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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / A zonzo tra gli impianti di Londra

Mercoledì 20 Novembre 2019

 

bus 2 


Una istruttiva passeggiata attraverso una inedita mappa dei luoghi di sport della Capitale inglese. Confronti con le nostre grandi città? Lasciate perdere, affidatevi alla cronaca e fatevene una ragione.

Giorgio Cimbrico

Quando sento parlare del nuovo stadio di Milano, quando vedo fioccare avvisi di garanzia per quello (giallorosso) di Roma, quando ricordo la difficoltà di trovare un posto dove liberarsi dei liquidi organici a Marassi, quando riprovo la paura di beccarmi il tetano nella tribuna stampa del mastodontico stadio di Bari costato al tempo di Italia ‘90 una cifra pari almeno una serie di cassoni del Mose, quando penso allo celebrato Stadium bianconero sorto sulle moderne macerie del Delle Alpi, quando valuto l’abbandono a cui è stato lasciato il Flaminio nel pieno cuore di Roma, sette minuti a piedi da piazza del Popolo, allora so che è giunto il momento di inoltrarmi in un lavoretto sul quale da tempo meditavo: un censimento dei luoghi di sport di Londra, con capienze calcolate, quando è possibile, all’unità senza indulgere in approssimazioni.

Il totale che ho ottenuto lo rivelerò alla fine: solo un maestro come Hitchcock fece un film rivelando l’assassino sin dal primo fotogramma.

Un’esperienza personale: l’ultimo giorno dell’Olimpiade 2012 corrispondeva anche all’inizio del campionato di calcio e di rugby: quel giorno sull’asse est-ovest, dallo stadio Olimpico a Twickenham, con deviazioni dell’itinerario verso nord, più di 300.000 londinesi e visitatori furono testimoni di eventi sportivi, usando un eccellente sistema di trasporti, trovando un posto a sedere e non incappando in polizia in assetto di sommossa né tantomeno in un città blindata: l’ultima frase andrebbe scritta tra virgolette visto che si tratta di una citazione usata e riusata dal giornalismo, specie quello televisivo.

Prima di aprire le pagine dell’Atlante, qualche precisazione, ovvia ma necessaria:

A – generalmente gli stadi sono proprietà dei club grandi, medi e medi, a parte Wembley e il London Stadium (già Olympic Stadium) che appartengono a dei trust, e Twickenham, “gioiello della corona” della Rugby Football Union.

B – spazzando stereotipi duri a morire (tipo: a Londra piove sempre e si mangia malissimo, gli inglesi sono arroganti), luoghi storici e tradizionali sono stati demoliti: il vecchio Wembley, Highbury, White Hart Lane, Upton Park altrimenti conosciuto come Boleyn Ground. Sostituiti dal nuovo Wembley, costato 757 milioni di sterline, dall’Emirates e dal nuovo Tottenham Hostspur Stadium, la cui realizzazione ha toccato il miliardo di impegno finanziario. Il West Ham ha trovato un nuovo domicilio a Stratford, nel London Stadium.

C – da qualche anno una nuova linea della metropolitana unisce Wembley al London Stadium evitando cambi. Tutti gli altri impianti sono raggiungibili con la U. Fa eccezione Twickenham: metro sino al capolinea di Richmond e, nei giorni delle partite, bus gratis che parte a 300 metri dalla stazione. In alternativa, treno da Waterloo a Twickenham e, a seguire, passeggiata di un miglio. Esiste anche un bus che parte da Marble Arch, pieno centro, ma non è molto frequente. Meglio i binari e i piedi.

D – l’immagine che si adatta allo scenario è un miniera d’oro. Un pomeriggio di Twickenham vale 8 milioni di sterline, si dice da tempo, Un anno fa, per Inghilterra-Nuova Zelanda, la stima è salita attorno ai 12. Non sono riuscito a censire il numero dei bar, di ristoranti e dei negozi, altre “vene” da cui viene estratto “minerale pregiato”. Ci tornerò.

Quindi, come promesso, ecco stadi e capienze, in stretto ordine di posti:

• Wembley: 86.000;
• Twickenham o The Fortress: 82.000:
• London Stadium: 70.000;
• Tottenham Stadium: 62.062;
• Emirates (Arsenal): 60.260;
• Stamford Bridge (Chelsea): 41.631;
• Wimbledon (Centrale, campi 1 e 2): 30.500;
• Lord’s: 28.000;
• The Valley (Charlton): 27.111;
• Craven Cottage (Fulham): 25.700;
• Selhurst Park (Crystal Palace): 25.073;
• Kennington Oval: 23.500;
• The Den (Millwall): 20.146;
• O2 Arena: 20.000;
• Loftus Road (Queen’s Park Rangers): 18.439;
• Brentford Community Stadium (London Irish): 17.250;
• The Stoop (Harlequins): 14.816;
• Hive Stadium (Barnet): 5.176;
• Queen’s: 5.000;
• Richmond Athletic Ground: 4.500;
• Wimbledon Kingsmeadow: 4.500;
• Allianz Arena (Saracanes): 3000 (10.000 con elementi mobili).

Lo stadio di Vicarage Road a Watford, 20.877, e il Madejski Stadium a Reading, 24.161, appartengono alla cintura della Grande Londra e sono stati a lungo la base dei London Irish e dei Saracens.

E ora, rullino i tamburi e diano fiato i reali trombettieri, rivelo il totale: 726.702.

 

 

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