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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Si alza il sipario, rispunta il Campaccio

Martedì 7 Gennaio 2020

 

campaccio 


Anche la stagione coincidente con l’anno olimpico si è aperta a San Giorgio. Al traguardo primi gli etiopi, ma l’attenzione era soprattutto rivolta al “contorno elettorale” messosi in moto con largo anticipo. Ci torneremo.

Daniele Perboni

Terminata l’abbuffata festaiola di fine anno (finalmente!) si riprende a macinare. Cosa, non si sa. Gli atleti chilometri, ore di allenamenti, nuove o più raffinate tecniche, cambi di maglie, allenatori, obiettivi. Una realtà, comunque, rimane immutata. Inossidabile. Ferma come una roccia, simile all’incudine. Una chiesa in cui ritirarsi almeno una volta l’anno e pregare. L’altare su cui immolare il consueto dono ai numi tutelari, protettori e divinatori di nuove fortune.

Così il 6 gennaio, alla faccia della nebbia che tutto avvolge, dopo aver rimesso abiti e scarpe all’uopo deputati, ci siamo messi in viaggio per la nostra consueta preghiera di inizio gennaio. Così dai primi anni Settanta, salvo una interruzione, per quanto ci riguarda, di una decina d’anni (Se state buoni forse vi racconteremo, ...).

Poche le miglia da percorrere, per la verità. Destinazione un nugolo di case assediate da insediamenti produttivi alle porte della metropoli del nord. Rari e spelacchiati i prati rimasti. Sorpresa! Ci accoglie un sole tiepido. Qualcuno gracchia nel microfono. Ci avviciniamo all’oracolo e sì, è sempre il solito, quello che guida il maggior Comitato nazionale. Carica politica la sua. Evidentemente preferisce altro. Facendo letteralmente “incazzare” molti dei suoi che, appunto, lo hanno abbandonato. Resta pur sempre forte (politicamente) il presidente/grillo parlante. “Ma quello chi l’ammazza, ...” mormora qualcuno. Punta ancora più in alto l’oracolo. Semina e raccoglie. Anche numerose e feroci critiche. Ma è sempre in sella, ...

Siamo a San Giorgio su Legnano, dove l’Unione Sportiva Sangiorgese (Stella d’Oro al Merito Sportivo), fondata nel 1922, organizza una corsetta tutta curve e saliscendi. Da quelle parti hanno la capoccia dura. Era il 1957 quando si misero in testa di imitare la vicina 5 Mulini. Son passati sessantatré anni e li ritrovi ancora lì a dannarsi per allestire una manifestazione che ormai ha travalicato i confini ed è entrata nel giro dei cross più prestigiosi. Non per nulla si fregia ora dell’appellativo di World Athletics Cross Country Permit. Il circuito d’élite delle corse campestri mondiali.

Dimenticavamo un dettaglio fondamentale! Il suo nome è Campaccio. Oltre che ostinati i “campaccini” sono anche lungimiranti. Per salvaguardare la loro creatura, anni addietro hanno acquistato il terreno su cui gli atleti si dannano l’anima. Nessuno mai più potrà sfrattarli e il percorso rimarrà immutato nei secoli. Salvo qualche lieve cambiamento. Come accaduto quest’anno. Poca cosa naturalmente. Poche decine di metri per rendere meno “nervosa” la curva che immette sulla pista. Nel 2006, a coronamento di impegno e dedizione, sono riusciti anche ad organizzare un Campionato Europeo di cross. Con gli anni, poi, è nato anche il Palazzetto dello Sport. Niente male.

L’edizione 2020 ha salutato, per l’ennesima volta, il successo di un atleta straniero. Questa volta è toccato all’etiope Mogos Tuemay e, in campo femminile, alla connazionale Tesfay Fotyen Hailu. (foto Colombo/Fidal). Gli italiani? Quarto Crippa e sesta la giovanissima ventenne Nadia Battocletti, all’esordio nella nuova categoria.

A breve nuovi aggiornamenti sul “contorno elettorale” che ha allietato i convenuti.

 

 

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