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Saro' greve / Il meraviglioso luglio 1959 di Livio Berruti

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Lunedì 23 Luglio 2018

berruti-1959 2

 

La consegna degli "Challenge Stellina" come occasione per rileggere una bella pagina della nostra storia.

 

di Vanni Lòriga

Questa puntata di “Greve” viene scritta il 18 e 19 luglio. Questo per ricordare gli stessi giorni dell’anno 1959 che segnarono l’ingresso di Livio Berruti nell’olimpo dei velocisti mondiali. Il tutto succede a Duisburg nel corso dell’esagonale Germania (134), Italia (112), Francia (108), Belgio (66,5), Svizzera (65, 5) e Olanda (64). Il dominio tedesco viene infranto proprio dal fresco ventenne (19 maggio 1939) Berruti che vince 100, 200 e 4x100. Nella gara più breve si afferma in 10”5 (in quel 1959 copre la distanza in 10”4 per cinque volte) battendo fra gli altri Delecour ed il grande Armin Hary. Nel mezzo giro di pista segna 20”9 superando il franco-senegalese Abdoulaye Seye che sarà fra i più temibili avversari ai Giochi di Roma.

Nella 4x100 insieme a Luciano Patelli, Pier Giorgio Cazzola e Guido De Murtas “fa secca in 40”8 la Germania di Gamper ed Hary (40”9) e nell’ultima frazione recupera 5 metri proprio ad Armin Hary.

Ma tutto il 1959 è anno glorioso per Livio Berruti. Basterà ricordare che a settembre realizza imprese uniche: doppietta alle Universiadi di Torino (oltre alla 4x100 con Giannone, De Murtnas, Mazza); replica agli Assoluti di Roma (12 e 13) e, particolare spesso ignorato, tra il 29 e il 31 ottobre si fregia del titolo di Campione Mondiale Militare sulle due distanze. Si tratta della rassegna del CISM e con una certa civetteria ricordo che fui segretario del comitato organizzatore, alle dirette dipendenze di Giorgio Oberweger.

Durante la finale dei 200 mi trovavo nel prato, a metà della curva. Berruti mi sfilò a pochi metri di distanza. Elegantissimo, correttissimo, leggermente inclinato verso l’interno come pare gli avesse suggerito Gianni Caldana. Dava l’impressione di non impegnarsi ed invece dal collo gli spuntava una ghiandola da estremo impegno. In quel momento capii che lui correva sempre al massimo, evitando però movimenti scomposti e penalizzanti. Conclusi che meritava rispetto la teoria di George Louis Leclerc de Buffon per cui “lo stile è l’uomo”.

Oltre che in quel sontuoso luglio 1959 Livio Berruti diventa protagonista in questo del 2018. Infatti mercoledì 25 si terrà a Torino una premiazione per la consegna degli “Challenge Stellina”, iniziativa giunta alla trentesima edizione e promossa dall’Atletica Susa (Presidente Paolo Germanetto). La cerimonia si svolgerà presso la Fondazione Bolaffi (amministratore delegato Giulio Filippo Bolaffi).

Livio Berruti, presidente del Comitato Organizzatore, avrà al suo fianco le più alte autorità sportive nazionali che consegneranno le “Stelline” agli atleti che si sono distinti ai Giochi invernali di PyeongChang.

Riferirò tutto su questo importante appuntamento. Non posso mancare perché Livio Berruti mi tiene gratificante compagnia dal lontano 1956, quando al Campo Ruffini lo vidi vincere i 100 metri degli studenteschi. Con la maglia del Liceo Cavour, che io stesso frequentai in età giovanile.

E la cerimonia di mercoledì si svolgerà proprio in via Camillo Benso conte di Cavour, Giochiamo sempre in casa … ed è una bellissima casa.

 

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