mondiale juniores: questo il sintetico bilancio di un meeting che ha consegnato anche i titoli italiani assoluti open.

Tre giornate di buon nuoto al Foro Italico orfano del pubblico per ripartire aspettando di capire come sarà il futuro e, si spera, di poter gareggiare almeno ai campionati italiani a dicembre in attesa della prossima stagione, quella che dovrebbe essere olimpica con i Giochi di Tokyo. Allenarsi senza avere certezze, senza inseguire un traguardo è, nello sport, un cammino complicato, al limite dell’impossibile.

Il lampo del Sette Colli ce lo ha regalato, proprio nell’ultima gara per chiudere in bellezza, Paltrinieri (foto DBM/Fin.it). Greg – che nella seconda giornata aveva vinto gli 800 sl con 7’40”22 dopo essere stato in vantaggio a metà gara di 2 secondi sul primato europeo (nelle sue mani con il 7’39”27 firmato al Mondiale di Gwangju lo scorso anno) – ha migliorato un primato importante nella distanza più lunga della piscina: 14’33”10 per lui e meglio del suo 14’34”04 dell’Europeo di Londra 2016 poco prima di vincere l’oro olimpico a Rio. Paltrinieri, adesso atteso dal mare di Piombino e Grosseto per gli Assoluti in acque libere, ha realizzato la sua prodezza da solo: dopo il 55”90 ai 100 e l’1’54”69 ai 200, Greg ha proseguito con 3’51”81 ai 400, 7’45”41 agli 800 e 11’39’49 ai 1200. Marcia trionfale perché gli avversari era staccatissimi e nonostante questo Greg ha fatto vacillare il record mondiale dello squalificato Yang Sun (14’31”02 a Londra 2012). «Chissà, un giorno lo batterò o forse no – ha detto Paltrinieri che nelle settimane scorse ha cambiato allenatore passando da Morini ad Antonelli – ma per me è più importante vincere le gare che contano».

Paltrinieri super ma non si deve dimenticare, tra i protagonisti del Sette Colli giunto alla sua 57esima edizione, Alberto Razzetti. L’atleta delle Fiamme Gialle e della Genova Nuoto è diventato il padrone dei 200 misti: con 1’58”09 è lui il nuovo primatista italiano. Cancellato il vecchio – Mondiale romano del 2009, stessa vasca ma costume diverso: allora c’erano quelli gommati che davano qualche vantaggio – 1’58”33 di Alessio Boggiatto. Una vita fa.

C’è una ragazza, diremmo una bambina, che sembra una predestinata. Vice campionessa del mondo nel 2019 (quando aveva 14 anni: adesso ne ha compiuti da poco quindici) nei 50 rana, gara non olimpica, nello Stadio del Nuoto di Roma nella seconda giornata dopo essere stata quarta nei 100 con 1’07”38 (vicina al personale) e appena dietro le “rivali” Castiglioni e Carraro, si è presa la scena ancora nei 50. Con 29”85 (sesto tempo all-time al mondo e il migliore del 2020) ha vinto la gara, battuto nell’ordine Carraro e Castiglioni, e centrato il record italiano assoluto che era già suo (29”98) ma, soprattutto, quello mondiale juniores che apparteneva alla fortissima lituana Ruta Meilutye con 29”86. La crescita di Benny, che vive a Taranto dove non ha una vasca da 50 metri, è cominciata.

Parlare di nuoto significa parlare di Federica Pellegrini. Tre gare, 50, 100 e 200 sl per la Divina, condite da due successi e un terzo posto. Tempi non certo eccezionali per lei, ma quest’anno è così. Fede è stata terza nei 50 con 25”18 nella prova dove Silvia Di Pietro si è imposta con 24”91; nella seconda giornata ha conquistato il titolo nei 100 (54”33 con passaggio a 26”45) battendo l’olandese Valentine Dumont (54”95) mentre nell’ultima giornata con i “suoi” 200 in 1’57”80 ha portato a 125 la sua collezione di titoli italiani. Nulla di eccezionale, questo crono nei 200 sl, ma il successo è arrivato a modo suo: 27”91, 58”04, 1’28”35 i passaggi e sempre dietro la rivale olandese che ha agguantato e scavalcato negli ultimi 20 metri.

Tra i motivi di interesse del Sette Colli ci sono i successi di Margherita Panziera nei 100 e 200 dorso (59”96 e 2’08”29) e il terzo posto nei 50 ottenuto vincendo la seconda serie e le prestazioni di Silvia Di Pietro nei 50 farfalla (26”46) e nei 50 sl (24”91) ma anche il 48”15 del gigante Federico Miressi (è alto 2,02) nei 100 sl.

La fretta di arrivare ha giocato un brutto scherzo a Gabriele Detti che nei 400 sl ha sfiorato il record italiano con 3’43”63 (il primato è di 3’43”23, sempre suo, ottenuto un anno fa al Mondiale). Il campione livornese allenato dallo zio Morini a Ostia (53”46, 1’49”54, 2’46”33) non ha avuto la pazienza di distribuire meglio le energie, soprattutto nel terzo cento metri. «L’ultima vasca è stata faticosissima», il suo commento.

Da rivedere, con tutte le giustificazioni del momento, Simona Quadarella che nei 1500 sl è stata superata dalla reatina (vive e si allena a Roma) Martina Caramignoli che così diventa la terza italiana a scendere sotto i 16’ (15’56”06). Simona, seconda con 16’04”62, ha pagato una condizione non ancora al top a causa della forzata sosta di marzo e aprile. Martina ha poi doppiato il successo facendo suoi gli 800 (dove non ha gareggiato la Quadarella) con 8’24”16, primato personale (aveva 8’27”92) e terzo tempo di sempre in Italia dopo il record della Quadarella (8’14”99) e Alessia Filippi (8’20”70).

Il Sette Colli ha salutato Mirko Di Tora. L’ex capitano azzurro ha disputato l’ultima gara con i 50 dorso, gara vinta dal francese Mewen Tomac con 24”88. Terzo, per il campionato italiano e con il primato personale a 25”25, Michele Lamberti. È figlio d’arte: il papà è Giorgio, ex primatista del mondo, campione mondiale ed europeo dei 200 sl, la mamma è Tania Vannini. Lamberti potrebbe, in futuro, ricoprire un ruolo importante e non legato al settore tecnico in Federazione.

Nei 100 dorso record sfiorato (6 centesimi) per Thomas Ceccon (53”40) che ha seguito la scia veloce del francese Mewen Tomac primo con 53”29.

Per le statistiche, primato italiano cadette per Giulia Salin (Fiamme Oro/Nuoto Venezia) nei 400 sl con 4’07”70. Thomas Ceccon nei 50 farfalla ha superato Piero Codia vincendo in 23”29, nuovo record italiano cadetti, rimanendo a 8 centesimi distante da quello assoluto in possesso proprio di Codia. Primato cadetti anche per il millennial Marco De Tullio nei 200 sl nuotati in 1’46”56. Il nuovo campione italiano ha migliorato, nella sua categoria, il primato che era di Giorgio Lamberti, quell’1’46”69 con il quale vinse l’oro europeo a Bonn nel 1989.

Due fratelli sono saliti due volte sul podio. Parliamo di Pier Andrea e Massimiliano Matteazzi, rispettivamente secondo e terzo nei 200 misti e nei 400 misti.


 

 

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