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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / Candidatevi, candidatevi, ... qualcosa restera'

Martedì 5 Novembre 2019

 

parrinello 2 


Neanche spenti i bocchettoni di Doha, è partita la caccia alla poltrona di Giomi che si appresta a scendere alla stazione di Tokyo. Se due concorrenti vi sembrano pochi, eccovene quattro. O forse, come si mormora, cinque. E chissà, …

Daniele Perboni

Uscito dal letargo post mondiale mi accingo a riprendere confidenza con la tastiera e riportare, almeno spero, un lieve sorriso sul viso del “Diretür” di questo giornale. Senza più notizie dello scrivente avrà pensato, più che legittimamente, che un marinaio aveva deciso di separarsi dal resto della ciurma. Semplicemente ho voluto prendermi una pausa. Nulla di più, niente di meno. Davanti alla tastiera mille idee frullano nella testa. Alla rinfusa. Senza una logica apparente. Argomenti? Maratone autunnali, candidati alla presidenza (il mandato di Alfio Giomi scade a fine 2020) spuntati come funghi (siamo o no nella stagione giusta?), Club Olimpico o come diavolo volete chiamarlo.

Maratone: record mondiale femminile (2h14’04” di Brigid Kosgei a Chicago che le ha fruttato 145.000 dollari, … da meditare), il sub-due-ore di Eliud Kipchoge a Vienna (1h59’40”), il successo tutto keniano a New York (Kamworor/2h’8’13” e Jepkosgei/2h22’38”) non sono riusciti a stuzzicare più di tanto le mie papille gustative. Una sorta di indifferenza ...

La politica federale invece ... specialmente ora che i candidati a Presidente sono saliti a quattro unità. Di Stefano Mei, Vincenzo Parrinello e Alberto Morini già si sapeva. Come il lampo, ultimamente, è apparso anche Roberto Fabbricini, dirigente CONI e lontanissimi trascorsi da atleta.

Le “Cronache epifaniche” narravano di due “galli” che stavano faticosamente cercando un accordo per una unica cordata. Parrinello/Morini, con il generale delle Fiamme Gialle (già vicepresidente vicario, dunque in linea con l’attuale governo) che non voleva scoprire in troppo in anticipo le sue carte. Non per nulla a chi chiedeva lumi ripeteva incessantemente: “Sono a disposizione della FIDAL, farò ciò che mi chiederanno”. Fra pochi mesi smetterà la divisa (pensionamento), rendendosi così libero di gestire “acca 24” l’ufficio di via Flaminia Nuova.

Cosa lo ha spinto a dichiararsi ufficialmente come nuovo candidato? Le solite voci di corridoio mormoravano di un Parrinello che non ci stava affatto a passare in seconda fila e prima di essere candidato dall’attuale presidente ha preferito ergersi a “nuovo che avanza”. Così ecco l’improvvisa fuga in avanscoperta, spiazzando buona parte dei suoi e dividendo l’iniziale gruppo che lo sosteneva. Schiera che già era uscita con un corposo comunicato e con un lungo elenco di “soci sostenitori”.

Un programma, questo, che si può condividere in massima parte ma che si adatta perfettamente ad ogni schieramento. Insomma, belle parole, magnifici propositi e altrettante enunciazioni sulla carta che, alla fine, dovranno essere tradotte nella realtà. E su questi scogli si sono già infranti, purtroppo, le belle speranze dei presidenti passati e presenti. Da Franco Arese al Giomi uno e due.

Dopo l’uscita di Parrinello, che ora dovrà gestire in modo oculato la spaccatura interna che non sembra affatto lieve, si attende la contromossa di Morini. Il dirigente emiliano non l’ha presa certo bene e stando a ciò che si dice, ora si sta muovendo autonomamente, cercando di imbarcare gli scontenti della parte avversa, che non sono pochi. Stefano Mei per ora tace. Si saprà qualcosa fra una decina di giorni, quando a Milano renderà pubbliche le sue strategie.

E Fabbricini? Chi scrive vive ai margini dell’impero e non ha notizie di prima mano. Non ci resta che riportare le parole del quarto candidato, raccolte da Franco Fava: «Latletica deve affrontare un rinnovamento tecnico e culturale per fronteggiare una concorrenza sempre più globale: tanto interesse non può che far bene». Giusto. Anche in questo caso, comunque, ingredienti che ben si adattano ad ogni menù.

La strada è ostica, la partita lunga. Servono doti da fondisti

 

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