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I sentieri di Cimbricus / "Bene, ce l'ho fatta finalmente"

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Martedì 5 Maggio 2020

 

leather 


Giorgio Cimbrico

Se tutti celebrano Roger Bannister per il primo sub-4 sul Miglio, quasi nessuno ricorda il sub-5 sulla stessa distanza di Diane Leather, piccola impresa che ha aperto alle donne la frontiera del mezzofondo.

Al 6 maggio manca un pugno d’ore: sarebbe – ed è – l’occasione per ricordare ancora una volta l’impresa di Roger Bannister. Fanno 66 anni, due terzi di secolo, dalla prima incursione sotto i 4’ nel miglio. Sempre in quel mese, ventitre giorni dopo, Diane Leather diventò la prima donna a correre il miglio sotto i 5’. Se n’è andata nel 2018, a 85 anni, sei mesi dopo sir Roger che era prossimo agli 89. Il tempo li seguiva come un cronometro. Il 6 maggio 1954 di Iffley Road è una di quelle date che non possono essere dimenticate, più o meno come i 25 maggio 1935 di Ann Arbor; il 29 maggio 1954 del Perry Barr Stadium di Birmingham è patrimonio di pochi.

“E’ triste che l’impresa di Bannister sia conosciuta da tutti e quella di Diane sia nota soltanto a un ristretto circolo dell’atletica”, scrisse l’ingegner Peter Charles, a lungo marito di Diane. Triste ma anche inevitabile: le donne che avevano preso la decisione di correre erano rinchiuse nell’angusto spazio dello sprint e degli ostacoli: gli 800 di Amsterdam 1928 si erano risolti in un episodio isolato e certe bizzarre considerazioni mediche avevano fatto il resto. Ma le pioniere non avevano mai desistito: le campionesse professioniste d’oggi hanno un debito di riconoscenza inestinguibile con queste coraggiose ragazze.

Tra il 1952 e il ’53 iniziò la caccia al primo sub 5’ e il record – al tempo, miglior prestazione – passò di mano in mano in una piccola saga britannica: 5’11”0 di Anne Oliver, 5’09”8 di Enid Harding, 5’08”0 ancora di Oliver. Il primo serio scossone venne offerto proprio da Diane, 5’02”6 a White City, in una gara a inviti nel corso del match Inghilterra-Olanda. Un mese dopo, a Timisoara, la romena Edith Treybal sfiorò l’impresa: 5’00”3.

Diane, figlia del chirurgo James e di Mabel, cresciuta in compagnia di cinque fratelli, preparò lo sbarco sul nuovo continente per la primavera del ’54: a Birmingham, nello Spring Meeting organizzato dal suo club, i Birchfield Harriers (abbracciati dopo che la signorina Leather aveva deciso di lasciare netball e lacrosse), tolse un piccolo decimo al tempo della Treybal, ma il progresso non le diede particolare gioia e così tre giorni dopo, ai campionati delle Midland, dopo essersi “scaldata” negli 800, attaccò ancora i 1609 metri e due palmi.

A differenza di Bannister, non ebbe lepri al suo servizio e fece tutto da sola. Lo si capisce anche dal nome: leather, cuoio. Quel 4’59”6 venne salutato con poche ed emozionate parole: “Bene, ce l’ho fatta finalmente”. Non si sarebbe fermata qui e nell’accoppiata di apparizioni del ’55 nello stadio londinese di White City avrebbe corso in 4’50”8 e in 4’45”, in entrambe le occasioni con ufficiosi tempi di passaggio ai 1500, 4’30” e 4’22”2, che equivalevano ad altrettanti record mondiali, ufficiosi pure quelli. Il record del miglio avrebbe resistito sette anni, sino al 4’41”4 della neozelandese Marise Chamberlain che in quell’occasione fu anche la prima a scendere sotto i 4’20” sulla distanza metrica.

Quando, molti anni dopo, Athletics Weekly piazzò Diane al secondo posto nel ranking britannico dei 1500, alle spalle di Dame Kelly Holmes, capace dell’accoppiata 800-1500, Diane reagì con spirito: “Non avevo idea di esser stata una pioniera”. Per sua disgrazia i 1500 non facevano ancora parte del programma delle manifestazioni importanti, ma riuscì ugualmente a catturare un paio di medaglie di valore: seconda negli 800 agli Europei del 1954 e del 1958, alle spalle delle sovietiche Nina Otkalenko, cinque volte primatista mondiale, e Yelizaveta Yermolaeva.

A Roma 1960, fresca di matrimonio e iscritta come Diane Charles, venne eliminata nelle batterie degli 800, diede l’addio e l’anno dopo ebbe il primo dei suoi tre figli. Dedicò il resto della vita, prima nelle natie Midland e poi in Cornovaglia, all’aiuto e alla protezione dei bambini.

 

 

 

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