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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane / La piu' grande di sempre e' Shelly-Ann

Lunedì 30 Settembre 2019

 

tatlor 

 

Malgrado le condizioni estreme, i Mondiali nel deserto stanno miticando le perplessità mettendo in vetrina anche protagonisti e risultati di pregio come è capitato sulla pedana del triplo.

Daniele Perboni

Terza giornata e terza notte di passione. Andati a dormire con le campane che suonavano a festa per il bronzo di Eleonora nella 50 di marcia, ci siamo risvegliati con la dolce illusione di poter chiudere la domenica con una seconda medaglia. Sempre grazie alla disciplina dei faticatori del tacco e punta, nella fattispecie si puntava tutto su Antonella Palmisano. Non è andata come il cuore spingeva a sperare. La ragazza di Mottola non è riuscita a ripetere il miracolo di altre stagioni più felici. Tredicesima alla fine (1h37’36”) e diciassettesima Valentina Trapletti (1h38’22).

Prova dominata dall’inizio alla fine dallo squadrone cinese con la tripletta guidata dalla trentaduenne Liu Hong (1h32’53”), già detentrice dei mondiali di 20 (1h24’38”, La Coruña 6 Giu 2015) e 50 km (3h59’15”, Huangshan 9 Mar 19) e del titolo olimpico di Rio 2016. Argento per Sheinjie Qieyang (1h33’10”) e bronzo alla Liujing Yang (1h33’17”).

Triplo col botto. – Grandissima la gara del triplo, dove lo statunitense Christian Taylor è atterrato sul suo quarto titolo iridato (a cui vanno aggiunti due allori olimpici, Londra 2012 e Rio 2016) dopo un inizio piuttosto balbettante: due nulli e un 17.42 che non sarebbe servito per salire sul podio. (foto iaaf.org). Da quel momento è iniziato lo spettacolo. In successione sono venuti 17.86 (+0,4), che lo ha installato sul gradino più alto del podio, 17.92 (+0,9), 17.54 (+0,4). Con il salto vincente ha portato la media delle sue dieci migliori prestazioni a 17.96. Media che lo colloca davanti al detentore del record del mondo Jonathan Edwards. La facilità mostrata nell’ottenere questi salti non danno la “misura” reale della qualità e profondità della competizione iridata.

Per la prima volta quattro atleti hanno superato i 17.60 in una gara di triplo; Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso), con i suoi 17.66 ha centrato il miglior risultato ottenuto da un atleta terzo classificato in una finale mondiale. Di più: nessuno dei primi cinque in classifica è sceso sotto la soglia dei 17 metri; il “peggiore” è risultato il portoghese Pedro Pablo Pichardo (quarto con 17.62) che all’ultimo balzo della serata ha piazzato un “tranquillo” 17.00. Piuttosto poliedrico, il ventinovenne Taylor, sette volte vincitore della Diamond League, vanta anche 10”61 nei 100, 20”70 nei 200, 45”07 nel quarto di miglio, 8.19 nel lungo e 18.21 (+0,2, Pechino 27 Ago 15) nel triplo.

Menzione speciale anche per il secondo, Will Claye (17.74), che tanto spesso si è trovato a “duellare” con Taylor, vecchio socio alla University of Florida. Il leader mondiale di quest'anno (18.14/+0,4, Long Beach, California, 29 giugno) ha sempre dovuto inchinarsi al nuovo/vecchio iridato: due volte secondo ai Giochi di Londra e Rio e altrettanti argenti nelle ultime due rassegne mondiali.

La più grande di sempre. – E che dire di Shelly-Ann Fraser-Pryce? La velocista tascabile che sin dalle batterie ha fatto capire che le altre si dovevano accontentare delle medaglie di rincalzo? Il suo 10”71 (+0,1) a tutt’oggi è il tempo migliore dell’anno. Nata a Kingston il 27 dicembre 1986, è salita alla ribalta nel 2008 quando, a 21 anni, relativamente sconosciuta è diventata la prima donna caraibica a vincere l'oro nei 100 alle Olimpiadi. Nel 2012 si è ripetuta a Londra, diventando così la terza donna a vincere due ori olimpici consecutivi sulla breve distanza. Con il bronzo ai Giochi di Rio 2016, è diventata la prima donna nella storia a salire sul podio dei 100 in tre Olimpiadi consecutive.

Dopo la maternità nel 2017, a 32 anni è tornata ai più forte di prima con il successo di Doha, regalando così alla Giamaica il quarto oro iridato nei 100. Con il successo nei 100 iridati di Berlino 2009 la Fraser-Pryce è diventata la seconda velocista a detenere contemporaneamente i titoli mondiali ed olimpici dei 100. Unica velocista donna ad essere incoronata campionessa del mondo per tre volte (2009, 2013 e 2015), è anche la prima velocista donna a vincere medaglie d'oro nei 100, 200 e 4×100 in un’unica manifestazione iridata (Mosca 2013). Sempre nel 2013 è stata anche la prima donna a detenere nel contempo i titoli mondiali dei 60, 100, 200 e 4×100. L’ex primatista del mondo dei 200 Michael Johnson, oggi commentatore sportivo, l’ha definita la “più grande velocista di tutti i tempi”.

 

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