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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Saro' greve / Quando per l'atletica c'erano i "paginoni"

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Lunedì 26 Agosto 2019

 

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Una piccola ricerca su una gara di settanta anni fa come scusa per ricordare, e illustrare, l’epoca nella quale all’atletica i giornali dedicavano intere pagine. Altri tempi, si dirà: ma anche altra civiltà sportiva.

Vanni Lóriga

Il giorno di Ferragosto “Nicola Massei è volato nel mondo dei virtuosi”: così ci comunica, addolorato, Pino Clemente. È necessario spiegare ai nostri lettori chi siano Massei e Clemente. Cominciamo dal primo. Nicola Massei fu per dieci anni, dal 1980 al 1990, il mitico e leggendario massaggiatore del Palermo Calcio. Tutta la città lo piange e i suoi vecchi calciatori lo ricordano con riconoscenza. Ma negli anni giovani era stato soprattutto un bravo praticante di atletica, velocista delle Fiamme Gialle. E di lui la figlia Caterina, a suo tempo diplomata all'ISEF di Palermo, vuole rivendicare i ricordi. E qui subentra il citato Pino Clemente.

Pino Clemente, Homo athleticus

Ritengo che siano in pochi ad ignorare chi egli sia e che ruolo ricopra nell’Atletica da oltre mezzo secolo. Laureato in farmacia (è della famiglia lo storico esercizio di Corso dei Mille), successivi studi all’ISEF e docenza nello stesso Istituto; allenatore ad altissimo livello; studioso, giornalista e scrittore infaticabile: a sua firma milioni di righe. “Homo athleticus” a 360 gradi e forse di più, da quegli anni Cinquanta/Sessanta in cui tutti esploravamo i terreni parzialmente sconosciuti delle metodologie di allenamento.

La svolta storica giunse nel 1964 dal Congresso di Duisburg con la relazione di Arthur Lydiard. E Clemente si batte poi per includere nei programmi di gara anche la maratona femminile. Ricordiamo che il tanto citato e giustamente osannato Emil Zatopek corse la distanza in 2 ore e 23 minuti circa mentre l'attuale primato femminile è di 2 ore 15'25".

Una “mista” che vinse il titolo laziale

In Pino, a quei tempi, mi riconobbi per comuni aspirazioni; lo conobbi personalmente nel 1970 in occasione di un incontro atletico Italia-Polonia. Eravamo a Palermo, in Piazza Marina, e in lui scoprii anche un uomo di raffinata cultura, Mi raccontò come proprio in quel luogo – il 12 marzo del 1909 – fosse stato assassinato il famoso Joe Petrosino. Un intreccio di storie, situazioni, rapporti nazionali ed internazionali. Una sintonia di pensiero che ci accomuna da 49 anni nel corso dei quali ci siamo scambiati una infinità di notizie ed altro.

Per cui nel momento in cui Pino fa appello alla mia memoria per rievocare una 4x100 corsa allo Stadio delle Terme nel settembre del 1951 mi debbo dare da fare. Purtroppo in quel periodo avevo da poco iniziato il servizio militare in quel di Lecce, pertanto impossibilitato a seguire i campionati laziali disputati allo Stadio delle Terme (nella foto d'apertura, negli anni Cinquanta). Sapevo di un titolo stranamente vinto da una Squadra Militare “mista”, ma nulla di più. Ho così importunato il nostro Direttore che ha scovato sugli annuari regionali alcune prestazioni del nostro Massei, con diversi 200 corsi attorno ai 24 secondi. Sono andato poi a consultare le collezioni del Corriere dello Sport. E sono ringiovanito di 68 anni rivedendo le pagine che il quotidiano riservava all'atletica.

Bisogna ricordare che il responsabile della rubrica era Alfredo Berra, più semplicemente noto come “Il Profeta”. Era giunto a Roma da Torino voluto da Bruno Zauli e sostenuto da Pasquale Stassano. Il quotidiano sportivo della Capitale, come si può constatare, era ricchissimo di notizie atletiche. Aggiungo che nello stesso periodo la Gazzetta pubblicava una pagina romana curata da Gualtiero Zanetti (allora responsabile della redazione capitolina) praticamente dedicata alle gare che si disputavano alle Terme.

E Gualtiero, insieme a Giuseppe Melillo, direttore del Corriere, e come lui buon velocista, erano sempre presenti alle riunioni di quella pista ora intitolata a Nando Martellini e inizialmente – dal 1935, quando fu inaugurato l’impianto – a Duilio Guardabassi. Ci nutrivamo tutti di atletica. Altri tempi, diranno i lettori. Certo, ma soprattutto altra gente. E quando Zanetti assunse la direzione della Gazzetta si portò dietro a Milano il “Profeta”.

Chiudo con un certo disappunto perché nonostante tutto il nostro convergente impegno non siamo riusciti a reperire i nomi dei componenti della famosa staffetta 4x100 che il giorno 16 settembre 1951 si affermò con il tempo di 43”5 correndo come “Mista Militare”. Sono in molti a ricordare che si trattasse di Gesualdo Penna, di Nicola Massei, di Dario Valla e di Lucio Sangermano, tutti allora impegnati nel servizio militare, Mancano conferme ma non disperiamo di ottenerle.

PS – Nel maggio del 1951, prima di partire per la famosa “naja”, chi scrive queste righe vinse proprio allo Stadio delle Terme un titolo italiano. Non dirò neanche sotto tortura di cosa si trattasse.



 

 

 

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