- reset +

Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Duribanchi / Il pericolo vero restano i falsari

PDFPrintE-mail

Sabato 20 Luglio 2019

 
beppe_merlo_pic

Neppure Camilleri e Montanelli assieme sarebbero in grado di arginare le falsificazioni nel calcio. Uno sciame di sconosciuti, ai quali non saranno negati cinque minuti di celebrità, sta approdando nel Bel Paese. Cercare un porto sicuro per l’imminente “tempesta di brocchi”.

Andrea Bosco

Il marinaio ha preso il largo: rotta oltre le Colonne d’Ercole. Per “sapere”. Cosa c’è oltre le Colonne? Ulisse non lo sapeva. Nell’anniversario della discesa dell'uomo sulla Luna, Ulisse con la sua sete di “canascenza” appare modernissimo. L’uomo che, da Calipso aveva rifiutato l’immortalità, accetta di morire pur di “sapere”. Il vento soffia sulle vele del marinaio. Ma la rotta è incerta. Se il prossimo James Bond avrà gonne e tacchi a spillo, la barriera corallina è alla vista. James, donna, significa Bond Boys in arrivo: l’ultimo sciupafemmine costretto alla pensione.

Il mondo sarà delle Amazzoni: le donne sono geneticamente più forti. L’azzurra Galli (a proposito: il professionismo? Passata la festa, gabbato lo santo?) non arriva al metro settanta e ha una “mina” da fuori che molti calciatori di serie A si sognano.

In ogni caso: “Missione Goldfinger” (oggi) potrebbe essere denunciato per sessismo. Perché Pussy Galore, (la bionda che sprofonda nel fieno con 007) significa “topa a bizzeffe”. Caro James, ultimo baluardo degli uomini “che non devono chiedere, mai”: la festa è finita.

Quale “particulare” attanaglierà Paolo Scaroni (ma pare anche Alessandro Antonello) per pensare di far demolire lo storico catino di San Siro? Demolire il “Meazza” sarebbe uno sfregio. “È un valore sociale” ha spiegato l’ex soprintendente Alberto Artioli. Berlusconi, contrario alla demolizione, è stato definito da Scaroni “un romantico”. Peggio di lui un architetto che lo ha definito (lo stadio) “un glorioso relitto”.

A Madrid e a Barcellona stanno restaurando il Bernabeu e il Camp Nou. Restaurano anche a Bologna, Bergamo, Napoli, Verona e Brescia. Ma a Milano, cinesi e americani, hanno altre idee. Via Meazza e Schiaffino, Mazzola e Rivera, Van Basten e Ronaldo. Ci sarebbero anche quei “due”: il Mago e il Paròn. Via anche loro.

Il Comune di Milano che è proprietario del “Meazza”, dovrebbe porre un vincolo anti “ruspe”. Se non lo farà, a Palazzo Marino potrebbe comparire lo spettro incazzato di Gioanbrerafucarlo. Sala ha “garantito” il Meazza per l'inaugurazione dei Giochi Invernali nel 2026: al CIO. Ma per quella data Sala non sarà più sindaco.

Tuttavia magari (da sindaco?) farà in tempo a viaggiare nel futuro. Grazie ai tubi a bassa pressione di Hyperloop. Milano-Torino in 7 minuti.

Quando con treno super-veloce il marinaio si spostò in giornata da Tokyo alle case di legno di Kyoto (930 km tra andata e ritorno), pensava di veder comparire, nello scompartimento, Stanley Kubrick. Non è la trama di un film quella che al Sole 24 Ore ha raccontato Bibop Gresta, co-fondatore di Hyperloop TT. Un treno hi-tech a levitazione magnetica passiva capace di viaggiare a 1223 km l’ora. Si andrà sottoterra seguendo la linea delle esistenti autostrade.

Per ora un futuribile progetto nell’agenda di Appendino e Sala. Il marinaio ha consultato un amico fisico nucleare all’Enea. Progetto fattibile. Il “bang” acustico scatta a 200 km. Oltre: una sorta di missile che procede in linea retta. Collocato ad una profondità di una trentina di metri. Problema: i sistemi di sicurezza. Non è ancora dato sapere quali sarebbero e come funzionerebbero. Ma li risolveranno.

Il marinaio ha indagato. Visto che il treno sarebbe per passeggeri e merci, l’idea è venuta ai cinesi. Creare un mezzo che sia infinitamente più veloce dei Tir, delle navi e degli aeroplani. Si scrive Cina, si legge Via della Seta.

Il pericolo sono i falsari. È appena uscito “Falsari illustri” di Harry Bellet. Dove si spiega che il quaranta per cento delle opere del Metropolitan di New York sarebbe rappresentato da falsi: da svenimento. Falsari in azione anche nel basket? Dirlo con prudenza. Burns prosciolto dal tribunale nazionale antidoping da ogni accusa: resterà a Milano. Bene per lui, male per gli schizzi di guano che resteranno ad essiccare sulla sua canotta.

Radiomercato parla di un James in uscita da Milano, al pari di Nedovic. Prudenza di rigore. Perché Nedovic (che ha smentito) è stato dato vicino alla Reyer: il profumo è da falsari. “False informazioni al pubblico ministero”. Questa la denuncia presentata alla procura di Siena da Ferdinando Mincucci, ex presidente della Mens Sana contro l’attuale presidente della Lega Basket, Egidio Bianchi.

Nella denuncia, Mincucci accusa Bianchi di aver fornito al Gip “false informazioni”. Poche settimane (nel 2014) prima del suo arresto. Radiato per reati che hanno portato al fallimento del pluri-scudettato basket senese, Mincucci si dice convinto di poter dimostrare le accuse.

Legenda: prima dell’arresto Mincucci era stato presidente in pectore della Lega Basket. Girano sostanze letali sul pianeta basket. Dove chi doveva controllare non l’ha fatto. Nel basket maschile e in quello femminile. Nel basket di vertice e in quello dei dilettanti.

Ci sarebbe voluto un commissario Montalbano. Inviato da Andrea Camilleri, siciliano in transito tra Pirandello e Sciascia, che a 93 anni ha consegnato pistola e distintivo. Se continuiamo ad “essere”, anche dopo la chiamata della Mietitrice, il marinaio ipotizza che da quelle parti accoglieranno Camilleri allo stesso modo di Indro. Quello rivelato dalla matita di Giannelli. Santi in gruppo sulle nuvole. Uno avverte: “Capo, dice che sta arrivando Montanelli: quello che le canta ai Padreterni”.

Ha raggiunto i socratici anche Luciano De Crescenzo: brillante intellettuale partenopeo. Lui spiegava: panta rei. Tutto scorre. Improvvisamente, dopo i novanta.

Ha lasciato anche Beppe Merlo, tennista gentiluomo, maestro di pallonetti e di una presa bimane inventata prima di Borg. Consiglio del marinaio: lettura del bellissimo “Vite brevi di tennisti eminenti” di Matteo Codignola. C’è anche Beppe Merlo, del quale Codignola scrive: “Più che il suono drammatico del tennis, Beppe Merlo coltivava la sua assenza. Giocava con una racchetta che aveva un ovale più piccolo di quelle in dotazione ai colleghi e le corde tirate ad una tensione talmente bassa che la pallina colpendole, produceva un rumore attutito e in certi casi, nessuno”.

Il marinaio è persuaso che neppure Camilleri e Montanelli assieme sarebbero in grado di arginare le “falsificazioni” nel calcio. Uno sciame di sconosciuti, ai quali non saranno negati “cinque minuti di celebrità”, sta approdando nel Bel Paese. Il marinaio sta cercando un porto sicuro per l’imminente “tempesta di brocchi”.

Consapevole che contro i falsari è durissima. Come per gli alieni che incrociavano i laser dei terrestri in una celebre serie televisiva anni Settanta. “Terrestri imbattibili. Straker immortale. Rientriamo: Ufo”. Non è del marinaio. È di un bravo “secondo” che mirabilmente, in una riga,“recensiva” i film. Su quel popolare giornale-palestra che fu La Notte di Nino Nutrizio.

 

 







 

Cerca