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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
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(le oltre 400 testate dimenticate)





Piste&Pedane / E se rimettessimo i piedi per terra?

Venerdì 21 Giugno 2019

 

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Anche nel meeting di seconda fascia di Ostrava, Tortu si ferma a un quinto posto di scarso rilievo. Continuiamo a credere che si tratti di una delusione da cui ripartire. Sebbene con diversi dettagli tecnici da rivedere.

Daniele Perboni

Serata fuori dal consueto. Dopo la visione del “Golden Spike” di Ostrava si va a far bisboccia con i soliti vecchi amici, nel solito vecchio locale un po’ fuori mano, frequentato da gente che proprio non ne vuol sapere di accomodarsi alla tavola dell’odio servito come aperitivo, primo, secondo, dolce e frutta. Un po’ nostalgici della izquierda, ma gente “giusta”. Trovi anche tipi strani assai e vecchie conoscenze che riconoscendoti ti si attaccano come sanguisughe. Come dice, scusi? Se sono al corrente di cosa ha fatto il Pippo? Si tolga quel sorrisino dal viso, per favore. Ho detto Pippo, Tortu precisiamo, e non certo quello che lei pare abbia compreso, sbagliando. Lo ripeto: ho detto Pippo, con la o finale.

Come dice? Vuol sapere come è andata a finire la gara in Repubblica Ceca? Accidenti, mai avrei immaginato che sapesse dove si trova Ostrava!

Come dice, scusi? Che non devo tergiversare e che la città è il capoluogo della regione di Moravia-Slesia? Sono sempre più stupito. Comunque ha ragione, mi scusi. Il Pippo, con la o, è finito non meglio che quinto in 10”15. Insomma, una gara anonima la sua. Partenza quasi da bradipo e poi confuso nel gruppo.

Come dice, scusi? Alzi il tono di voce, con tutta questa gente non capisco. E poi sono vecchio, come dite voi, l’udito è sceso e il fracasso di quella band sul palco è decisamente demenziale.

Come dice, scusi? Che non capisco un accidenti di musica? Ha ragione. Sono rimasto ai vecchi e cari Lez Zeppelin, Pink Floyd, Jethro Tull. Jefferson Airplane se ho voglia di musica psichedelica. Insomma roba da anni Settanta. E se cerco qualcosa da “fuori di testa” mi rifugio in Frank Zappa, Lou Reed con i suoi Velvet Underground. Ma lei voleva sapere di Pippo, sempre con la o finale. Come le dicevo, ha chiuso con un tempo peggiore di quello ottenuto qualche giorno fa. Vento contrario di un metro al secondo (-1,1) e vittoria andata a Mike Rodgers (10”04) davanti al canadese Andre De Grasse (10”05) che in chiusura si è portato a casa i 200 in 19”91.

Come dice, scusi? Che il Pippo, con la o, sottolineiamo, non riesce proprio ad andare più veloce e che il “muro” dei dieci secondi resta un sogno, per ora? Forse ha ragione. Attualmente questo è il suo valore e dobbiamo farcene una ragione.

Come dice? Che sui giornali ha letto un sacco di “roba” bella sul suo conto e che lo hanno additato come il futuro re della velocità, almeno fra i “visi pallidi”. Già, ha letto bene. Gli amanti dell’atletica si sono lasciati prendere la mano in fatto di elogi. Forse sono stati obnubilati da quel lampo di Madrid di dodici mesi or sono. Baleno rimasto orfano, sino ad ora.

Come dice, scusi? Che sarebbe il caso di tornare con i piedi ben piantati in terra e considerare il ragazzo come un ottimo, meglio dire eccellente, velocista e che deve farne ancora di strada prima di accasarsi nell’Olimpo della velocità? Direi che, nonostante lei sia sempre eccessivo nei giudizi, questa volta non sbaglia. Per ora questo è quello che passa il convento e questo dobbiamo accettare.

Lo sa che le dico? Nonostante non abbia ancora raggiunto i vertici che molti, direi troppi, avevano auspicato, qualcosa di buono per l’atletica italiana lo ha già fatto. Pensi, è bastata la sola sua presenza in pista per ingolosire Sky e farle trasmettere il meeting in diretta. Mai successo. Ha presente quanto fiele han dovuto ingoiare gli appassionati in tutti questi anni? Uno sport, il nostro, che sembrava sparito dagli schermi, se non proposto a orari da film porno, improvvisamente ha solleticato gli appetiti di chi disegna (si dice così?) i palinsesti televisivi.

Come dice, scusi? Che sarebbe ora di vedere qualcosa anche sulla tv di Stato? Beh, ora non corra troppo. La RAI è un pachiderma e prima che si muova, il Pippo, sempre con la o, potrebbe anche regalarci qualcosa di meraviglioso.

Come dice, scusi? Che ora vuole provocare? Direi che non sarebbe neppure una novità. Sganci la bomba. Come dice? Suggerisce al ragazzo di doparsi, farsi beccare, confessare tutto, piangere davanti ai microfoni, scontare la pena e ritornare vergine? Già visto. Continui, vediamo sin dove vuole arrivare. Capito! Lei sostiene che così facendo l’interesse attorno al Pippo, sempre con la o, salirebbe ai massimi livelli? Suggerirò il consiglio a chi di dovere, ...

Come dice? Qualcos’altro da segnalare oltre al Pippo, con la o? In chiave italiana l’1.90 di Alessia Trost nella gara dove la “solita” Lasitskene si è portata a 2.06, attaccando il mondiale a 2.10; la terza piazza di Filippo Randazzo (7.83) nella pedana del lungo, con il cubano Echevarria a 8.32. Poi il mondiale nei 300 (34”41) della bahamense Shaunae Miller-Uibo, il 22.27 nel peso del neozelandese Tomas Walsh.

Ora, però, mi lasci andare, vedo laggiù una rossa artigianale al moscato. Da provare.


La foto di Filippo Tortu è tratta dal sito iaaf.org.

 

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