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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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Saro' greve / L'8.90 di Beamon? Una pura combinazione!

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Lunedì 15 Ottobre 2018

 

beamon


La settimana che sconvolse le categorie conosciute e aprì una porta sul futuro, a cominciare da quel salto infinito.


di Vanni Lòriga

Da vecchio e modesto marciatore ho sempre invidiato gli sprinter e gli uomini agili e scattanti. Siamo categorie umane del tutto differenti. Il marciatore non deve mai essere staccato dal terreno, il tempo di volo gli è vietato. Volano invece il velocista ed il saltatore. Ed in questi giorni molto si parla degli uomini veloci, anche perchè proprio a metà ottobre di cinquanta anni fa si registrava in Messico una vera rivoluzione.

In quegli anni Sessanta cambiò praticamente il mondo, non solo nello sport … nella settimana dal 14 al 20 ottobre avvennero fatti che sconvolsero l’atletica con 24 record mondiali, come ha già raccontato nel suo libro il nostro puntualissimo Cimbricus.

Se n’è parlato sabato scorso anche in un incontro promosso dalla “Giovanni Castello”, la polisportiva fondata nel 1967 e tuttora presieduta da Enzo D’Arcangelo. Il quale ci ha anticipato l’uscita di un suo libro dedicato al “Miracolo del Volley”. Una storia favolosa alla quale dedicheremo il prossimo “Greve”. in attesa che si concluda il mondiale femminile in corso in Giappone.

Si è pure parlato a lungo dei Giochi del Messico che www.sportolimpico.it esaminerà con la dovuta attenzione. Da parte mia mi limito a ricordare il famoso primato di Bob Beamon, l’8.90 di un salto che sembrava non terminare mai. Un balzo nel futuro che pareva destinato all’eternità e che fu inattaccabile esattamente per 22 anni 10 mesi e 12 giorni, cioè sino al 30 agosto 1991 quando, a Tokyo, al termine di una gara epica, Mike Powel atterrò a 8.95.

Il prodigioso volo di Beamon è stato ben spiegato da Pascolini e da D’Arcangelo che hanno elencato le eccezionali circostanze in cui si verificò il prodigioso evento di Mexico City. Sono state elencate, oltre alla indiscussa classe del protagonista, i vantaggi derivanti dall’altitudine e del tartan; il vento favorevole nei limiti del consentito; uno stacco esatto al millesimo, … È stato anche sottolineato che quel volo uccise la gara, tanto che altri grandi campioni come Ralph Boston ed Igor Ter-Ovanessjan (co-detentori del primato mondiale con 8,31) non brillarono. Il sovietico di radice armene non salì neppure sul podio.

Il principe Igor

Lo incontrammo agli Europei di Atene del 1969 e chiedemmo le sue impressioni sul famoso primato. Fu molto gentile, elogiò l’impresa del suo grande avversario ma confermò, come tutti sapevamo, che si era verificata la “coincidenza” di tante favorevoli componenti, a cui aggiunse che era incombente la pioggia il che porta all’abbassamento della pressione atmosferica e sottolineò che giocò favorevolmente anche la latitudine del Messico.

Purtroppo la parola inglese che indica coincidenza è esattamente “combination” per cui molti giornali titolarono affermando che il famoso salto record era figlio di una … combinazione, praticamente di un caso. Morale? Anche nel fare i titoli, ricordiamolo, bisognerebbe essere cauti.

 

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