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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / La grande muraglia delle coscienze

Giovedì 20 Febbraio 2020


partenone


Difficile fregare quelli della nostra razza che hanno passato la maggior parte della vita a dare un’occhiata ai gesti che sono la vera essenza dello sport, non l’ossessionante sequela ammanita da quelli che devono vendere la merce.

 

Giorgio Cimbrico

Ho idea che i cavalieri rosacroce e gli alchimisti del calcio si stiano un po’ stizziti per lo spazio conquistato da Armand Duplantis e così si sono inventati che Erling Haaland, il giovane norvegese appena passato al Borussia Dortmund, durante il match di Champions con il Psg abbia corso i 60 in 6”64. “A tre decimi del record del mondo”, hanno esclamato deliziati i corifei promuovendo così il calcio a prima e unica disciplina degna di attenzione. Il cronometraggio consisteva in un display che correva sul video, Haaland era ovviamente lanciato e qualche legittima suspicione esiste sulla distanza coperta.


E’ stato anche scoperto da ricercatori che all’età di cinque anni ha saltato in lungo 1.68, record mondiale per quella categoria di età. E’ questo dato che mi ha portato a sospettare che l’operazione fosse dettata dal desiderio di riaffermare una supremazia anche in senso mozartiano: se "Mondo" saltava 2.33 a 7 anni, Erling era in grado di proporre interessanti prestazioni a un’età ancor più verde. Ricerche sono in corso per rinvenire prodigi compiuti nuotando nel liquido amniotico.

Ricordo che qualche anno fa venne propagata l’idea che Hector Bellerin, giovane difensore spagnolo dell’Arsenal, fosse un fulmine, in grado di mettere in difficoltà sperimentati sprinter. Richard Kilty, già campione ed europeo dei 60, lanciò il guanto della sfida e lo fece con toni perentori: “Sono pronto a mettere 20.000 sterline in contanti sulla linea di partenza e lascio a Bellerin la scelta della distanza,del terreno e delle scarpe da utilizzare”. Il duello non ebbe luogo.

Nel rugby sono più consci dei propri limiti e così quando Bryan Habana, implacabile e implaccabile ala degli Springboks, accettò di affrontare Cetane, sapeva già come sarebbe andata a finire: trenta metri avanti prima di essere rimontato e staccato: Cetane è un ghepardo e sul lanciato lui e quelli della sua razza è difficile fregarli.

Tutto sommato, è difficile fregare anche quelli della nostra razza che hanno passato la maggior parte della vita a dare un’occhiata ai gesti che sono la vera essenza dello sport, non l’ossessionante sequela di numeri, cifre, schemi, presenze (anche arbitrali) che ci viene ammanita da quelli che devono vendere la merce. Se è anabolizzata, fasulla, va bene lo stesso. Hanno tutto un mondo che possono facilmente ammaliare. Qualche mese fa era Cristiano Ronaldo che saltava 2.58, perbacco più di Sotomayor. Ora c’è il giovane vichingo che potrebbe tenere a lungo il passo di Christian Coleman.

E così mi sono fatto un’altra idea. Forse, con tutti i loro soldi, il loro potere mediatico, la loro arroganza, con la loro sperimentata e inveterata capacità di non dire mai la verità, temono che improvvise bellezze possano far breccia nella grande muraglia delle coscienze occluse.

***

COMMOSSO POSCRITTO - Ho letto per l’ennesima volta che la Grecia rivuole indietro i Marmi del Partenone che io, assiduo frequentatore del British Museum, chiamo Marmi Elgin, dal nome di colui che nel 1801 li prelevò dall’Acropoli per 70.000 sterline rivendendoli al governo britannico per un cifra inferiore. Il Partenone, trasformato in polveriera, era a pezzi, i frammenti erano sparsi ovunque e ai turchi, che governavano ad Atene, non gliene fregava niente. Che la querelle vada pure avanti.


A me basta che sinché rimango in vita, possa scendere alla stazione di Russell Square, attraversare il piccolo parco, seguire le cancellate, entrare e dirigermi alla sala che si deve alla munificenza di lord Duveen. Qualche anno fa mi sono costruito un colpo di fortuna: mi sono presentato poco prima delle 10 e al momento dell’apertura delle sale ero sui blocchi di partenza. Risultato: per qualche minuto solo con Fidia e allievi. Mi sono commosso. Cosa vuol dire diventare vecchi.

 

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