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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
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Piste&Pedane / Cominciamo proprio male, signori miei

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Sabato 28 Settembre 2019

 

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Siamo solo alla prima giornata ed è un po’ presto per trarre conclusioni. Ma pare proprio che qualcosa, almeno nelle scelte individuali, non abbia funzionato a dovere. Speriamo di sbagliare, ma se il buongiorno si vede …

Daniele Perboni

Facciamo chiarezza: non siamo a Doha, per libera scelta, anche se già dalla vigilia i cosiddetti giravano a mille ... Mondiali addio, dunque. E così ci ritroviamo a transumare giornalmente fra distese di qualcosa che con molta fantasia potrebbe farci pensare alla sabbia del deserto. È riso, inframmezzato da qualche sparuto appezzamento di mais. Dell’identico colore. Mostri meccanici aggrediscono le piccole piante, trattengono il bianco chicco nell’immensa pancia e sputano il resto da quello che potremmo anche chiamare deretano. Fine del quadretto agreste e inizio delle dolenti note. Tanto per cambiare e non perdere l’abitudine italica.

Disse il direttore: «Ogni mattina mandami qualche riga». Argomento? «Tratta i ragazzi in maglia azzurra. Per il resto mi arrangio io e altri due colleghi. Uno in loco, l’altro è davanti alla tv».

E quando il “diretür” chiede così perentorio, non resta che rispondere con il garibaldino “obbedisco”. Riportate le pecorelle nei vari ovili sparsi in Lomellina occidentale (quella che confina con le provincie di Novara e Vercelli) si fa ritorno a casa con l’intento di adocchiare un po’ di azzurro nella scatola magica. E ciò che vediamo lascia l’amaro in bocca. In dieci affrontano la pista e le pedane raffrescate dai leggendari bocchettoni e in otto tornano a casa con la coda fra le gambe. Più della metà, spiace dirlo, potevano anche risparmiarsi il viaggio. Mormorano taluni “ma li abbiamo portati per fare esperienza”. Ma quale esperienza! Hanno bucato clamorosamente.

Disastro totale. Egregio Antonio La Torre, siamo sempre stati suoi fans sfegatati, ma questa volta pare abbia “ciccato” alla grande se pure una carta arcisicura come Yeman Crippa ha sbarellato. Già attorno ai tremila lo abbiamo notato in coda al gruppo con un’espressione non certo rilassata e la smorfia del viso lasciava trasparire tutta la fatica che stava facendo per restare attaccato al gruppo. Dopo l’arrivo, poi, gli occhi spalancati a fissare il vuoto ci hanno fatto male, molto male. Evidentemente qualcosa non ha funzionato nell’ultimo mese di preparazione. Ripetiamo, non siamo in Qatar dunque non abbiamo possibilità di fornire spiegazioni di prima mano. Non ci resta che attendere la consueta rassegna stampa federale.

Ed ora eccoci ai due sprinter: Filippo Tortu e Marcel Jacobs. Compito svolto egregiamente da Marcel, un “cicinin” meno da Pippo. In quinta batteria il Pippo nazionale non è andato oltre un modesto 10”20 (peggior tempo di reazione: 0,181) e una terza piazza che gli ha concesso il lasciapassare per le semifinali odierne. Vittoria del brasiliano De Oliveira (10”11) davanti allo statunitense Rodgers (10”14). Sarà impresa ardua superare lo scoglio anche se... mai dire mai.

Meglio, molto meglio, l’allievo di Camossi e Tilli. Partenza in linea con gli avversari, leggera flessione a metà e agevole rimonta negli ultimi 20/30 metri. Qui vince Coleman (9”98), secondo Marcel (10”07) e terzo il giapponese Sani Brown (10”09). Dopo i giorni di passione dovuti all’infortunio patito ad agosto non si poteva chiedere di meglio. Sicuramente lo si può eleggere “Man of the match” di giornata.

Effetto notte in Qatar e prendono il via le “martiri” dei 42 chilometri. Caldo, umidità, afa al massimo ci regalano una prova ad eliminazione. A farne le spese anche l’azzurra Sarà Dossena, in lizza per un piazzamento fra le prime dieci. Poco dopo il dodicesimo chilometro sparisce dai radar. Uno svenimento la blocca definitivamente. Alla fine si assiste ad una gara a eliminazione. Non si capisce il senso di manifestazioni in simili condizioni. Anzi, lo si comprende benissimo. Il dio denaro impera. Giovanna Epis resiste sino al ventinovesimo chilometro prima di alzare bandiera bianca. Vince la keniana Ruth Chepngetich in 2h32’43.

Conclusione? Si ripete l’immutabile scena: tutti o quasi si dicono rammaricati, ma l’impressione è che l’obiettivo primario di costoro, con qualche eccezione naturalmente, non fosse altro che arrivare sin qui e non proseguire oltre.


XVII WORLD CHAMPIONSHIPS
Doha, QAT – 27 Set / 4 Ott 2019

Prima Giornata – 27 Set

• Uomini

100 METRI
Lamont Marcell Jacobs, Bt-2., 10”07, amm. In Sf.
Filippo Tortu, Bt-4., 10”20, amm. in Sf.

5000 METRI
(21.) Yemaneberhan Crippa, Bt-11., 13’29”08
Said El Otmani, rit. Bt.  

TRIPLO
(32.) Andrea Della Valle, Qlf. 15.09

• Donne

800
(38.) Eleonora Vandi, Bt.-6, 2’04”98

MARATONA [27 Set]

1. Ruth Chepngetich (Ken) 2h32’43”
2. Rose Chelimo (Brn) 2h33’46”
3. Helalia Johannes (Nam) 2h34’15”

Giovanna Epis, rit. dopo 35° km
Sara Dossena, rit. dopo 10° km

ALTO
(14.) Alessia Trost, Qlf. 1.92
(17.) Elena Vallortigara, Qlf. 1.89

ASTA
(29.) Roberta Bruni, Qlf. 4.35

MARTELLO
(26.) Sara Fantini, Qlf. 66.58



 



 

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