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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Appunti per un nuovo (e attuale) Bestiario

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Venerdì 14 Giugno 2019

 

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Qualche spunto di riflessione fuori dal coro su alcuni temi che caratterizzano la povertà culturale dello sport dei nostri giorni (o dei nostri anni?).

Giorgio Cimbrico

• L’ora delle decisioni irrevocabili sta per giungere: se Milano-Cortina, binomio altrimenti etichettato Lombardo-Veneto, mette le mani sui Giochi invernali 2026, scatta l’operazione Sistema-Paese, parte il rilancio, si moltiplicano i posti di lavoro, il Pil sale, il deficit cala, lo spread anche, l’Europa torna a sorriderci. I produttori di salsicce avranno una forte richiesta: con quegli insaccati verranno legate le vigne. Così si fa nel Paese di Cuccagna.

• La proposta di una candidatura berlinese per i Giochi del 2036 è stata respinta dal borgomastro. “Non è il caso di ricordare che nel 1936, …” ha fatto notare.

• I prossimi Europei di atletica, Parigi 2020, si svolgeranno allo stadio di Charlety, profondamente trasformato nel 1994 e con una capienza di 20.000 spettatori: lo Stade de France di St Denis è stato ritenuto troppo grande per un pubblico ormai modesto. Il prossimo Golden Gala sarà ospitato dall’Arena Napoleonica, costruita nel 1807 da Luigi Canonica, intitolata a Gianni Brera e dotata di 10.000 posti. Lavori in corso?

• In appendice: in Italia sono sparite le piste del Comunale, poi Olimpico, ora Grande Torino; del Delle Alpi (a onor del vero è sparito l’intero stadio, per far posto allo Stadium), del Franchi di Firenze (“se me lo avessero detto, ne avrei comprato tre metri come souvenir”, confessò Sebastian Coe quando lo venne a sapere), del Friuli, ora Dacia Arena; del Dall’Ara. Dal mondo dei più, dove si trova da vent’anni, Primo Nebiolo sta lanciando terribili moccoli che devono essere coperti con una raffica di bip.

• Ho notato che il mercato sta imponendo una nuova fenomenologia: più che di giocatori si parla di allenatori e, nel giro di pochi giorni, più che di allenatori si è passati a parlare di direttori sportivi, di direttori tecnici. Quale il prossimo passo che avvincerà l’aficionado? L’arredatore di spogliatoi, che ormai sembrano stanze dello Waldorf Astoria? Il fornitore del catering? Il fioraio di fiducia?

• Claudio Lotito è in corsa per l‘Alitalia. Prossimo nome della compagnia: Eagleitalia. Un caro amico, abilissimo in calembour, ne ha subito coniato uno, degno del miglior Ormezzano: ma quando si decolla, verrà lotite?  ,

• Domande rivolte alle calciatrici azzurre, diventate monopolizzatrici dell’attenzione: perché e chi ha scelto la Macarena?

• Roberto Mancini si è rifatto la faccia. Dall’aspetto, potrebbe essere convocato per la under 21. Non è noto se abbia letto il ritratto di Dorian Gray.

• Le prime pagine dei giornali sportivi (sic) assomigliano a quelle colorate pubblicità degli ipersconti che vengono ficcate in cassetta e spesso finiscono per celare corrispondenza più importante, a volte vitale per la sopravvivenza: luce, gas, acqua, spazzatura.

• Man mano che l’affare va avanti, Caster Semenya sta diventando simpatica a tutti. Obbligata a un “carpe diem” e in attesa del pronunciamento finale dell’Alta Corte svizzera, sii è messa a giocare d’astuzia e a Montreuil ha gareggiato sui 2000, fuori dal recinto 400-miglio eretto dalla Iaaf attorno alle Dsd, le ragazze con diverso sviluppo sessuale.

Impresa alla Owens per il nigeriano Divine Odururu: 9”86 e 19”73 in 45 minuti. Jesse aveva fatto meglio, cinque record del mondo migliorati e uno eguagliato nello stesso lasso di tempo. Simile l’ambito: l’atletica universitaria americana ha una lunga tradizione di scoppi e faville.

 

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