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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Gianfranco Colasante
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(le oltre 400 testate dimenticate)





Osservatorio / Golden Gala: dietro le quinte di una bella edizione

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Sabato 2 Giugno 2018


gg-2018 2

Qualche riflessione sul solo appuntamento italiano con la grande atletica. Successo tecnico ma con qualcosa da rivedere.
 
di Luciano Barra
 

Sono stato giovedì sera all’Olimpico a vedere il Golden Gala ed ho visto della bell’atletica internazionale ed italiana e non solo. Siccome qualche settimana fa avevo criticato l’abbandono e il decadimento in cui era sceso lo scorso anno, trovo giusto (ed onesto) ora dire il contrario. Belle gare e vi rimando ai commenti più tecnici apparsi sui vari quotidiani. Bella conferma di Tortu, ero terrorizzato che una sua contro-performance avrebbe rifatto cadere l’atletica nel dimenticatoio e nelle “varie” della Gazzetta (anche se mi domando come mai il giorno prima del Meeting sulla “rosea” non ci fosse una riga sul meeting romano; una ripicca per le buche del Giro?); grandi gare nei 400 ostacoli e nel lungo, altri azzurri/e che si sono confermati ed altri che hanno deluso. (foto Colombo/Fidal).



La strada verso Berlino è lunga e speriamo che l’approccio sia giusto. È pur vero che le medaglie Europee non sono paragonabili a quelle Mondiali ed Olimpiche, ma sarebbe meglio che niente fare bottino allo Stadio Olimpico di Berlino (giovedì in tribuna c’era Frank Kowalski CEO della kermesse berlinese che ha avuto anche lui belle parole su quanto aveva visto).

Bel pubblico, non quanto ufficialmente dichiarato, ma intorno a 30.000 e quindi in controtendenza rispetto allo scorso anno. Meriterebbe fare un’analisi e delle ricerche sulla natura del pubblico, come fanno nel Tennis e nel Rugby, con l’obbiettivo di migliorare nel futuro. Esiste a Roma un importante “zoccolo duro” che ormai da 30 anni è la base solida di questo Meeting. Va allargata questa base e soprattutto va allargata la provenienza cosa non facile in una manifestazione di un giorno. Certo che essersi fatti strappare la finestra di luglio è stato un errore. Vuoi per il clima e per la possibilità di una più prolungata vacanza romana permetterebbe altre cifre. È anche vero che giovedì a Roma ha fatto caldo e il clima al Foro Italico era secco. Questo ha fatto uscire i romani da casa ed ha causato quel bel complimento dell’astista americano Sam Kendricks, bello quasi quanto il commento su Roma di Audrey Hepburn nel famoso film Vacanze Romane. Oggi Kendricks resta il più bell’esempio di sportività nell’atletica internazionale. Un esempio che meriterebbe uno spot per le nuove generazioni.

Altre positive spigolature sulla mia avventura romana? Si è visto un Assessore allo Sport del Comune! Non la Sindaca che non dimentica sicuramente i fischi, appena inquadrata, ricevuti agli Internazionali di Tennis, né un Ministro. E dire che in questo momento ce ne erano quasi 50 disponibili: quelli del governo in carica, quello del governo in stand-by e quelli del possibile governo futuro nominati ieri. Tra l’altro tutti senza nulla da fare: peccato. C’era pure la fake-Ministra, non per colpa sua, Sara Simeoni, che ha dovuto passare il pomeriggio, dall’intervista alla trasmissione radiofonica “Un giorno da pecora” alle strette di mano nella Tribuna Autorità dell’Olimpico, ad usare il suo garbo e la sua gentilezza nello spiegare che della sua candidatura a Ministro sapeva poco o nulla. Resta un mistero su come nascono certe notizie.

Ho avuto anche la sorte di essere presentato al padre di Filippo Tortu. Gli ho fatto i miei complimenti e perché, sia chiaro, al momento i complimenti sono più sul merito di genitore di aver educato un figlio in questa maniera che per i suoi risultati atletici. Per quelli li vedremo nel futuro. Invece anche lui ora è un eccellente “spot” per lo sport e per l’atletica italiana. Più stile Berruti che stile Mennea. Ne avevamo proprio bisogno. Ovviamente non mi sono perso l’occasione di commentare con lui che non sono molto entusiasta per quelle gare spostate sui rettilinei opposti (vedi Savona) per aiutare i risultati. A Berlino potrebbe esserci vento e pioggia.

Una sola nota negativa per il Meeting romano. Non le buche di Roma, ma lo “speakeraggio” dell’Olimpico. Sono anni che sento tutti lamentarsi dello “strillonaggio” usato. Conosco decine persone appassionate di atletica (come il nostro direttore) che non sono venute a vedere le gare e preferiscono vederle in TV. Ed altrettanti che si sono lamentati all’uscita dello stadio, finalmente liberi da quell’incomprensibile gracchiare. È vero che l’acustica dell’Olimpico è quella che volle il presidente del CONI di allora, Arrigo Gattai, quando per risparmiare nella ristrutturazione dello Stadio pre-mondiali di Italia-90, cancellò con una riga l’impianto acustico (stereo) che è d’obbligo in stadi di quella dimensione e di quel prestigio e che fanno accapponare la pelle chiunque sia al microfono.

Il sottoscritto, sin dal 1962, ha fatto lo speaker lì ed in tutta Italia, seguito da “stelle” del microfono come Enzo Rossi, Roberto Fabbricini, Giacomo Crosa e anche Beppe Gentile. Ma noi sapevamo che una cosa era parlare in uno stadio di periferia, in un meeting social popolare, ed un’altra cosa è parlare all’Olimpico. L’Olimpico richiede una sacralità che non è quella in uso da alcuni anni. La cosa strana della situazione romana è che concordano con quanto dico moltissimi dei responsabili della FIDAL. Ma nessuno ha il coraggio (o le palle, scusate la perifrasi) di spiegare a Federico Bini che servono toni (e musiche) diverse se si presenta Kirchler nel disco o se si presenta Tortu (o, che so io, Coleman) nei 100 metri.

Spiace vedere un serio professionista del microfono come Nicola Roggero essere surclassato, come voce, da uno che appare più come un venditore di tappeti o un banditore di mercato. Credo di averlo detto a Bini una volta Grosseto, ma la situazione è solo peggiorata. Ricordo che all’inizio degli anni Novanta con la EAA e la IAAF ho organizzato seminari che introducevano una moderna presentazione delle gare d’atletica. Grandi personaggi vi hanno partecipato, da Alan Pascoe, Jon Ridgeon, Manolo Romero, Alex Gilady, ecc. il materiale di quei seminari è ancora disponibile: si parlava di come impostare un orario gara, di come usare la musica, di che hardware servisse e di come alternare le voci con le azioni in campo. E lo scrivo, pronto anche ad una “lectio magistralis” in materia.

Vedremo se anche questo si può migliorare. Complimenti comunque a Gigi D’Onofrio.

 

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