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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Peretti

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CARLO PERETTI [1930-2018]

Pallanuoto

 
 

Si è spento nella notte tra il 31 maggio e il 1° giugno nella sua casa di Marciana Marina, all’isola Elba. “L’ingegnere – come si legge nel necrologio della Lazio -, uno dei magnifici giocatori che regalarono alla nostra squadra di pallanuoto lo scudetto del 1956, non c’è più. Una scomparsa che rende più sola e più vuota non solo la Lazio Nuoto, ma l’intero nostro sodalizio. Perché, in fondo, le vicende di quel Settebello biancoceleste sono nel cuore di ogni laziale con i capelli grigi. Peretti era uno dei motori di quella squadra, capace di portare fosforo e sagacia in vasca. E, fuori dalla piscina, gli studi, l’ingresso all’Olivetti ed una carriera imprenditoriale di prim’ordine”.

Con la Lazio Peretti vinse il suo quarto scudetto, dopo il primo ottenuto con la Florentia nel 1948, a soli 18 anni, e i due con i bianconeri del Camogli nel 1953 e 1955. Nato a Firenze il 5 marzo 1930, già a 12 anni era in acqua con la Rari Nantes, indeciso tra il dorso e la pallanuoto. Optò per la seconda. “Le doti fisiche, i riflessi pronti, lo scatto, la dimestichezza col pallone e la grande intelligenza di gioco, fecero ci che diventasse uno dei migliori attaccanti (era ‘ala di punta’) del mondo”, questo il ritratto che ne ha lasciato Giordano Goggioli.

Due volte ai Giochi con il Settebello, medaglia di bronzo a Helsinki 1952 e quarto a Melbourne 1956, ha chiuso con l’attività prima del previsto per dedicarsi agli studi conclusi con la laurea in ingegneria elettronica al Politecnico di Torino. Dopo una breve esperienza lavorativa in campo petrolifero in Colombia e Venezuela, già nel 1957 era in Olivetti dove, partendo dal settore marketing ha scalato i vertici della società seguendone le trasformazioni in GE, Honeywell e Bull, fino a ricoprire le cariche di AD e poi di presidente del consiglio di amministrazione. Tra i numerosi incarichi assolti, si è anche occupato dalla ristrutturazione dell’azienda del Corriere della Sera.

Sposato con una olandese, Femmie Vreeling, assieme alla moglie nel 1979 aveva rilevato una azienda vinicola all’Isola d’Elba rilanciando una diversificata produzione vinicola di qualità. Lascia un figlio.






 

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