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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / L'onda impetuosa della nouvelle vague

Martedì 18 Febbraio 2020

 

hunt 


“Non c’è bisogno del record per vincere. La vittoria è sempre importante e quella all’Olimpiade è l’obiettivo più grande. Con tutto questo, non voglio porre limiti a me stesso: a 20 anni non penso di aver raggiunto il picco”.

Giorgio Cimbrico

Da qualche giorno mi sono scoperto la vocazione di sensale di matrimoni, come il meraviglioso Barry Fitzgerald in “Un uomo tranquillo”. In realtà sono interessato a organizzarne uno solo, quello tra la signorina Amy Hunt, 18 anni tra qualche mese (nella foto), e Filippo Tortu, 22 a giugno, sotto il mio stesso segno dello zodiaco, quello dei geniali e strambi Gemelli. Diamo la precedenza alla virtuale sposa: Amy viene dal Nottinghamshire, è alta (“non pensavano fossi adatta allo sprint e mi facevano correre le campestri, che barba”) e l’anno scorso è comparsa in scena all’improvviso a Mannheim: 22”42, record del mondo under 18: era 22”43, dell’americana Candace Hill, in altitudine a Cali vincendo i mondiali giovanili. Subito dopo Amy ha vinto gli Europei under 20, gareggiando contro atlete due anni più anziane.

Ma quel che mi ha colpito di più è tutto il resto: Amy ama la letteratura, in particolare Geoffey Chauncer, Charlotte Bronte e Henry James e le autorità accademiche di Cambridge le hanno fatto sapere che a partire dal prossimo autunno sarebbero felicissime di accoglierla. Là potrebbe anche proseguire il suo perfezionamento, già giunto al sesto grado, nel violoncello. Amy ha risposto di esser lusingata dell’offerta: attualmente si allena a Loughborough, il centro di alta specializzazione dello sport britannico, e valuterà.

Mens sana in corpore sano e poco tempo buttato con i giochini elettronici o i social media: Dina Asher Smith, tre titoli a Berlino, te medaglie a Doha, si sta per laureare in storia al King’s College di Londra; Maro Itoje, seconda linea dell’Inghilterra, è vicino al diploma in studi africani e orientali, Morgan Lake; eptathleta e saltatrice in alto, si sta dedicando a ricerche sulla letteratura gotica del tardo Settecento e dell’inizio dell’Ottocento, quella che ebbe autori di riferimento in Horace Walpole e Mary Shelley.

Lo sposo perfetto per Amy, che non è una bellezza esplosiva ma nessuno può negare sia graziosa, è Filippo, a posto con gli esami in economia e commercio, vicino a un esordio di stagione sui 60, con triplo impegno, dopo accurato studio sulla partenza, a cura del padre e mentore Salvino sempre più Mussalvini, a Tenerife prima, a Sanremo poi.

In caso di incoraggianti contatti e di future nozze, l’interrogativo post Brexit è: Amy Hunt-Tortu vestirà la maglia azzurra o Filippo passerà il Canale? In attesa di sviluppi, da sensale di matrimoni mi trasformo in zoologo, pardon, in entomologo per esaminare la prodigiosa ascesa di Armand Duplantis.

Chi ha detto che “Mondo”, che tra l’altro è grande amico di Pippo, è la nuova aquila, il novello airone, non ha capito niente: uccelli pesanti, dall’avvio lento, specie l’airone. Duplantis è una libellula, dotato di quell’apparato di ali che vibrano così velocemente da raggiungere lo stato di invisibilità o di essere appena percepibili. È solo grazie a questi strumenti che questo ragazzo di trascurabili mezzi fisici si è impadronito dell’asta e rappresenta la cresta spumeggiante di questa nouvelle vague che sta mettendo le mani sull’atletica. Ne cito un paio: Sydney McLaughlin, classe ’99 come “Mondo”, che scenderà sotto i 52” nei 400hs, e Yaroslava Mahuchikh, classe 2002, che in un futuro non lontano passerà l’asticella posta a 2.10.

Duplantis, due record del mondo – 6.17 e 6.18, in meno di una settimana, tre gare a un media di 6.12 –, torna in pedana domani a Liévin per replicare domenica a Clermont Ferrand nel Gala organizzato da Renaud Lavillenie. “Non è logico pensare che batta il record del mondo ogni volta che gareggio. Non c’è bisogno del record per vincere. La vittoria è sempre importante e quella all’Olimpiade è l’obiettivo più grande. Con tutto questo, non voglio porre limiti a me stesso: a 20 anni non penso di aver raggiunto il picco”.

Aperto il dibattito su quale possa essere il picco che la libellula potrà raggiungere: 6.20 ora, 6.30 nella prima maturità? Ero un ragazzino quando Brian Sternberg saltò 5 metri e quella notizia mise in secondo piano la temuta versione dall’italiano in latino.

 

 

 

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