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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane / Una generazione di talenti? Possibile.

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Mercoledì 18 Luglio 2018

 

4x400-tampere

 

The Italian job, ha titolato la IAAF dopo la sorprendente affermazione della 4x400 sugli USA.

 

di Daniele Perboni

 

Come sempre arriviamo buoni ultimi nel commentare quel che è accaduto nei giorni precedenti. Ma d’altronde, avendo questa rubrica cadenza settimanale e dovendo uscire tra mercoledì e giovedì, non abbiamo scelta. Così eccoci a scrivere delle imprese dei “nostri” cavalleggeri a Tampere (Finlandia), Campionati mondiali Under 20. Ne siamo, meglio ne sono (i ragazzi), usciti con un oro che farà epoca e non sarà dimenticato tanto in fretta: titolo e record continentale nella staffetta 4x400, quella del miglio per dirla all’inglese. Klaudio Gjetja, Andrea Romani, Alessandro Sibilio ed Edoardo Scotti (e come non dimenticare il giovane Benati che ha fatto pienamente la sua parte in semifinale?) si sono messi al collo il titolo iridato finendo la loro fatica in 3’04”05.


E da quel momento si è scatenato un vero putiferio. Tutti a salmodiare che, finalmente, la piccola Italia (atleticamente parlando), uscita con le ossa rotte dai Giochi Olimpici di Rio 2016 e dai Campionati mondiali di Londra 2017, sta forse intraprendendo la strada della rinascita.

Tanto per restare con i piedi ben piantati a terra, pur condividendo l’entusiasmo scatenato da quel risultato, proviamo a calmare gli animi. Se son rose fioriranno recita un vecchio e saggio proverbio. Dunque, come abbiamo sempre sostenuto, non sarà un solo fiore a fare primavera. Ora questi ragazzini terribili sono attesi a confermare quanto messo in mostra e a dimostrare se è vero talento. Di cui non dubitiamo affatto, tanto per chiarire. Non vogliamo passare per i soliti vecchi brontoloni che vedono sempre e costantemente il bicchiere mezzo vuoto. Ma neppure mezzo pieno ...

Certo che il successo finlandese è stato ottenuto in un contesto più che autorevole e in un mazzo di carte che più qualificato non si poteva. Proviamo a citare qualche numero che in atletica stanno sempre, o quasi, dalla parte della ragione. A Tampere sono andati a medaglia 43 paesi, su 157 presenti, con gli azzurri piazzati al 18mo posto, a pari merito con India, Repubblica Ceca, Canada, Moldavia, Nuova Zelanda, Bulgaria e Indonesia. Mica bruscolini esclamerebbe qualcuno. Davanti a tutti son finiti il Kenya, con 11 medaglie (6 ori, 4 argenti e 1 bronzo), la Giamaica con 12 ma con due ori in meno (4, 5, 3) e gli Stati Uniti, i grandi sconfitti della rassegna giovanile. Per loro 18 medaglie (3, 8, 7). Insomma un parterre di grande qualità e quantità. Provate a cercare, tanto per fare qualche esempio banale, in quali altri sport si trovano atleti indonesiani (oro nei 100) o guatemaltechi (bronzo nella marcia) tornare a casa con una medaglia?

Altri numeri, così tanto per focalizzare l’attenzione. Prendiamo in esame la classifica a punti, dove vengono assegnati 8 punti al primo classificato e così a scalare sino a “regalare” un punticino all’ottavo in classifica. Anche in questa analisi, dove si contano 63 nazioni che hanno avuto almeno un finalista, con gli USA che hanno dominato (seguiti dai “soliti” keniani e giamaicani), gli azzurrini non hanno affatto sfigurato, risultando tredicesimi (1 primo posto, 2 quarti, 2 quinti, 2 sesti, 1 settimo e 4 ottavi).

Evidentemente i tecnici di base, supportati dalle società di provenienza e dai tecnici federali preposti, stanno lavorando bene. Non resta che rallegrarcene. La luce in fondo al tunnel è sempre più vicina? Si potrebbe rispondere con una affermazione. Ma preferiamo restare prudenti, anche per scaramanzia, e attendere ulteriori conferme. Come da più parti affermato, l’obiettivo finale per questa nuova generazione di talenti sarà Tokyo 2020. Anche se fra una ventina di giorni ci attende l’appuntamento berlinese e qualcuno dei giovincelli potrebbe essere presente, accanto a “vecchi” che sembra stiano ritrovando nuova linfa e motivazioni.

 

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